Restano aperte le sale cinematografiche in Puglia, nonostante la psicosi, o meglio, i timori da contagio legati al nuovo coronavirus. Il cinema è certamente un luogo in cui l’accesso del pubblico è controllato, può essere contingentato. La visione di un film non prevede l’assembramento di persone a distanza ravvicinata ed ogni cittadino può responsabilmente adottare tutte le misure di sicurezza per tutelare se stesso ma soprattutto il prossimo.
Il B&Fest è stato invece rimandato, trattandosi di una manifestazione internazionale con ospiti e pubblico proveniente da territori al di fuori della nostra regione e nazione. Non ci resta ce consolarci facendo quel che si può ed andando a vedere dei bei film che possano svagare, scuotere le coscienze, farci conoscere mondi o fatti a noi lontano
Vi parlo quindi dei 14 film che è possibile vede da oggi e per tutta la settimana che va da giovedì 5 e mercoledì 11 marzo 2020.
Parto con una segnalazione, infatti da ieri è possibile vedere
Volevo Nascondermi
È un film di genere biografico del 2020, diretto da Giorgio Diritti, con Elio Germano e Oliver Ewy. Uscita al cinema il 04 marzo 2020. Durata 120 minuti. Distribuito da 01 Distribution. Da oggi sono sale invece dieci nuovi film:
Marie Curie
Fra il biopic ed il film storico, con la regia di Marie Noelle. Con Karolina Gruszka, Arieh Worthalter, Charles Berling, Izabela Kuna, Malik Zidi. Drammatico, Sentimentale – Polonia, Germania, Francia 2017. Durata 95 Minuti. Distribuzione Valmyn.
Picciridda – Con i piedi nella sabbia
Una storia di donne incastonate in una natura impervia, raccontata tra i silenzi dei non detti. Drammatico, Italia 2019. Durata 95 Minuti. Un film di Paolo Licata. Con Marta Castiglia, Tania Bambaci, Katia Greco, Lucia Sardo, Ileana Rigano. Distribuzione Satine Film.
Qeen & Slim
È un film di genere drammatico del 2019, diretto da Melina
Matsoukas, con Daniel Kaluuya e Jodie Turner-Smith. Uscita al cinema il 16
aprile 2020. Durata 132 minuti. Distribuito da Universal Pictures.
Honey Boy
Shia LaBeouf riversa il suo passato in un film ferocemente personale dove la malinconia sottile convive con la violenza sorda . Drammatico, USA 2019. Durata 94 Minuti. Un film di Alma Har’el. Con Shia LaBeouf, Lucas Hedges, Noah Jupe, Byron Bowers, Laura San Giacomo. Distribuzione Adler Entertainment.
Sono innamorato di Pippa Bacca
Una ricostruzione accurata della performance dell’artista, che ne coglie il convinto slancio pacifista. Documentario, Italia 2019. Durata 76 Minuti. Un film di Simone Manetti. Con Elena Manzoni, Antonietta Pasqualino di Marineo, Maria Pasqualino di Marineo, Rosalia Pasqualino di Marineo. Distribuzione Wanted.
Buñuel – Nel labirinto delle tartarughe
Una scommessa vincente, per ricordarci come il cinema debba sempre provare a scuotere le coscienze. Animazione, Spagna, Paesi Bassi, Germania 2018. Durata 80 Minuti. Un film di Salvador Simó. Con Jorge Usón, Salvador Simó. Distribuzione Draka.
Sola al mio matrimonio
Il ritratto realistico di una donna in cerca di una vita diversa, di un’indipendenza da conquistare. Drammatico, Belgio 2018. Durata 121 Minuti. Un film di Marta Bergman. Con Alina Serban, Tom Vermeir, Rebeca Anghel, Marie Denarnaud, Marian Samu. Distribuzione Cineclub Internazionale.
Vulnerabili
Tre storie intime s’intrecciano per caso in un racconto violento e dalla cifra stilistica decisa. Drammatico, Francia, Belgio 2017. Durata 105 Minuti. Un film di Gilles Bourdos. Con Alice Isaaz, Suzanne Clément, Vincent Rottiers, Pauline Etienne, Frédéric Pierrot. Distribuzione Movies Inspired.
Nessun nome nei titoli di coda
Un cinema nascosto. Documentario, Italia 2019. Durata 83 Minuti. Un film di Simone Amendola. Con Antonio Spoletini, Fernando Meirelles, Marcello Fonte, Pupi Avati, Dante Ferretti. Distribuzione Movieday Next.
La donna dello smartphone
Un film in bilico tra finzione e realtà. Drammatico, Italia 2020. Durata 87 Minuti. Un film di Fabio Del Greco. Con Chiara Pavoni, Silvana Porreca, Mariagrazia Casagrande, Hanad Sheik. Distribuzione Monitore Film.
I
uscita sabato 7 marzo
L’apprendistato
Un’opera fortemente contemporanea che si sa muovere tra coming of age e documentario. Drammatico, Italia 2019. Durata 84 Minuti. Un film di Davide Maldi. Con Luca Tufano, Mario Burlone, Lorenzo Campani, Enrico Colombini, Cristian Dellamora. Distribuzione Movieday.
Lunedì
9 marzo sono nelle sale
Ultras
Non è mai solo una partita. Drammatico, Italia 2020. Durata 108 Minuti. Un film di Francesco Lettieri. Con Aniello Arena, Ciro Nacca, Simone Borrelli, Daniele Vicorito, Salvatore Pelliccia.
Hello World
Solo il 9 10 ed 11 marzo. Cambiare il passato. Animazione, Fantascienza, Sentimentale – Giappone 2019. Un film di Tomohiko Ito. Con Mirko Cannella, Gabriele Vender, Agnese Marteddu, Takumi Kitamura, Tôri Matsuzaka. Distribuzione Koch Media.
Aggiornerò questo articolo con soundtrack, trailer e curiosità dopola diretta di oggi 5 marzo alle 18:00 che potrete seguire ance da qui:
Questa settimana, dal 27 febbraio
al 4 marzo, parliamo di 12 film, da vedere, evitare o cercare.
In uscita giovedì 27 febbraio 2020
Dopo Il
Matrimonio
Un remake al femminile che fa del cast solido e performante il suo principale punto di forza. Drammatico, USA 2019. Durata 110 Minuti. Un film di Bart Freundlich. Con Michelle Williams, Julianne Moore, Billy Crudup, Abby Quinn, Eisa Davis. Distribuzione Lucky Red.
La Gomera
– L’isola dei fischi
Godibile e intelligente riflessione sul linguaggio del cinema, ma il codice del noir pesa sull’insieme. Drammatico, Romania, Francia, Germania 2019. Durata 97 Minuti. Un film di Corneliu Porumboiu. Con Vlad Ivanov, Catrinel Marlon, Rodica Lazar, Antonio Buíl, Agustí Villaronga. Distribuzione Valmyn.
Non si
scherza col fuoco
Una commedia per famiglie dalla comicità fracassona, con un John Cena tutto muscoli e buoni sentimenti. Commedia, USA 2019. Durata 96 Minuti. Un film di Andy Fickman. Con John Cena, Keegan-Michael Key, John Leguizamo, Tyler Mane, Brianna Hildebrand. Distribuzione 20th Century Fox Italia.
