Lo specchio nero al torino film festival

Ladies and gentlemen, grazie alla pandemia (…) Dikotomiko finalmente realizza uno dei suoi desideri più antichi: assistere al Torino Film Festival. Un’edizione anomala, con le proiezioni che diventano fruizioni in streaming, eppure il programma, proprio come per le edizioni passate, è ricco di film, corti e documentari di valore indiscutibile.

E allora iniziamo una full immersion che ci impedirà di mangiare e di dormire, ma la nostra dieta è costituita prevalentemente da visioni e sogni, su schermi di qualsiasi dimensione. Sarà quindi, comunque, una grande abbuffata. Vi regaleremo dei bollettini di breve durata e dalla periodicità assolutamente irregolare, che comunque grazie alla santissima entità che risponde al nome di podcast, potrete ascoltare dove come e quando piace a voi. Tra pochissimo la prima puntata vedrà la luce, e vi parleremo di:

The Evening Hour di Braden King, piccolo grande classico, rappresentazione del declino, del crepuscolo, della vecchiaia, in un buco di c##o del mondo sugli Appalachi, una delle aree più depresse – e drogate – degli Stati Uniti. Amore immediato per questo film dolente e sincero come pochi.

Avere vent’anni (1978) di Fernando Di Leo, in versione restaurata,  che apre in maniera superlativa la sezione “back to life”.

Las Niñas di Pilar Palomero, che apre la sezione concorso, ambientato nella Spagna del 1990. Un ritratto di un gruppo di adolescenti alle prese con la sessualità, l’onda lunga degli anni ottanta, e la repressione onnipresente di una cultura religiosa che porta ancora i segni indelebili della dittatura franchista.

Sin Señas Particulares di Fernanda Valadez, un road-movie per necessità, un giallo, un film durissimo che racconta la frontiera tra Messico e Stati Uniti, in concorso. E del quale ci parla la nostra amica Saba, ormai volontariamente rinchiusa nel nostro angusto scantinato insieme alla sua Scatola Blu.

A shot through the wall, di Aimee Long: un afroamericano innocente e disarmato, ucciso da un poliziotto statunitense. Sembra tutto ovvio e risaputo, invece no.

Noi restiamo virtualmente a Torino: ci risentiremo prestissimo. Intanto, buon ascolto.

L’episodio sul Torino Film Festival apparirà qui:

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