1 MAGGIO TARANTO quest’anno sarà un docufilm

Il concertone del Primo Maggio di Taranto, organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, è stato annullato quest’anno oltre che per il lockdown dell’emergenza Coronavirus, anche per «rispetto» nei confronti di tutte le vittime della pandemia.

Il Comitato organizzatore ed i tre direttori artistici Michele Riondino, Roy Paci e Diodato, non rinunciando alla loro missione sociale, hanno annunciato che è stato «deciso di realizzare un docufilm, la cui regia sarà curata da Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera», sulla «storia di Taranto e le battaglie di chi lotta per recuperarne la bellezza e restituire ai suoi lavoratori la piena dignità e sicurezza». L’ appuntamento partirà dalle 15 sui social per interventi e testimonianze e in tv, su La7 in seconda serata, con testimonianze di Capossela, Pelù, Elio Germano, Zerocalcare, Brunori Sas, Niccolò Fabi, Negramaro, Elisa.

“Taranto è diventata l’emblema di una contraddizione che ci portiamo dietro da anni e che ora coinvolge il mondo intero. Noi tarantini conosciamo bene la contraddizione della scelta tra il diritto alla vita e il diritto al lavoro. Oggi il dramma di Taranto è su scala mondiale”, hanno dichiarato gli stessi Michele Riondino, insieme a Roy Paci e Diodato. L’Uno Maggio Libero e Pensante sarà anche l’occasione per esprimere solidarietà concreta per chi non ha diritto alla cura, con una raccolta fondi a favore di Emergency. (ANSA).


«Come in un lento, inesorabile zoom ottico, il racconto audiovisivo si svilupperà attraverso una serie di stanze tematiche in cui verranno ospitati contributi di artisti e testimonianze». Sarà un mix di «live performance in lockdown, filmate con telefonini, animazioni con voce fuori campo e musica, interviste e testimonianze dirette. L’Uno Maggio Libero e Pensante è una voce che si alza forte ogni anno» per la «tutela dell’ambiente, per costruire una proposta reale e condivisa che dimostra inconfutabilmente la fattibilità di una riconversione economica e sociale, imprescindibile dalla chiusura del siderurgico e delle fonti inquinanti, in piena sintonia con l’agenda mondiale 2030».