EIGHTIES #1, da oggi uno spazio dedicato agli “Anni 80” su RKO

Eighties” è lo spazio dedicato agli Anni 80 condotto da Carlo Chicco su RKO. Questa è la prima puntata o puntata “zero” se vogliamo, l’inizio di un lungo percorso che porterà ad ascoltare la musica che ha reso grande questa decade.

Questo è il podcast della prima puntata

Ciao a tutti, questa è la prima puntata di 80S su RKO, vorrei che sapeste che ci ho pensato molto prima di partire con questo programma radio, ho sempre avuto un po’ di timore, un po’ per non fare sempre le stesse cose, qualcosa che avevo già fatto in radio tanto tempo fa, ma alla fine ho ceduto, forse era arrivato il momento non so, un po’ per tutti i messaggi di incoraggiamento che ho ricevuto. Perché alla fine è  la musica con cui sono cresciuto, con la quale ho iniziato a far il dj negli anni 80, la musica che ascoltavo in radio e che mi ha formato, nel bene e nel male, intendiamoci.  Il post punk che adoro, in cui mi riconosco, la new wave, il synthpop che ascoltavo dalla piccola radio che avevo in camera mentre cercavo inutilmente di studiare, per la mia generazione un rivoluzione musicale che ci ha tenuti sospesi in aria o ci ha lasciati ad affogare in mari profondi … Parlerò di tante cose, perché alla fine gli anni 80 sono stati anche un modo di vivere o di vedere la vita, sentirla in profondità o almeno è stato così per me, oltre alla base che mi sono scelto, vorrei iniziare con un pezzo “sacrale”, buon ascolto

01 #KILLINGJOKE – REQUIEM (1980)

Sono partito con i Killing Joke di Jaz Coleman, che ultimamente ha messo anche un like ad un mio post, cosa che non avrei mai immaginato anni fa, anche perché i social non esistevano, forse neppure i cellulari creddo! Questo è “eighties”, è un viaggio tra i miei vinili, per riascoltare i pezzi ai quali sono legato, ma preferirei dire “siamo legati”, li fuori credo ci sia tutta una comunità  in ascolto, non ho delle scalette predefinite, i brani li sceglierò rispetto all’umore o alle copertine, ogni pezzo è un ricordo, ecco vorrei esplorare quello che è uscito dal 1978 AL 1989 più o meno, aneddoti, curiosità ma soprattutto musica

02 #THECURE – THE EXPLODING BOY (1985)

Questo pezzo dei Cure lo ascoltai come B-Side del singolo “Inbetween Days”, da The Head on the Door del 1985. Al testo sono molto legato perché era un periodo difficile, di quelli che solo gli adolescenti possono capire ma che ciclicamente si ripropone nella mia testa, mi colpì il testo della canzone che diceva più o meno così

Non ho potuto sentire una parola di quello che hai detto

Non ho potuto sentire affatto

Hai parlato fino a quando la lingua non è caduta

E poi hai parlato ancora un po ‘

Sapevo che se mi fossi girato

Mi sarei allontanato da te

E non avrei potuto  guardare indietro

Di ‘a te stesso che ricominceremo

Di ‘a te stesso che non è la fine

Di ‘a te stesso che non può succedere

Non in questo modo

Non oggi

03 #BAUHAUS – KICK IN THE EYE (1981)

… mi piacerebbe molto se partecipaste attivamente a questo spazio, magari indicandomi dei brani a cui siete legati in modo particolare, ma sarebbe bello avere i vostri vocali che mi raccontano la storia che è legata a quel pezzo, raccontate le vostre storie attraverso la musica utilizzando il nostro numero wapp 3516776164. Erano i Bauhaus da Mask 1981 la band di Peter Murphy una delle voci più belle degli anni 80.

Il prossimo pezzo arriva dal primo album dei Simple Minds. Uscito nell’aprile del 1979, dopo l’esperienza con i Johnny and the Self Abusers,  ispirati da una canzone di Bowie Jean Genie nacque il progetto Simple Minds, tra i più importanti di questa decade, Pino Brizzi sarà d’accordo con me, il suono di questo pezzo che precede i successi che sarebbero poi arrivati,  porta con se quella “malinconia elettronica” e quell’immaginario noir che a me piace molto, una specie di viaggio

04 #SIMPLEMINDS – LIFE IN A DAY (1979)

Alcune selezioni, come dicevo prima, saranno assolutamente improvvisate, non seguirò nessuno schema prestabilito ma mi farò trasportare dalla casualità e dai ricordi, prometto che cercherò anche di parlare poco, il giusto, non troppo per non farvi annoiare, tanto tutte le notizie poi le trovate facilmente sul web. Oggi è la prima puntata di Eighties e quindi qualche gruppo a cui sono molto legato lo voglio mettere. In assoluto dopo i Cure vorrei selezionare qualcosa dei Joy Division di cui ho assimilato umori e sogni cupi, ecco questo è il suono che adoro, minimale, profondo, probabilmente malato, infettato da qualcosa che corrode l’animo non lo so, adoravo quella sensazione di vuoto. Dal primo album del 1979 Joy Division

05 #JOYDIVISION – SHADOWPLAY (1979)

Nel centro della città dove tutte le strade si incontrano ti aspetto

Nelle profondità dell’oceano dove tutte le speranze sprofondano ti cerco

… erano i Joy Division, che sentiremo spesso in questo programma. Ora un’altra band a cui sono legato, sicuramente sottovalutata rispetto alle sue potenzialità ed il genio artistico di Adrian Borland, parlo dei The Sound. Credo che a questo punto si siano capiti i miei gusti musicali anche se non tralascerò in questo percorso il “Pop”, le hit radiofoniche, quelle che balliamo o meglio  che ballavamo nelle feste, non è una “black celebration” insomma. Ho scelto un pezzo dal primo album dei The Sound uscito nel ’80, da Jeopardy, album spettacolare di cui conservo diverse copie in vinile…