The
Grudge
Un reboot che collega l’horror giapponese a quello made in Usa. Horror, USA 2020. Durata 94 Minuti. Un film di Nicolas Pesce. Con Andrea Riseborough, Demián Bichir, William Sadler, John Cho, Betty Gilpin. Distribuzione Warner Bros Italia.
Lupin III
– The First
Look cartoonesco e un occhio a Miyazaki per la prima avventura in CG3D del ladro gentiluomo. Animazione, Giappone 2019. Durata 93 Minuti. Un film di Takashi Yamazaki. Con Tatsuya Fujiwara, Suzu Hirose, Kiyoshi Kobayashi, Kanichi Kurita, Daisuke Namikawa. Distribuzione Koch Media.
La
Partita
Una partita di calcio in periferia si fa parabola nichilista sulla perdita dell’innocenza, in un tagliente esordio alla regia. Drammatico, Italia 2018. Un film di Francesco Carnesecchi. Con Francesco Pannofino, Alberto Di Stasio, Giorgio Colangeli, Stefano Ambrogi, Lidia Vitale. Distribuzione Zenit Distribution.
Arctic –
Un’avventura glaciale
Un’avventura a tema ambientalista per un film carino ma senza sorprese. Adatto ai più piccoli. Animazione, Avventura – Canada 2019. Durata 92 Minuti. Un film di Aaron Woodley. Con Ambra Angiolini, Stefano De Martino, Stefano Fresi, Vinicio Marchioni, James Franco. Distribuzione Notorious Pictures.
Doppio
Sospetto
L’orrore si fa strada nelle crepe di un’amicizia speculare. Lo stile è classico ma il finale è originale. Drammatico, Francia, Belgio 2018. Durata 97 Minuti. Un film di Olivier Masset-Depasse. Con Veerle Baetens, Anne Coesens, Mehdi Nebbou, Arieh Worthalter, Jules Lefebvres. Distribuzione Teodora Film.
In uscita il 2 MARZO troviamo i documentari:
They
shall not grow old – Per sempre giovani
Un lavoro maniacale che restituisce i colori al primo conflitto mondiale, in tutta la loro drammatica vividezza. Documentario, USA 2018. Un film di Peter Jackson. Distribuzione Mescalito Film.
Varda par
Agnès
Varda fa convivere, ancora una volta, astrazione e realtà. Cogliendo l’essenza di un sentimento. Documentario, Francia 2019. Durata 115 Minuti. Un film di Agnès Varda, Didier Rouget. Con Agnès Varda, Sandrine Bonnaire, Nurit Aviv. Distribuzione Cineteca di Bologna.
Show Me
The Picture – The Story of Jim Marshall
La storia del fotografo Jim Marshall. Documentario, USA 2019. Durata 92 Minuti. Un film di Alfred George Bailey. Con Galadrielle Allman, Adam Block, Anton Corbijn, Amelia Davis, Michael Douglas. Distribuzione Zenit Distribution.
In uscita il 3 MARZO il documentario
Marianne
& Leonard – Parole d’amore
Cohen e la sua bella e tragica storia d’amore. Documentario, Biografico, Musicale – USA 2019. Durata 97 Minuti.Un film di Nick Broomfield. Con Nick Broomfield, Leonard Cohen. Distribuzione Nexo Digital.
Sono 8 i film da vedere fino a mercoledì prossimo 4 marzo, usciti il 27 febbraio .
Inizio da un film drammatico di produzione americana
Dopo il matrimonio
Bart Freundlich, regista poco prolifico ma sceneggiatore esperto di relazioni sentimentali e incomprensioni familiari, riscrive il dramma portato sullo schermo dalla regista danese Susanne Bier nel 2006, sostituendo la coppia di protagonisti maschili con quella al femminile, Michelle Williams e Julianne Moore, sua moglie e interprete di quasi tutti i suoi film. Il tema della maternità, biologica o sostitutiva, scelta o rifiutata, assume dunque un ruolo centrale ma solo in apparenza, perché cambiando di genere ai protagonisti della storia, il regista può in realtà raccontare la scelta di un uomo e il legame che ha instaurato con la figlia.
Musiche di Mychael Danna, compositore canadese autore di colonne sonore tra queste vi segnalo Vita di Pi, per cui ha vinto un Oscar ed ottenuto una nomination all’Oscar per la miglior canzone. Può vantare una cinquantina di lavori per il cinema a partire dal 1994 ed anche un Golden Globe.
Soundtrack
Trailer:
Resto nel genere drammatico di respiro europeo
parlandovi di
La Gomera –
L’isola dei fischi
Ambientato a Bucarest e presentato in concorso al Festival di Cannes 2019 è la storia di Cristi (Vlad Ivanov), ispettore di polizia corrotto dai narcotrafficanti, è sospettato dai suoi superiori e per questo sottoposto a intercettazioni. Viene inviato dalla diabolica Gilda (Catrinel Marlon) su un’isola delle Canarie, la vulcanica Gomera, dove si trova un carcere in cui è tenuto prigioniero un gangster mafioso. Per liberarlo e recuperare i milioni nascosti sull’isola, Cristi dovrà imparare il silbo, un antico linguaggio segreto. L’amore, però, interferirà con la missione del poliziotto e nulla andrà secondo i piani.
Soundtrack:
Trailer:
Torniamo negli USA e passiamo ad una commedia
Non si scherza col
fuoco
Merito di John Cena, probabilmente, che smessi i panni del lottatore ha da tempo indossato quelli dell’attore e alla maniera del Vin Diesel di Missione tata si cimenta ancora con la commedia per famiglie (già affrontata in Giù le mani dalle nostre figlie). Un percorso classico, seguito da un film altrettanto scontato, in cui i muscoli del duro tutto d’un pezzo si sciolgono di fronte a una paternità prima forzata e poi rivendicata. L’aspetto rimarchevole di Non si scherza col fuoco riguarda gli incassi fatti registrare negli Stati Uniti: 44 milioni di dollari, 12 dei quali registrati al primo weekend.
A qualcuno la trama e le situazioni di Non si scherza
col fuoco ricorderanno, fra i mille altri riferimenti, Tre scapoli e un bebè,
remake americano della commedia francese, molto famosa a metà anni ’80, Tre
uomini e una culla. Qui, semplicemente, il regista Andy Fickman e gli
sceneggiatori Dan Ewen e Matt Lieberman aggiornano i componenti
dell’improvvisato nucleo familiare di quei film: quattro uomini adulti
costretti a diventare genitori e tre orfani di età differente, dai quattro, ai
sette, ai sedici anni. Le donne sono come al solito un mero supporto narrativo
a un percorso che riguarda solamente gli uomini: una ragazza che si mette nei
guai e va per questo di continuo salvata e una rompiscatole pronta a diventare
moglie e madre.
Musiche di Nathan Wang, compositore e direttore d’orchestra statunitense.
