Concerto Diffuso – una proposta per riformare la musica dal vivo. Intervista con Ettore Folliero

L’idea di #ConcertoDiffuso nasce dalla consapevolezza che la fruizioni dei live e degli eventi subirà un impatto importante in conseguenza alle nuove norme legislative future e anche all’approccio che i fruitori avranno nei mesi e negli anni a venire. Un Concerto Diffuso è inteso come un live ripetuto per più giorni in abbinamento ad altri eventi organizzati nella stessa location. Per location va intesa non solo l’area strettamente destinata al live principale, ma la porzione di area che una città o un paese può mettere a disposizione. 

Credo che in questo momento risulti parziale parlare di progetti che tengano conto solo del distanziamento, perché di fatto la sostenibilità di un evento dipende dal numero di biglietti venduti, dalle sponsorizzazioni e dai servizi correlati come beverage e food. Va da sé che le sponsorizzazioni arrivano quando la platea è ampia, o perlomeno, l’entità della portata di una sponsorizzazione viene condizionata dal pubblico potenziale in termini numerici.

Per questi semplici motivi ritengo che si renda necessario il raggiungimento di un numero soddisfacente di spettatori per mantenere in vita i fattori principali che tengano in piedi un evento. 

Chiaramente questa idea, già utilizzata dai teatri per esempio, deve necessariamente essere sposata dai management e dagli artisti stessi che non potranno più marginalizzare come in passato. Deve essere una presa di coscienza unanime che potrebbe salvare il comparto anche nella malaugurata ipotesi che la situazione generale perduri oltre il 2020 rimanendo sospesa per più anni.

In relazione a questo nuovo approccio che implicherebbe una serie di eventi invece che uno solo di grandi dimensioni, ci sarebbero le attività correlate a supportare l’organizzazione generale.

Quindi sarebbe utile avere un location attrattiva perché il turista potrebbe decidere di giungere nella città o nel paese o nel borgo qualche giorno prima. Si potrebbero allestire aree glamping nel caso in cui i posti letto della zona non fossero sufficienti. In più sarebbe potenziato lo streaming e gli utenti potrebbero acquistare gli eventi da guardare on-line. In questo caso gli sponsor potrebbero usufruire di una visibilità ampia, non strettamente geolocalizzata e soprattutto potrebbero avere evidenza dell’efficacia di una promozione. I lati positivi sono molteplici e per esempio potrebbero essere considerate zone geografiche che non siano per forza le solite città convenzionali. La scelta di permanere per più giorni in una stessa location renderebbe più agevole il raggiungimento su gomma delle strutture.

Il punto che però a mio parere rende ancora più affascinante una struttura live di questo tipo, è che nelle zone del concerto si potrebbe sviluppare una serie di altre attività che si rivolgerebbero ai turisti musicali in attesa dell’headliner principale. Piccoli concerti, mostre, rappresentazioni in luoghi già deputati o allestiti per l’occasione.

Il concetto di base del Concerto Diffuso ben si sposa con possibili altre idee rivolte alla strutturazione interna al perimetro deputato all’evento. Va bene il distanziamento ma purchè possa essere integrato con il raggiungimento di un numero critico che ne garantisca la sostenibilità economica. 

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04-05-2020
Alternativa Events Press