MUSICA PER QUARANTENE

Negli ultimi giorni, complice o nonostante il lockout globale causato dalla pandemia da coronavirus, sono stati pubblicati diversi dischi che per motivi diversi si prestano bene all’ascolto in questo periodo. Alcune di queste pubblicazioni erano annunciate, altre sono arrivate all’improvviso. Ve ne segnaliamo alcune che difficilmente troveranno spazio nella regolare programmazione radiofonica, viste le loro caratteristiche.

Nine Inch Nails – Ghosts V: Together – Ghosts VI: Locusts
Seguito del progetto Ghosts I-IV del 2008, il doppio album firmato da Trent Reznor si muove sul binomio luce/ombra con una prima parte più eterea e una seconda decisamente più cupa, con momenti molto alti come le tracce Run Like Hell o TURN THIS OFF PLEASE. Una colonna sonora perfetta per questi tempi di alternanza tra speranza e disperazione, con una perfezione del suono disumana.

Sufjan Stevens e Lowell Brams – Aporia
Attesissimo nuovo disco del cantante e compositore di New York, che torna a collaborare con il patrigno Lowell Brams, con cui ha fondato nel 1999 l’etichetta Asthmatic Kitty.
Il disco, quasi totalmente strumentale, è un viaggio ipnotico nella new age professata da Stevens, una ricerca di una catarsi in musica che trascina e si fa ascoltare molto volentieri.

Bob Dylan – Murder Most Foul
Non un disco ma un singolo, della durata monstre di 17 minuti, per raccontare gli anni sessanta e la vita in generale attraverso gli ultimi momenti della vita di John Fitzgerald Kennedy. Il primo brano inedito dopo 8 anni dell’autore Premio Nobel per la Letteratura nel 2016 esce proprio in un momento in cui il tempo per la riflessione è tanto e assolutamente necessario.

Nicolas Jaar – Cenizas
Il lato ambient della produzione musicale del compositore e polistrumentista cileno prende il sopravvento in questo album “cinereo” a partire dal titolo. Se conoscete soprattutto le sue opere più virate al dancefloor vi stupirà, se questo lato meditabondo non vi è nuovo avrete un’ulteriore conferma del talento di Nicolas nel manipolare suoni, influenze, atmosfere.

The Necks – Three
Tre come il numero dei componenti della band, degli strumenti utilizzati e delle composizioni che fanno parte di questo nuovo disco del combo australiano, ancora una volta inafferrabile a cavallo tra jazz e, forse, kraut. Musica per strati e loop, da ascoltare con trasporto più che da descrivere.

Nils Frahm – Empty
Pubblicato a sorpresa alla fine del “Piano Day”, il nuovo disco del pianista e compositore di base a Berlino è il miglior sottofondo meditativo che si potesse desiderare in momento come questo. Suoni di speranza per restare calmi e pro-positivi.

Non ci resta quindi che augurarvi buon ascolto e buona pausa di riflessione. Arricchiamoci di buone sensazioni mentre là fuori la bufera divampa.

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