Soundtrack:
Il Trailer:
Cambiamo registro. Sempre di produzione americana è l’horror che vi presento oggi e che aggiunge un nuovo titolo alla trilogia firmata da Takashi Shimizu tra il 2004 ed il 2009. Sto parlando di
The Grudge
Si tratta del quarto capitolo della saga e ne mantiene il titolo. Vuole essere un ponte tra l’orrorifica serie e l’originale e spaventosissimo primo capitolo Ju-on del 2000, un J-Horror (così si chiamano gli horror psicologici giapponesi) che uscì per il solo mercato home video. Per gli appassionati segnalo che questo è un interquel, che si svolge durante gli eventi di The Grudge (2004) e The Grudge 2 (2006). Questa volta però alla regia troviamo Nicolas Pesce, mentre il cast è composto da Andrea Riseborough e John Cho, più Elizabeth Folan Gilpin. Nel cast, particolarmente ricco, c’è anche la presenza di una vera icona del cinema horror americano come Lin Shaye: classe 1943, era presente nel primo Nightmare, ma anche in Critters, in Amityville – A New Generation e più recentemente in film come Tales of Halloween, Ouija e poi Ouija – L’origine del male, e tanti altri. Troviamo in questo film il numero 44, un riferimento al cortometraggio originale Ju-on 4444444444 (1998). 4 è anche il numero della sfortuna nella cultura giapponese, perché omofono di Shi, che significa morte. Il regista ha affermato che le sue fonti di ispirazione sono stati L’esorcista (1973) e Changeling (1980).
Le musiche sono state curate da The Newton Brothers, ossia Andy Grush e Taylor Newton Stewart, compositori di colonne sonore, produttori discografici, direttori e polistrumentisti, specialisti del genere horror, già curatori di Ouija: L’origine del male (2016) ed Oculus (2013).
Soundtrack:
Il Trailer:
Lupin III – The
First
Dopo dieci lungometraggi di animazione, firmati anche da maestri come Hayao Miyazaki e Seijun Suzuki, e due poco riusciti adattamenti live-action (uno nel lontano 1974 e l’altro nel 2014), anche per il longevo Lupin III è la volta di una versione in computer grafica 3D. Di qui il sottotitolo The First che accompagna il film di Takashi Yamazaki, voluto dal creatore di Lupin Monkey Punch. The First ha un doppio primato: è il primo film animato dedicato al personaggio a essere realizzato in CGI e non nella classica tecnica 2D a mano libera, cifra stilistica degli anime. E’ inoltre il primo film a uscire dopo la morte del creatore del personaggio. Monkey Punch, al secolo Kazuhiko Katō, è infatti deceduto nell’aprile 2019 e il Lupin III The First gli sarà dedicato. Sul piano dei contenuti Yamazaki, già avvezzo alle conversioni in digitale per il lavoro fatto con Doraemon – Il film, osa il minimo indispensabile: i punti fermi della saga di Lupin vengono rispettati in maniera ossequiosa, anche se i comprimari, da Jigen a Zenigata, ottengono uno spazio minimo per poter incidere, in una trama che sembra appartenere più al romanzo d’avventura alla Tintin o Mortimer e Blake che alla tradizione nipponica. Il regista ha affermato che per un film live-action giapponese difficilmente si può realizzare una storia ambientata in diverse parti del mondo, mentre in Computer Grafica diventa possibile. Inoltre, essendo la storia ambientata non in un luogo immaginario, ma in diversi paesi reali, si è ispirato allo stile di 007. L’incipit della colonna sonora infatti fa eco alla sequenza di apertura dei film di James Bond.
Le musiche sono composte da Yuji Ohno, musicista, compositore e pianista giapponese jazz. È lui che ha quasi sempre curato Lupin III, sia nei film per il cinema che per la Tv. Le liriche sono del giovane Yoshiki Mizuno, musicista e cantante di Hamamatsu, Prefettura di Shizuoka, Giappone.
Soundtrack:
Trailer:
Arrivo al primo film italiano della settimana
La partita
L’esordio nel lungometraggio di Francesco Carnesecchi, confezionato allargando le linee di gesso di
un corto dallo stesso titolo, inizia come una commedia sportiva sulla scia de L’arbitro ma si trasforma lentamente in una parabola nichilista
sulla perdita dell’innocenza. Roma, maggio, domenica mattina. L’ultima partita
del campionato di calcio della categoria allievi. Claudio Bulla è un allenatore
che nella vita non ha vinto nulla. Oggi si gioca il titolo. Un campo che
diventa un ring su cui lottare per qualcosa di importante. Italo (Alberto Di
Stasio), presidente dell’associazione sportiva, compete per i soldi, perché ha
scommesso tutto ciò che ha. L’allenatore Claudio Bulla (Francesco Pannofino), che nella sua carriera non ha mai vinto
nulla, oggi spera di portarsi a casa un titolo. Antonio (Gabriele Fiore), il capitano della squadra, spera un giorno di
diventare un professionista. Quei 90 minuti sembrano un’eternità per vivere,
per decidere e per sognare.
Musiche di Vanni Fiorelli, Alessio Lottero.
Il Trailer:
Quello di cui vi parlo ora è un film davvero adatto ai
più piccoli con un messaggio ambientalista
Arctic –
Un’avventura glaciale
Cal Brunker, animatore di successi come Cattivissimo Me e L’era glaciale 4, ha contribuito a scrivere la sceneggiatura di questa animazione, che trasforma la catastrofe ambientale dello scioglimento rapido e drammatico della calotta polare, nel piano mortifero di un folle frustrato, il tipico villain del genere supereroistico, che ha piegato il suo genio al Male dopo che la società l’ha stigmatizzato e ripudiato. Il tutto è visto attraverso lo sguardo infantile del piccolo Speedy, che vorrebbe tanto essere un super cane, ma che è solo una piccola volpe bianca come la neve che lo circonda. Come già in Fantastic Mr. Fox, la debolezza del giovane protagonista si trasforma da difetto in valore aggiunto ed identitario, decisivo per la riuscita dell’impresa.
Arctic si può
dunque considerare un discreto passo avanti rispetto a Il viaggio di Norm, che aveva già tentato, senza convincere, la
combinazione di avventura e messaggio ambientalista, sebbene resti niente più
che un intrattenimento grazioso, adatto ai più piccoli.
Le musiche sono di David Buckley, compositore britannico nominato agli Emmy di colonne sonore di film e televisione, residente a Santa Monica, in California.
Soundtrack:
Il Trailer:
Il film franco-belga della settimana è
Doppio Sospetto
Olivier
Masset-Depasse ambienta questo lavoro agli inizi degli anni ’70,
rappresentando la storia di due donne, Alice (Veerle Baetens) e Céline (Anne
Coesens), e delle loro famiglie. Quando un’improvvisa tragedia sradica le
vite delle due, queste mettono in discussione le relazioni che prima avevano tanta
importanza. Il regista di Illégal (2010)
porta sullo schermo il romanzo di Barbara Abel “Derrière la haine” con un occhio a Hitchcock e l’altro a Douglas
Sirk. Qualche insistenza di troppo della musica e della regia vengono
compensate dalla misura asciutta del film e da un finale che contraddice la
fedeltà al genere dimostrata fino a quel momento e, con un notevole colpo di
coda, sceglie una strada più cupa e raggelante, ma anche perfettamente coerente
con il punto di partenza.
