ETNA è il nuovo progetto di Alessandra Perna

Alessandra Perna che tutti noi conosciamo per essere stata il basso e voce dei grandi Luminal, ha intrapreso nuova strade, come scrittrice ma anche a livello artistico. Cambia l’abito, il suono, il look ma per fortuna non la sua attitudine. In questa intervista ci racconta come è nato il nuovo progetto ETNA.

Avrei tantissime domande da farti,  perché ci siamo lasciati con i Luminal e ci siamo ritrovati con Etna, sono molto curioso di sapere cosa è accaduto nella tua vita!

E’ accaduto di tutto, tutto quello che poteva succedere, diciamo che prima di un certo tipo di fioritura con cui sono arrivata a questo pezzo e ad ETNA,   c’è stata una enorme potatura! Sinteticamente, i Luminal hanno avuto una fine fisiologica, nel senso cha abbiamo fatto e detto tutto quello che dovevamo dire con questa formula, che era basso batteria, voce e due schizzati che urlavano sul palco, ognuno di noi ha preso una strada diversa ed io in particolare. Innanzitutto ho iniziato a scrivere, ho scritto tantissimo, praticamente dopo i due libri di racconti che ho pubblicato (“Non farti fregare di nuovo” Erga 2016 – “Tutto dovrebbe essere migliore”  Miraggi Edizioni 2018)  adesso ho finito di scrivere due romanzi, poi ho deciso che volevo un pò tornare alle mie origini  fatte ovviamente di punk ma anche di hip hop e cassa dritta e raccontare quello che mi è successo negli ultimi anni, cose che ho capito, diciamo che è un progetto a 360 gradi

Abbiamo sempre amato i Luminal, pensa che ultimamente ho trovato anche i promo di tutti vostri album

Che tenerezza, tieni tutto per ebay che tra 10 anni vedrai che tutti quanti diranno “ah si erano dei geni, oddio che bravi”!! (ndr Grande Ale!!)

Inizialmente mi aveva spaventato un po’ questo tuo passaggio artistico, in verità poi ascoltando il singolo l’ho trovato interessante, e come dicevi tu c’è una mescolanza di sonorità e generi diversi rispetto a quello che hai fatto tu in passato. A livello umano è stato difficile metterti alla prova da sola? Ne stavamo parlando proprio ieri con Francesco Bianconi parlando dal suo album da solista e lui mi ha detto “è come mettersi a nudo, iniziare a  camminare da solo”, come è stato per te?

Sicuramente è stato complicatissimo perché con la band avevamo trovato un equilibrio pazzesco, eravamo più della classica formula della somma delle parti, cioè quello che facevamo era 33, 33 e 33. Quando eravamo sul palco si creava qualcosa di particolare ed ovviamente quando sei in una band hai una protezione, perché io avevo gli altri due che gestivano dal vivo lo spazio ed in sala la creatività di tutti e tre. Da solo devi contare solo sulle tue forze, io ho continuato a suonare con il batterista dei Luminal, che nel contempo è diventato anche il batterista di Diodato, che ha intrapreso anche un percorso come producer. Noi andiamo molto d’accordo sia dal punto di vista musicale che umano, quindi diciamo che è stato veramente semplice fare questi nuovi pezzi, però ho dovuto scavare nel profondo della mia anima, come non avevo mai fatto prima, dovendo superare anche due pesantissimi esaurimenti nervosi di cui non vi sto a parlare … però ci sono riuscita, spero che sia utile per qualcuno, quando tocchi il fondo vai ancora più giù però in qualche maniera c’è sempre il modo di risalire ed adesso sono felicissima perché scrivo, suono con grande passione, amore e disciplina

Effettivamente sembri rinata da un certo punto di vista, probabilmente in qualche modo le tue attività parallele ti hanno aiutato, hai utilizzato la scrittura come mezzo catartico, ti sei liberata di alcune cose, ma tornando al disco come mai “non dico mai la verità”?

Mi sono trovata a confronto con una questione a cui non avevo mai pensato prima, che di fatto è la questione di genere. Io non sono mai cresciuta con la differenza tra maschio e femmina, nella società intendo, quindi per me è sempre stato un ok faccio il mio, lo faccio bene e vado avanti. Poi pian  piano andando avanti ho capito che si lo faccio bene ma essendo donna ci devo mettere uno sforzo in più, per esempio un uomo si sveglia alle 8 tu ti devi svegliare alle 6 comunque perché devi fare alcune cose in più, sport etc, è come quando danzi con un ballerino maschio, lui va in avanti e tu devi andare indietro e con i tacchi, quindi c’è sempre uno sforzo in più, fino ad arrivare ad un certo un punto in cui io sono entrata nella musica indipendente italiana come Polyanna correndo per i prati, felicissima,  poi cresciuta con il punk ed il grunge,  quindi nessuna differenza tra uomini e donne evviva, avevo la mia zona di libertà. Poi però mi sono accorta che questa zona di libertà non c’era, perché c’è molto maschilismo c’è molta misoginia. Mi sono trovata in alcune situazioni in cui mi chiedevano persino se il basso, quello che ho scelto io, ed è uno strumento che io amo,  fosse veramente mio, giornalisti che non mi rivolgevano la parola, ho pensato cavolo mi state facendo diventare femminista!! Io non volevo!! In realtà c’è una differenza di genere molto potente e mi sono accorta che molte donne, in vari ambiti, non solo quello musicale, hanno questa specie di sottomissione nei confronti degli uomini, poi se andiamo a riflettere a chi diamo il potere, la maggior parte delle donne da il potere a degli uomini che per 5 secondi di piacere ti intesterebbero l’azienda, quindi qual è il problema,  è la donna che è sottomessa o è l’uomo che è un idiota?  E’ il senso di questo pezzo, se la donna mentisse in realtà il sistema verrebbe completamente distrutto dall’interno perché l’uomo è molto manipolabile e quindi essendo una provocatrice nata ho deciso di descrivere questa cosa in questo pezzo. Non lo fate a casa perché poi gli amici il sabato sera non vi chiamano più per uscire, non vi parla più nessuno, lasciate stare!

Ci sta tutto, anche il fatto che tu abbia conservato il tuo piglio aggressivo, è cambiata l’estetica del progetto ma il tuo modo di approcciarti no

Per fortuna sono sempre io, purtroppo o per fortuna

Ora dopo il singolo cosa accade, state lavorando al disco?

Si  con il produttore Alessandro Commisso stiamo lavorando ad altri pezzi,  diciamo che lo stile musicale sarà molto simile a questo poi vediamo cosa succede, adesso con questa pandemia, concerti dal vivo?, concerti da casa?, performance per strada, andiamo a bussare,  poi a me ogni tanto vengono in mente delle cose che è meglio che le non dico perchè altrimenti mi arrestano! In realtà è vero che è spaventoso però è tutto anche molto eccitante, perché ci potrebbe essere un rapporto molto diverso con il pubblico e con i fan, vediamo veramente che succede, ora sono usciti nuovi tour fissati  da settembre 2021  chissà se si faranno oppure no …

Parlando di web,  i musicisti si sono praticamente inventati di tutto durante il lockdown, in qualche modo anche per passare il tempo, per seguire te invece?

Su istagram mi trovate con @etnamami e su facebook come Etna e su Youtube come Etna e Sire Raul che è il nostro canale …