Anche quando la linea non c’è

A Berlino Affinità-Divergenze per il ritorno live dei CCCP

Una reunion carica di emozioni quella dei CCCP per i 40 anni all’Astra Kulturhaus, lo scorso sabato, con un pubblico di critici seguaci, devoti oppositori e tanta partecipazione.

Berlino, 24 febbraio 2024 – Affinità-Divergenze tra i compagni fedeli alla linea e loro, i CCCP. È accaduto durante la reunion dichiaratamente anti-celebrativa a 40 anni dalla formazione dell’amato gruppo emiliano che guardava a oriente, verso nord, al socialismo. Perché a tanti decenni di distanza “qualcosa” si è perso per sempre, l’amore, invece, è rimasto, quasi per tutti i fan e si è respirato fin dall’attesa. Si è respirato nell’attenzione a Kissing Gorbaciov, film di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife, che ripercorre l’incredibile storia di uno scambio tra due Mondi che non sarebbero stati più gli stessi, tra Manduria in Salento, Mosca e Leningrado,  nel 1988, per il festival “Le idi di marzo”, che in seguito avrebbe dato vita alle Notti della Taranta; alla mostra Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea 1984-2024, che tra il 12 ottobre e il 10 marzo 2024 espone a Reggio Emilia un archivio collettivo fatto di immagini, suoni, testi, abiti e scenografie; si è respirato nei sold-out delle date live a Reggio e a Berlino. È accaduto nella città in cui era iniziata e si era poi chiusa, nel 1999, la storia di una collaborazione artistica e musicale, fatta di un sentire comune, la cui integrità e compattezza aveva conquistato i cuori di un pubblico più ampio del previsto, in modo talmente profondo da restare vivo fino ad oggi, molto al di là dell’infatuazione per l’estetica punk.

L’amore del pubblico per i CCCP non odorava solo di nostalgia, ma anche di curiosità, di un ritrovato spazio vitale quando, sabato 24 febbraio, saliva all’aumentare della folla giunta per la prima delle tre serate berlinesi, davanti all’ingresso dell’ Astra Kulturhaus, antica sala da concerti in RAW Gelände a Friedrichshain. Un luogo non a caso e descritto così dai CCCP: “[…] ultimo margine rimasto rudimentale e vivo prima dell’assalto definitivo delle gru e dei grattacieli vetrati. Locali, mostre d’arte, occupazioni, il senso di un assedio. È lì.” Affinità dicevo: un amore restituito al pubblico con questa scelta da parte di Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur che si sono fatti accompagnare sul palco da Ezio Bonicelli al violino, Simone Filippi alla chitarra, Luca Rossi al basso, Simone Beneventi e Gabriele Genta alle percussioni. Ferretti entusiasta, indomabile, carismatico, si è presentato sul palco così com’è oggi, senza travestimenti, barbuto e con gli occhi illuminati di un nuovo entusiasmo. Alla sua destra Zamboni  poco cambiato, timido, concentrato, partecipe e gentile. Posso sbagliare ma mi è parso di scorgere spesso sul suo viso un’espressione soddisfatta che dice: questi sono il posto e il momento giusti. Alcuni abiti di scena sono stati temporaneamente sottratti alla mostra Felicitazioni! perché fossero usati per la parte performativa naturalmente arricchita dalla mutevolezza di Annarella e dall’imponenza di Fatur. E il pubblico li ha amati, così, tutti insieme, cantando ogni parola, ballando ed emozionandosi.

Divergenze ce ne sono state e sono state le prime a fare notizia. Era più che prevedibile. La presenza di Andrea Scanzi non è stata divisiva. Ne sono stata testimone diretta sabato 24. È stata un’apparizione unanimemente fischiata, intensamente e prolungatamente, fino a quando non si è arreso abbracciando Ferretti e questi, già da un po’ sul palco perché aveva capito che un suo intervento si era reso indispensabile, ha catturato l’attenzione del pubblico prendendo la parola, per dire in sostanza “Non sono come tu mi vuoi”, una facile, tesa e forse divertita autocitazione. A dirla tutta Giovanni Lindo ha aperto il dialogo mostrando il dito medio su entrambe le mani, per poi ingaggiare dispute gestuali a tu per tu pescando tra la folla che rispondeva anche ricambiando (il dito medio), avvicinandosi all’ospite fino a prendere la parola in sua difesa. Il pubblico, praticamente quasi del tutto italiano, da nord a sud passando per le isole, per quanto molto variato nell’età, più di quanto mi aspettassi, ha mostrato coinvolgimento e dissenso in maniera compatta e fedele alla linea che fu, gridando spontaneamente con una sola voce “Palestina libera”, pur non aspettandosi di ritrovarla perfettamente specchiata sul palco, ma rivendicando il diritto di continuare a dire la propria, a esistere. Altre divergenze inevitabilmente il pubblico le ha manifestate con uno sbigottito ammutolimento  di fronte alla “riscrittura” di alcune parti del testo, in più brani. Per esteso riscrivere la storia, personale o collettiva, non è mai stata attività stimabile. Personalmente preferisco accettare il passato e riscrivere, se necessario, il presente guardando al futuro. 

Come dicevo posso sbagliare, ma per quanto riguarda la parte di pubblico con cui mi sono confrontata, che non ha disertato, che lì c’era, ebbene, quella parte di pubblico so che la pensa così. Perché se è vero che siamo uniti nella musica non possiamo però dimenticare che esternare affinità e divergenze è necessario al confronto, è sintomo di attaccamento e affetto e ciò significa restare fedeli a se stessi, alla linea, anche quando la linea lì fuori non c’è.

CCCP in DDDR – Deutsche Demokratische DISMANTLED Republik

Sul palco Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur, accompagnati da Ezio Bonicelli violino, Simone Filippi chitarra, Luca Rossi basso, Simone Beneventi e Gabriele Genta percussioni. Con Andrea Scanzi. Regia di Fabio Cherstich e CCCP – Fedeli alla linea.

Scaletta:

Filmato Piergiorgio Casotti – musica inno DDR

Lettura “CCCP in DDDR” Massimo Zamboni

Lettura “CCCP in DDDR” Giovanni Lindo Ferrettti

Lettura “Profezia della Sibilla” Annarella

Depressione caspica

Morire

Oh! Battagliero

Stati di agitazione

Libera me Domine

Proiezione video Tomorrow

Tu menti

Curami

Monologo Andrea Scanzi (filmato Fellegara)

Emilia Paranoica

Poesia Fatur   

Punk Islam

Radio Kabul   

Bang Bang/Spara Jurij

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“Ecco i miei gioielli” Annarella

Allarme

Kebab Träume (D.A.F.)

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Ringraziamenti – Amandoti

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