Musiche di Renaud Mayeur, Frédéric Vercheval, che hanno composto una colonna sonora varia e piacevole
Tappeto:
Soundtrack del film:
Il Trailer:
In uscita il 2 marzo
They shall not
grow old – Per sempre giovani
Peter Jackson mette mano all’archivio storico della BBC per recuperare 600 filmati originali della Prima Guerra mondiale, in occasione del centenario dalla fine del sanguinoso conflitto. Posso ricordare altri recenti lavori, come quello di Leonardo Tiberi, che in Fango e gloria, che racconta quella stessa guerra attingendo ai materiali d’archivio dell’Istituto Luce e poi procede a colorizzarli e doppiarli. A Differenza di Tiberi però Peter Jackson dispone di un budget e una strumentazione tecnologica infinitamente superiori. Il suo documentario restituisce al conflitto del ’14-’18 i colori in tutta la loro vividezza: dal rosso del sangue dei cadaveri dei soldati al verde del gas nervino, senza dimenticare le tinte accese dei fiori di campo che spuntano ostinatamente ai margini dei campi di battaglia. Ma a colpire è l’attenzione a dettagli che vengono mostrati in campo lungo, capaci di umanizzare scene di mobilitazione collettiva altrimenti troppo impersonali.
Trailer
In uscita sempre il 2 marzo
Varda par Agnès
Agnès
Varda. Fotografa professionale, autrice di installazioni e
soprattutto pioniera della Nouvelle
Vague, è un’istituzione del cinema francese, una donna che non si è mai
chiusa a nuove esperienze. Questo docufilm offre un ritratto della sua attività,
utilizzando sequenze delle sue opere cinematografiche, foto e riprese delle
installazioni, fuori da un criterio cronologico, indagando poi gli anni dal
2000 al 2018 nei quali il focus è sul suo rapporto con le nuove tecnologie. Emerge
l’amore si Varda per la meraviglia da suscitare in chi assiste poiché un’opera artistica
frutto della creatività non ha raggiunto il suo scopo se non viene condivisa
con altri che la facciano propria, così nelle sue installazioni gli spettatori diventano
attori offrendo una loro lettura personale.
Musiche della compositrice polacca Joanna Bruzdowicz e Michel Legrand, compositore, pianista, arrangiatore e direttore d’orchestra francese di musica jazz, pop e di colonne sonore cinematografiche. È stato un prolifico compositore, con al suo attivo oltre 200 colonne sonore cinematografiche e televisive, oltre a molte canzoni memorabili.
Trailer
Show Me The Picture – The Story of Jim Marshall
Diretto da Alfred George Bailey, è un documentario sul fotografo delle rockstar, Jim Marshall, che con i suoi scatti è diventato a sua volta una celebrità del panorama musicale. Questo è un racconto della vita del fotografo davanti e dietro l’obiettivo, attraversando la carriera che lo ha reso un artista e un’esistenza fatta di alti e bassi. Figlio di immigrati, Marshall ha lottato per affermarsi nell’epoca d’oro del rock. Oltre alla passione per la fotografia, Marshall ne aveva una sfrenata per la musica, come dimostrano i suoi scatti e la sua poetica, secondo la quale si definiva simile a un reporter che cattura il soggetto nel suo ambiente. E lui si immergeva così tanto nel momento catartico della foto da diventare un tutt’uno con la fotocamera. Miles Davis che si allena alle corde, Bob Dylan che passeggia con gli amici, Hendrix che dà fuoco alla sua Stratocaster a Monterey Pop o che riprende Janis Joplin con una Super8 in un camerino, o ancora la Joplin in compagnia di una bottiglia di Southern Comfort, seduta sulla sua Porsche psichedelica o che finge di strangolare Grace Slick dei Jefferson Airplane. L’ultimo live dei Beatles a Candlestick Park, San Francisco, 1966. Johnny Cash (e la moglie June Carter) che saluta col dito medio le guardie, i leggendari concerti di Folsom Prison e a quello di San Quentin. Il tour americano degli Stones nel ’72 seguito per “Life” (da Marshall definito “pharmaceutical”), i Grateful Dead a Woodstock, l’amico Duane Allman e molti altri protagonisti della controcultura rock statunitense. Una scorribanda armata e ad alta tensione tra giganti, iniziata per caso con John Coltrane (che gli chiese indicazioni stradali per Berkeley sulla strada verso un’intervista, nel 1960, cortesia fatta in cambio della possibilità di fargli qualche foto). Proseguita con circa cinquecento crediti per altrettante cover e scatti a contratto negli studi di Atlantic e Columbia, culminata nell’era del classic rock, tra ’60 e ’70, e tramontata a contatto con gruppi molto meno eclatanti, proprio mentre Marshall iniziava a presentare i suoi libri fotografici nelle gallerie e la sua capacità di aver colto con passione lo spirito del tempo e la verità degli artisti veniva legittimamente riconosciuto.
Show Me the Picture è anche il titolo del volume fotografico uscito nel 2018 per Chronicle Books e sempre curato da Amelia Davis, che è anche coproduttrice e figura tra gli intervistati del film, insieme ai colleghi, i compagni di strada e gli amici stretti, come Joel Selvine, critico musicale del “The San Francisco Chronicle” e curatore di altri tre suoi volumi; Michael Douglas, conosciuto durante le session sul set del telefilm Le strade di San Francisco (1972-77), e la compagna Michelle Margetts, che lo conobbe da studentessa di giornalismo, incaricata dalla sua università di “stanare” e intervistare quel fotografo famoso che aveva fatto perdere le sue tracce e che pure nel 2004 per la sua prolungata militanza nel music business riceverà un premio honoris causa dai Grammys..
Le musiche sono del compositore londinese Ian Arber
Soundtrack:
Trailer
Chiudo con un documentario Nexo Digital al cinema solo
il 3 e 4 marzo, presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2019,
Marianne &
Leonard – Parole d’amore
L’ultimo film dell’acclamato regista di documentari Nick Broomfield, autore di Kurt e Courtney e Whitney: can I be me, bella ma anche tragica storia d’amore tra Leonard Cohen e la sua musa norvegese Marianne Ihlen. Il racconto parte dall’idilliaca isola greca di Hydra, divenuta un punto d’incontro per diversi artisti e spiriti bohémien. È qui che un 26enne Leonard aveva comprato nel settembre del 1960 un’abitazione vicina al mare, così da potersi concentrare e raggiungere quella pace interiore che gli permetteva di scrivere senza distrazioni. Ma non immaginava che in quello stesso anno su quell’isola avrebbe incontrato Marianne, giovane, bella, uno spirito libero nordico trapianto sulle calde sponde del Peloponneso. Marianne non fu solo l’ispirazione di “So Long Marianne” e “Bird on the Wire“, ma influenzò per tutta la vita la musica di Cohen. Con molte registrazioni inedite. Il film segue la loro relazione dai loro inizi fino al successo di Leonard. Le musiche sono di Nick Laird-Clowes, musicista e compositore, più famoso come cantante oltre che uno dei cantautori della band The Dream Academy.
Soundtrack:
Trailer
Chiudo così. Cartellone Cinema vi dà appuntamento a giovedì prossimo alle 18:00 sempre su http://www.rkonair.com.
Questa settimana vi descriverò
brevemente 14 pellicole, con segnalazioni di rassegne locali e dou-film.
I Film in uscita il 20 febbraio:
Bad Boys for Life è un film di azione del
2020, diretto da Adil El Arbi, Bilall Fallah, con Will Smith e Martin Lawrence.
Durata 123 minuti. Distribuito da Sony Pictures Italia / Warner Bros. Pictures
Italia.
