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Intervista con i Jennifer Gentle

AvantPOP ospita Marco Fasolo in occasione dell’uscita del nuovo lavoro di Jennifer Gentle e del live della band che si terà sabato 23 presso l’Officina degli Esordi di Bari

Dopo un’attesa lunga un decennio, uscirà in autunno per La Tempesta Dischi il nuovo album della band capitanata da Marco Fasolo. Intitolato semplicemente Jennifer Gentle e composto da 17 brani per sessanta minuti di musica, si tratta del disco di gran lunga più completo e insieme accessibile realizzato da Fasolo (il quale, dopo le collaborazioni con VerdenaBud Spencer Blues Explosion, di recente ha prodotto l’album d’esordio degli I Hate My Village con cui è attualmente in tour). 

“I Jennifer Gentle sono tornati. Non che se ne fossero mai veramente andati (ad esempio ci sono state le molte date dal vivo in compagnia di Alberto e Luca Ferrari dei Verdena), ma il loro ultimo album in studio risale al 2007 e in mezzo ci sono stati parecchi saliscendi. Da allora, Marco Fasolo (leader indiscusso della band e unico sopravvissuto della line-up originale) è stato impegnato come produttore (tra gli altri I Hate My Village, Bud Spencer Blues Explosion, Verdena), come animatore di progetti come Universal Daughters (che lo ha visto collaborare con artisti internazionali come Jarvis Cocker, Alan Vega, Chris Robinson e molti altri) ed è recentemente tornato a calcare i palchi proprio con gli I Hate My Village.

È quindi il momento giusto per pubblicare il nuovo album dei Jennifer Gentle, un disco registrato nel corso di due anni e che si presenta come una summa di tutto ciò che i JG sono stati finora, nonchèun’anticipazione di quel che saranno.

Sotto tutti i punti di vista, Jennifer Gentle è infatti di gran lunga l’album più completo ed insieme più accessibile realizzato da Marco Fasolo. Frutto di lunghe ore di registrazioni e di un’attenzione spasmodica agli arrangiamenti e al dettaglio sonoro, il nuovo album è un’esperienza che permette di apprezzare appieno le capacità di scrittura, arrangiamento e produzione di Fasolo.

È  anche il suo disco più intensamente emotivo e personale, una talvolta pensosa, talvolta gioiosa parata musicale che passa senza fatica attraverso i generi senza mai perdere la sua identità. Che si tratti di spumeggiante soul glam, di introspettive ballate dall’architettura barocca, di buffo funk retrofuturista, per arrivare alla psichedelia sballata che è il naturale marchio di fabbrica dei JG, ogni canzone è un microcosmo concepito con scrupolosa attenzione ai particolari. A legare tra loro i pezzi è la produzione di Fasolo, insieme materica ed aerea, capace di rendere in maniera quasi fisica la costruzione musicale dei brani.

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