06 #THESOUND – I CAN’T EASCAPE MYSELF (1980)

Erano i Sound di Adrian Borland, mi sono sempre chiesto cosa sarebbe successo se avessero avuto il giusto riconoscimento, restano in ogni caso un gruppo di culto. Ma andiamo avanti, non potevo non inserire nella prima scaletta la “regina”, in questo caso parlo di Siouxsie, che ho avuto il piacere di conoscere tempo fa ad un concerto, lei con Budgie che mi invitò persino a cena, pensate ho delle foto che non riesco più a trovare da qualche parte, quelle stampate, perse in qualche cartone dei ricordi non so, insomma il primo ricordo che mi viene in mente, sono io davanti a lei per intervistarla e non riuscivo ad aprire bocca tanto ero ipnotizzato da quei volti quasi finti, quelli che avevo visto solo sui giornali o sulle copertine dei dischi, ora erano davanti a me e malgrado mi fossi preparato quasi balbettavo che vergogna lo so!! Lei era perfetta,  da Kaleidoscope 1980

07 #SIOUXSIEANDTHEBASHEES – CLOCKFACE (1980)

E’ un pezzo bellissimo, forse di quelli che non si suonano spesso, per alleggerire un po’ questa prima puntata, un altro incontro bellissimo è stato quello con Marc Almond, quando invitato a suonare a Bari allo Zenzero Club, mi toccò portarlo in giro nella mia macchina con il suo compagno. Una giornata indimenticabile che vi racconterò un giorno o forse l’ho già fatto. Ho ovviamente tutti i vinili, album e singoli dei Soft Cell, ma mi sono fatto autografare solo il primo “Non Stop Erotic Cabaret”,  gli chiesi di firmare la copertina del disco, ma lui disse che voleva mettere la firma dentro, all’interno, non so se avete presente c’è la foto di un materasso o qualcosa  che ricorda un materasso, io gli chiesi perché proprio sul materasso e lui sorridendomi mi rispose … tu sai il perché!

08 #SOFTCELL – SEX DWARF (1981)

Il video di questo pezzo, quello censurato è molto interessante, non credo sia più in rete. Dai Soft Cell ad un’altra band importante per me, anche con loro sono cresciuto,  attraverso i suoni più che hai testi, che non ho mai trovato così profondi,  ma la musica era perfetta, parlo dei Depeche Mode che tutt’oggi sono un punto di riferimento assoluto, anche loro gli ho incontrati, ho condiviso la consolle con Andrew Fletcher, tanti dischi, dall’esordio con Vincent Clark, passando per Alan Wilder, insomma hanno segnato tutti gli anni 80 con dei capolavori spesso e volentieri avanti nel tempo nelle ritmiche, che magari qualcuno, offuscato dal successo della band, non ha valutato al meglio relegandoli a “band pop”, in ogni caso questo è un classico

09 #DEPECHEMODE- EVERYTHING COUNTS (1983)

L’album è “Contruction time again” terzo album della band inglese, primo singolo estratto, un successo indiscusso, un passaggio che segnava un evoluzione più matura della band, nei suoni e nella scrittura dei pezzi. Era il 1983, un anno a cui sono molto legato ma non ricordo il perché, ci sono tanti pezzi che sento molto vicini, usciti proprio quell’anno e quindi deduco che sia successo qualcosa di importante per me ma non so cosa, forse dovrei andare da qualche psicanalista, uno bravo, ma torniamo alla musica! Ecco è la prima puntata e già rompo le regole, è un classico per me, sono della bilancia, però questo pezzo merita ed è molto bello. Parlo dei primi Ultravox, dove c’è tutta l’avanguardia, la decadenza di quel periodo, futuristi nel loro essere pionieri di certe sonorità elettroniche, con John Fox alla voce. Era il 1977 quando è uscito il brano che ho scelto ( ma fu registrato un anno prima),  c’è John Foxx, la produzione è di Brian Eno e questo fa capire tante cose. Foxx in questo brano pone apertamente le problematiche “gender” sulla propria  identità sessuale

10 #ULTRAVOX – MY SEX (1977)

Sugli Ultravox c’è sempre stata la diatriba di chi fosse meglio come cantante, da un lato i sostenitori di Joh Foxx e dall’altra quelli di Midge Ure, voi che ne pensate? In ogni caso la voce di Foxx è molto interessante, particolare. Parlando voci spettacolari degli anni 80, parlavo prima di quella di Peter Murphy, a me per esempio piaceva quella degli australiani The Church, ma sicuramente occupa un posto speciale quella di David Sylvian con i suoi Japan, David Alan Batt ed il fratello Stephen Batt (Steven Jansen) ma citerei anche Richard Barbieri e Mik Karn, il cui suono ha fatto scuola. L’esordio risale al 1978 ma ho scelto un pezzo uscito nel 1983, oltre all’incredibile Nightporter nella versione live di “Oil Of Canvas” (sempre dell’83), dal quinto album della band “Tin Drum” ascoltiamo

11 #JAPAN – GHOST (1983)

Un po’ come monito mi dedico questo ultimo pezzo per chiudere questa prima puntata di Eighties, esiste anche una pagina appena creata su fb ed ovviamente il podcast lo troverete dopo sulla nostra piattaforma www.rkonair.com. Grazie a tutti per avermi seguito, aspetto i vostri messaggi, ci ritroviamo tra una settimana esatta!

12 #THESMITHS – STOP ME IF YOU THINK YOU’VE HEARD THIS BEFORE (1987)

Instagram: carlochicco_rko