Il Richiamo della Foresta è
un film d’avventura del 2020, diretto da Chris Sanders, con
Karen Gillan e Harrison Ford. Durata 105 minuti. Distribuito da Walt Disney
Italia / 20th Century Fox.
Cats, un musical del 2019,
diretto da Tom Hooper, con James Corden e Judi Dench. Durata 110
minuti. Distribuito da Universal Pictures.
Lontano Lontano è una commedia del
2019, diretto da Gianni Di Gregorio, con Gianni Di Gregorio e Ennio
Fantastichini. Durata 90 minuti. Distribuito da Parthénos Distribuzione.
Cattive acque, un film biografico, drammatico,
un legal-drama del 2019, diretto da Todd Haynes, con Mark
Ruffalo e Anne Hathaway. Durata 126 minuti. Distribuito da
Eagle Pictures.
L’Hotel degli amori smarriti è una commedia francese del
2019, diretto da Christophe Honoré, con Chiara Mastroianni e
Benjamin Biolay. Durata 86 minuti. Distribuito da Officine UBU.
La mia banda suona il Pop è
una commedia italiana del 2020, diretto da Fausto
Brizzi, con Christian De Sica e Diego Abatantuono.
Durata 95 minuti. Distribuito da Medusa Film.
Criminali come noi è un
film di avventura, commedia del 2019, diretto da Sebastián
Borensztein, con Ricardo Darín e Luis Brandoni.
Durata 116 minuti. Distribuito da BIM Distribuzione.
Venerdì 21 febbraio:
una nuova proiezione per Sudestival 2020 –
Sezione Concorso NEVIA di Nunzia Privato Destefano
Lunedì 24 febbraio arrivano nelle
sale
Il Commissario Montalbano: Salvo amato, Livia mia. Il
nuovo episodio del 2020, il giallo della fortunata serie legata ai romanzi
di Camilleri, è perla prima volta al cinema prima disbarcare su Rai1, in anteprima
assoluta, solo il 24, 25 e 26 febbraio con biglietti disponibili sulla
piattaforma Nexo Digital. Diretto da Alberto Sironi, Luca Zingaretti, con
Luca Zingaretti e Cesare Bocci. Durata 100 minuti. Distribuito da Nexo Digital
(distribuzione cinema).
Solo il 24 25 e
26 febbraio
Permette? Alberto Sordi, film
diretto da Luca Manfredi, è il racconto di come Alberto Sordi, interpretato da
Edoardo Pesce, sia diventato uno degli emblemi della cinema e, soprattutto,
della commedia italiana dopo essere stato cacciato dall’Accademia di
Recitazione dei Fiodrammatici milanese.
Lourdes, un documentario del
2019, diretto da Thierry Demaizière, Alban Teurlai.
Durata 95 minuti. Distribuito da 102 Distribution.
Martedì 25 febbraio come evento speciale
Royal Opera House: The
Cellist / Dancesat a gathering
Nelle sale da mercoledì 26 febbraSi vive una volta sola, la commedia del 2020, diretta da Carlo Verdone, con Carlo Verdone, Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora. Distribuito da Vision Distribution.
Iniziamo con i primi otto film in uscita giovedì 20 febbraio, film che potrete vedere fino a mercoledì prossimo 26 febbraio.
Bad Boys for life
L’uscita di questo terzo capitolo avviene 17 anni dopo
il precedente, ed esattamente 25 anni dopo il primo film di Bad
Boys. Niente di nuovo sotto il sole della
Florida, Will Smith è una testa
calda che spinge a fondo sull’acceleratore e Martin Lawrence un pavido che sposta il piede sul freno.
Con Top Gun:
Maverick e Space Jam 2, in uscita
a breve, torna anche un altro Blockbuster degli anni Novanta a cui
francamente non avevamo più pensato, firmato due
volte da Michael Bay (Bad Boys, 1995; Bad Boys II, 2003). Ma Bad Boys for
Life è diretto questa volta da Adil El Arbi e Bilall Fallah, che hanno concesso comunque a Bay un cameo ad
honorem.
La pellicola sembra uscire da una bolla temporale.
Sotto le ruote di Will Smith scorre la Miami degli anni Novanta, con le sue
auto rombanti, i motoscafi scintillanti e i suoi poliziotti in camicia a
maniche corte. Ma il tempo ha inciso sugli eroi (Mike si tinge il pizzetto, Marcus si è
appesantito) e il cinema d’azione pure. L’obsolescenza
di questo seguito tardivo si converte naturalmente in una risorsa comica e
narrativa. Lo scambio verbale tra i due superpoliziotti, costruito ieri
sull’opposizione tra un padre di famiglia razionale e un seduttore impenitente,
riposa oggi sull’invecchiamento, percepibile o dissimulato. Musiche: Lorne Balfe, compositore e produttore
discografico scozzese che lavora stabilmente con il Remote Control Productions
Studio. Tra i suoi lavori come autore di musiche troviamo Pacific Rim – La rivolta, Ghost in the
Shell, Il cacciatore di donne, Salinger – Il mistero del giovane Holden,
Assassin’s Creed III, Assassin’s Creed: Revelations, Assassin’s Creed:
Brotherhood (Trailer), Sherlock
Holmes: A Game of Shadows, le musiche aggiuntive per diverse colenne sonore
come Kung Fu Panda 2, Inception, Iron Man, The Simpsons Movie, Transformers, Pirates of the Caribbean:
Dead Man’s Chest, King Arthur.
Soundtrack
Bad Boys for
Life
Trailer:
Il richiamo della foresta
Il cast vede Harrison Ford nel ruolo
del protagonista, John Thornton, ma non è solo: gli fanno compagnia l’attore
inglese Dan Stevens (vecchia conoscenza del pubblico in Downton Abbey e non solo), il
semi-ubiquo Omar Sy (che, dopo Quasi amici, sta
conoscendo un enorme successo internazionale ed è diventato l’attore francese
più richiesto del pianeta, Hollywood compresa), la lanciatissima Karen Gillan e
l’esperto lupo di mare Bradley Whitford, che al momento sta vivendo
una seconda giovinezza grazie soprattutto alla performance in Scappa –
Get Out di Jordan Peele.
Il film (prevalentemente) live-action è
la storia dell’amicizia tra Buck e il vecchio John e, come dice Harrison Ford
stesso nel trailer, il racconto dell’avventura più importante delle loro vite.
Il protagonista a quattro zampe è stato rielaborato
in CGI per avere un’espressività fuori dal comune e (quasi) tutti gli
altri animali che si vedono nel film sono stati ricreati al computer,
trasformandolo in una produzione a tecnica mista, parzialmente animata e
parzialmente in carne e ossa.
Questa nuova versione cinematografica de Il
richiamo della foresta diretta da Chris Sanders è
il quarto adattamento per il grande schermo del classico di Jack London, pubblicato
per la prima volta nel 1904, che vanta alcune trasposizioni televisive e
persino una versione anime giapponese prodotta dalla Toei Animation negli anni
80. Viene considerato anche come il remake del film del 1935 con Clark Gable.
Sulla falsa riga di quell’adattamento, anche stavolta il ruolo di John Thornton
è più rilevante che nel romanzo originale anche se, a differenza del ’35, la storia dell’arrivo
di Buck nello Yukon è raccontata e fedelmente ripresa dal libro. Tuttavia, gran parte della trama ruota più attorno al
rapporto tra l’uomo e Buck che non al solo cane, trasformando di fatto
il testo di London nella base di quello che è a tutti gli effetti un buddy
movie uomo-animale che non disdegna l’inserimento di una pennellata di
tenerezza qua e là.
Musiche: John
Powell, compositore britannico. Il suo stile compositivo fonde gli
strumenti orchestrali tradizionali ai più moderni suoni sintetizzati. Powell
comincia studiando violino, prima d’iscriversi al London’s Trinity College of
Music. Dopo aver intrapreso la via del jazz e del rock con la band soul The
Fabulistics, intraprende la carriera di compositore per spot pubblicitari,
grazie alla quale diventerà assistente del compositore Patrick Doyle in alcune
sue produzioni cinematografiche, fra cui Molto rumore per nulla. La
partecipazione a numerose produzioni di grande successo commerciale ha rapidamente
consentito a Powell di diventare uno dei compositori più richiesti e pagati di
Hollywood. Powell si è anche occupato della serie d’animazione L’Era glaciale, lavorando nel secondo L’era glaciale 2 – Il disgelo, nel terzo
L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri
e nel quarto capitolo L’era glaciale 4 –
Continenti alla deriva.
Per conoscerlo meglio:
Trailer:
Cats
Alla base dell’adattamento del musical in due atti
di Andrew Lloyd Webber, una delle produzioni teatrali più longeve e
redditizie di sempre, un’opera che è in scena da quasi
quarant’anni, c’è un equivoco che riguarda l’abuso ormai conclamato
del motion capture: l’idea, cioè, che il digitale possa rendere
mobile e realistico qualsiasi immaginario.
L’hanno fatto e lo fanno tuttora con i classici della
Disney, tradotti uno alla volta dall’originale animato alla versione live
action e lo hanno fatto ora con Cats, trasportato da un
palcoscenico del West End di Londra a un set cinematografico inesistente. È
probabile che se il musical originale fosse stato anch’esso un film
d’animazione le cose sarebbe andate meglio, come per Il Re leone.
Sarebbe bastato copiare l’originale, inquadratura per
inquadratura e far cantare i gatti come si è riusciti a fare parlare i leoni.
Il problema, però, è che Cats viene dal teatro, e in quanto
opera teatrale mette in campo già da sé un evidente scarto rispetto alla
realtà: i gatti in scena sono uomini e donne travestiti, e sono accettati
proprio in virtù della separazione fra platea e palcoscenico.
Quindi si tratta di una superproduzione al limite del
ridicolo, del grottesco, dell’arbitrarietà di ogni forma di messinscena che non
può nemmeno invocare il “fascino” del prodotto di serie B dato il lauto costo
di produzione.
Il Musical, presentato in anteprima mondiale al New London Theatre nel
1981, è andato in scena per 21 anni da record e quasi 9000 spettacoli. Judi
Dench è stata scritturata nella produzione teatrale londinese originale del
1981 nei doppi ruoli di Jennyanydots e Grizabella. Tuttavia, poco prima
dell’apertura della produzione originale, ha subito un infortunio che l’ha
costretta a ritirarsi dallo spettacolo, per essere sostituita all’ultimo minuto
da Elaine Paige.
Musiche: Andrew
Lloyd Webber, autore del musical originale, ha scritto nuove canzoni,
esclusivamente per questo film. Webber, che si è diviso tra il West End di Londra che a
Broadway, con numerose produzioni in tutto il mondo in diverse lingue e
adattamenti cinematografici. I suoi musical più famosi
sono: Jesus Christ Superstar, Evita, Cats, The Phantom of the Opera e Sunset
Boulevard. Ha composto in totale 17 musical, una raccolta di canzoni, un insieme di
variazioni, due colonne sonore e una messa da requiem. Ha ricevuto numerosi
premi ed onorificenze, tra cui un titolo di cavaliere nel 1992 (per poi
diventare pari d’Inghilterra), 3 Tony Awards, 3 Grammy Awards, un Oscar, un
Golden Globe, un Emmy International Award e sei Laurence Olivier Awards (i
premi del teatro inglese). Molte delle sue canzoni sono state incise da
numerosi interpreti in tutto il mondo e hanno avuto un notevole successo al di
fuori dei musical per i quali sono state composte.
Andrew Lloyd Webber:
Soundtrack:
Il Trailer:
Lontano Lontano
Niente effetti speciali o scenari ricostruiti, ma una
storia inscritta nel suo habitat naturale: Trastevere e i suoi caffè, luoghi
preferiti dell’ozio romano e viavai di saluti, proposte, offerte, idee,
progetti. Per Gianni Di Gregorio, che dirige ed interpreta,
riprendendo il filo del suo cinema di quartiere, con Ennio Fantastichini e
Giorgio Colangeli, la romanità è da sempre l’ingrediente segreto e
stavolta il soggetto è la favolosa pensione degli italiani all’estero, tra
vantaggi fiscali e sole abbagliante. Un vero e proprio saggio di antropologia
urbana. Il film è stato presentato in anteprima al Torino Film
Festival 2019. L’idea nasce da una conversazione tra Matteo
Garrone ed il regista, che conoscendo molto bene Di Gregorio lo
stimolò a scrivere la storia di un pensionato povero, costretto a trasferirsi
all’estero per migliorare le sue condizioni di vita. Il film rappresenta
l’ultima interpretazione di Ennio Fantastichini, deceduto il 1°
dicembre 2018 dopo la fine delle riprese del film. La colonna sonora è di
Francesco Santagata e Francesco Luongo.
Soundtrack:
Il Trailer:
Cattive acque
Tratto da un’inchiesta giornalistica – New York Times Magazine dal
titolo molto chiaro: “The Lawyer Who Became DuPont’s Worst Nightmare” di
Nathaniel Rich – , è la storia vera dell’impegno civile di Rob Bilott, interpretato
dalla star attivista Mark Ruffal, avvocato difensore di
aziende chimiche di Cincinnati, ma che di
fronte ad alcune evidenze inizia una lotta
legale lunga quasi vent’anni, nella speranza di salvare circa 70 mila
cittadini a rischio avvelenamento, a causa della contaminazione delle acque da
parte di DuPont con l’acido perfluorooctanico. In questo film il regista
Todd Haynes – apertamente gay, non religioso pur avendo la madre
ebrea, considerato un vero pioniere del New Queer Cinema; tra i suoi film più
apprezzati: Velvet Goldmine, Lontano dal Paradiso, Carol – trova una sintesi tra due
anime diverse: accetta le costrizioni
del dramma legale e del film familiare, senza opporre resistenza ed anzi, assecondandole entrambe
nella loro semplicità. Molti spettatori, guardando Cattive acque, film filtrato da un blu corporate ed irrigidito
dalla strutturata seriosità delle finestre dei grattacieli, si chiederanno dove
sia il regista di film muscolari e sovversivi come Carol, Io non sono qui e Safe. Questa è una nuova pagina
di quel cinema sobrio e morale, tipicamente americano, che risponde
alle aberrazioni del decennio attuale con storie di eccellente rettitudine del
passato, Cattive acque si inserisce nella tradizione di Tutti
gli uomini del presidente, Spotlight, The Post, Insider
– Dietro la verità, in cui l’individuo deve accettare che il sistema è in
fondo nulla più che noi stessi – fallaci e opportunisti, ma anche capaci di
tirare una riga e dire “basta”. La moglie del protagonista è
interpretata da Anne Hathaway, premio Oscar per Les
Misérables. Non manca un altro attore e attivista come Tim
Robbins, vincitore dell’Academy Award per Mystic River. La
soundtrack è a cura di Marcelo Zervos, pianista e compositore brasiliano di
musica classica e jazz. Ha studiato musica presso la Berklee College of Music.
Ha pubblicato 4 album musicali, ed ha composto le colonne sonore di alcune sigle televisive, musiche da teatro e
di alcuni film per il grande
schermo come Wonder.
Soundtrack:
Trailer:
L’Hotel degli amori smarriti
Una commedia brillante ricca
di colpi di scena. Una donna decide di lasciare il marito poiché lei ha un
amante, un suo studente dell’università. Decide di trasferirsi nell’hotel
di fronte e dalla finestra della sua camera ha una visione a distanza della
vita del marito, un’occasione per riflettere. La regia è di Christophe
Honoré, che da qualche film a questa parte (più precisamente da Les
bien-aimés datato 2011) ha abbandonato quella vena che si sarebbe
potuto definire tardo-adolescenziale, secondo la quale era indispensabile
provocare lo spettatore con situazioni o strutture narrative spesso fini a se
stesse. Honoré si diverte così a rendere fisici e materiali i ricordi che
ognuno di noi può avere, mettendoci di fronte ad una riflessione sul
divenire.
Il titolo originale del film fa riferimento
all’articolo 212 del Codice civile, che enuncia che i coniugi si devono
reciprocamente rispetto, fedeltà, aiuto e assistenza. Il regista ha
rivelato che il film proviene da un altro film che non è mai stato girato.
L’aveva intitolato Les Fleurs (I fiori) e la storia era ambientata verso la
fino degli anni ’50. Mentre scriveva e girava il film, il regista ha
guardato diversi film di Sacha Guitry, Ingmar Bergman, Woody Allen e ognuno di
loro, senza saperlo, gli ha permesso di dare un’identità a questo nuovo
film.
Durante il Festival di Cannes 2019 all’attrice Chiara
Mastroianni è stato assegnato il Premio Migliore
Interpretazione nella sezione Un Certain Regard ed ha ottenuto una candidatura
a Cesar.
Il Trailer:
La mia banda suona il Pop
Agli ordini del regista Fausto Brizzi,
un’autorità in materia di commedia all’italiana, c’è un cast di livello
composto da alcuni dei più grandi campioni del genere degli ultimi quarant’anni
di cinema, a partire proprio da Christian De Sica, Massimo
Ghini e Diego Abatantuono, accompagnati da una Angela
Finocchiaro in grande spolvero e da Paolo Rossi, musicisti
sgangherati che furono di successo. Nei panni di Olga troviamo la sempre
affascinante Natasha Stefanenko e c’è spazio anche per una
comparsata di Sergio Rubini mentre
persino Tiberio Timperi si regala un cameo.
Una storia di amicizia, di caduta (vera) e risalita
(potenziale), condita da un pizzico di nostalgia e da abbondanti dosi di
cialtroneria all’italiana per una commedia che strizza l’occhio ai cinepanettoni.
Fausto Brizzi ha voluto che i Popcorn sembrassero
davvero una band degli anni ’80 ed è così che il film ha avuto un lungo
processo di preparazione, che ha visto la sua troupe impegnata nel ricreare
videoclip dell’epoca con protagonisti gli interpreti stessi. Il regista
non ha voluto usare hit note, ma ha chiesto al maestro Bruno Zambrini di comporre
canzoni in pieno stile “sanremese”, che fossero orecchiabili sin dal primo
ascolto.
Il Trailer:
Criminali come noi
Una commedia di produzione argentina basata sul
romanzo La noche de la Usina (Premio Novel
Alfaguara 2016), scritto da Eduardo Sacheri, che ha anche collaborato alla
stesura del copione. In patria il film è stato paragonato a Ocean’s Eleven, per
il tema, un tentativo di rapina, ma anche perché si
tratta di un’opera corale con tanti attori scelti tra quelli più noti del
paese.
È il 2001, siamo ad Alsina, una una piccola cittadina dell’Argentina
dell’est, vicino all’Atlantico, rimasta priva di ogni genere di risorse e quasi
disabitata. L’ex calciatore professionista Fermín Perlassi e sua moglie Lidia
mettono insieme una piccola impresa per provare a risollevare le sorti
economiche del circondario. Insieme a degli amici che condividono la loro
iniziativa i due coniugi mettono faticosamente insieme una cifra di circa
160.000 dollari americani, con cui provare a comprare un locale abbandonato.
Nella banca della vicina città Villagrán depositano i soldi, non in una
cassetta di sicurezza, ma su un conto corrente su consiglio dell’operatore. Il
giorno dopo, il 19 dicembre 2001, il governo argentino annuncia il famoso corralito, ossia quel provvedimento per
cui, in tutto il paese, nessun cittadino avrebbe potuto ritirare dalla banca
più di 250 dollari al giorno. A questo punto, i protagonisti si trovano con
tutto il loro denaro bloccato e la necessità impellente di recuperarlo in
qualche modo e devono studiare un piano per riuscirci.
Musiche: Federico Jusid, compositore argentino che risiede e lavora tra Madrid e
Los Angeles. Ha scritto le colonne sonore di oltre 40 film, tra cui Il segreto dei suoi occhi, Loving Pablo, e oltre 25 serie televisive.
Federico Jusid:
Soundtrack del film La Odisea de los Giles:
Il Trailer:
Venerdì 21 febbraio c’è stata una nuova proiezione per Sudestival 2020 – Sezione Concorso, a Monopoli.
Nevia
Nevia di Nunzia Privato Destefano, Italia, 2019, 86’ Produzione: Archimede Production con Rai Cinema Nel cast: Virginia Apicella, Pietra Montecorvino, Rosy Franzese, Pietro Ragusa, Franca Abategiovanni, Simone Borrelli, Gianfranco Gallo, Lola Bello La regista esordiente è riuscita subito a portare il suo film al Festival del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. Nevia ha 17 anni: troppi per il posto in cui vive e dove è diventata grande prima ancora di essere stata bambina. Minuta e acerba, è un’adolescente caparbia, cresciuta con la nonna Nanà, la zia Lucia e la sorella più piccola, Enza, nel campo container di Ponticelli. Nevia cerca di farsi rispettare in un mondo dove nascere donna non offre nessuna opportunità, anzi: lo sa, e si protegge da quella femminilità che incombe su di lei nascondendosi dentro vestiti sportivi e dietro a un atteggiamento ribelle. Le sue giornate trascorrono tutte uguali, tra piccoli lavoretti e grandi responsabilità, i contrasti con la nonna e la tenerezza per la sorella. Finché un giorno l’arrivo di un circo irrompe nella quotidianità della ragazza, offrendole una insperata possibilità. Ospiti la regista Nunzia Privato Destefano e l’attrice Virginia Apicella.
Solo il 24, 25 e 26 febbraio con biglietti disponibili sulla piattaforma Nexo Digital:
Il Commissario
Montalbano: Salvo amato, Livia mia.
Il nuovo episodio del 2020, il giallo della
fortunata serie legata ai romanzi di Camilleri, è per la prima volta al cinema
prima disbarcare su Rai1, in anteprima assoluta. Diretto da Alberto Sironi, Luca Zingaretti, con
Luca Zingaretti e Cesare Bocci. Durata 100 minuti. Distribuito da Nexo Digital
(distribuzione cinema).
Altro evento speciale al cinema solo il 24, 25 e 26 febbraio
Permette? Alberto
Sordi
Film diretto da Luca
Manfredi, è il racconto di come Alberto Sordi, interpretato da Edoardo Pesce, sia diventato uno degli
emblemi della cinema e, soprattutto, della commedia italiana dopo essere stato
cacciato dall’Accademia di Recitazione dei Fiodrammatici milanese. Al Multicinema
Galleria di Bari solo il 24 febbraio.
Trailer
Lourdes
Documentario di produzione francese che ha ottenuto 1
candidatura ai Cesar ed una ai Lumier Awards. La roccia
della Grotta di Lourdes è accarezzata da decine di milioni di persone che hanno
lasciato lì l’impronta dei loro sogni, le loro aspettative, le loro speranze e le loro frasi. A
Lourdes convergono tutte le fragilità, tutte le povertà. Un film che
intende narrare la condizione umana che va al di là delle fede e che mostra le aspettative e speranze in cui ognuno di noi si
rispecchia. Musiche: Pierre Aviat.
Pierre Aviat:
Il Trailer:
Un altro evento speciale, che è possibile vedere solo martedì 25 febbraio alle 20:15. Una produzione Nexo Digital in diretta dalla Royal Opera House
Royal Opera
House: The Cellist / Dancesat a gathering
The Cellist è ispirato alla vita e alla
carriera della violoncellista Jacqueline du Pré e segna il debutto sul
palco principale della coreografa Cathy Marston per The Royal Ballet.
Il balletto sarà interpretato da stelle del Royal Ballet come Lauren
Cuthbertson e Matthew Ball e il solista Calvin Richardson.
Questo nuovo balletto è abbinato a Dances at Gathering, del cinque volte
vincitore del Tony Award e celebre coreografo di Broadway Jerome Robbins.
Questo favoloso balletto fa ora un gradito ritorno al Royal Ballet dopo una
lunga assenza dal suo repertorio. Dances at Gathering dimostra l’eleganza e la
grazia di cinque coppie che ballano all’unisono sull’incantevole musica di
Chopin.
E chiudo con una commedia italiana in uscita mercoledì 26 febbraio
Si vive una volta sola
La commedia diretta da Carlo Verdone, con Carlo Verdone nei panni di un medico e con Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora. Distribuito da Vision Distribution. In programmazione al Multicinema Galleria di Bari. Si tratta del 27° film di Verdone, nelle sale per festeggiare i 40 anni da Un sacco bello (1980), con una sceneggiatura scritta insieme all’amico Giovanni Veronesi. Il film è stato girato prevalentemente in Puglia e nello specifico a Bari, Monopoli, San Vito di Polignano, Otranto e in provincia di Lecce.
Trailer:
Cartellone Cinema vi dà appuntamento a giovedì prossimo alle 18:00 sempre su RKO.
Vi ricordo che potete riascoltare la puntata dalla nostra piattaforma Spreaker cercando Cartellone Cinema ma anche su Spotify, Deezer, Apple Podcast, Castbox, Google Podcasts, ListenNotes, Podcast Addict, iHeartRadio, Podchaser.
Per questa settimana, che va da giovedì 13 a mercoledì prossimo, 19 febbraio, vi descriverò brevemente 10 pellicole: 6 di queste arrivano in sala oggi, mentre domani torna Amarcord e fino a mercoledì 19 febbraio arrivano altri 3 titoli, documentari musicali e non solo.
Gli anni più belli – film drammatico di produzione italiana del 2020, diretto da Gabriele Muccino, con Pierfrancesco Favino e Micaela Ramazzotti. Durata 129 minuti. Distribuito da 01 Distribution.
Il lago delle oche selvatiche – film drammatico del 2019, diretto da Yi Nan Diao, con Ge Hu e Kwai Lun-mei. Durata 103 minuti. Distribuito da Movies Inspired.
Memorie di un assassino – Memories of murder – Tra il thriller ed il film drammatico del 2003, è diretto da Bong Joon Ho, con Kang-ho Song e Kim Sang-Kyung. Durata 131 minuti. Distribuito da Academy Two.
Fantasy Island – horror, thriller del 2020, diretto da Jeff Wadlow, con Michael Peña e Maggie Q. Durata 110 minuti. Distribuito da Sony Pictures Italia / Warner Bros. Italia.
Sonic – animazione, avventura ed azione. Prodotto nel 2020 è diretto da Jeff Fowler, con James Marsden e Ben Schwartz. Durata 100 minuti. Distribuito da 20th Century Fox.
Alla Mia Piccola Sama – documentario del 2019, diretto da Waad Al-Khateab, Edward Watts, con Jasmine Trinca. Durata 100 minuti. Distribuito da Wanted Cinema.
Il 14 febbraio per le rassegne Il Cinema Ritrovato.. al Cinema e
Fellini 100:
Amarcord, commedia di Federico Fellini. Regia: Federico Fellini.
Sceneggiatura: Federico Fellini, Tonino Guerra. Fotografia: Giuseppe Rotunno.
Montaggio: Ruggero Mastroianni. Musica: Nino Rota. Scenografia e costumi:
Danilo Donati. Interpreti: Bruno Zanin (Titta), Pupella Maggio (Miranda),
durata: 127 min produzione: ITA-FRA (1974). Restauro realizzato da Cineteca di
Bologna con il sostegno di yoox.com e il contributo del Comune di Rimini. In
collaborazione con Cristaldifilm e Warner Bros.
Precede la proiezione AMARCORD FELLINI – Provini, tagli e doppi scelti da Giuseppe Tornatore
Sabato 15 febbraio
Caterina
– documentario del 2019, diretto da Francesco Corsi. Durata 75 minuti.
Distribuito da Kiné.
Lunedì 17 febbraio
Fabrizio De Andrè e PFM – Il Concerto Ritrovato – è un documentario del 2019, diretto da Walter Veltroni. Distribuito da Nexo Digital.
Lunar City – documentario del 2019, diretto da Alessandra Bonavina. Durata 65 minuti. Distribuito da Vision Distribution.
Incomincio dalle uscite di oggi, giovedì 13 febbraio, e questa volta parto
dall’Italia
Gli anni più belli
Dopo A casa tutti beneGabriele Muccino dà corpo a un progetto a cui pensava da un po’, ispirato dal capolavoro di Ettore Scola C’eravamo tanto amati. Èla storia di un gruppo di quattro amici,
legati da 40 anni, esattamente dal 1980 ad oggi, formato da Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo (Kim Rossi Stuart) e Riccardo (Claudio Santamaria).
Riuniti dopo anni, nel corso dei quali hanno preso strade diverse, i quattro si
ritrovano ancora una volta insieme per ricordare gli anni ’80, i momenti di
gioia e quelli che hanno messo poi duramente alla prova la loro amicizia, con
delusioni o rimpianti.
Gli Anni Più Belli racconta anche Roma e suoi mutamenti nel tempo. La capitale ha infatti ospitato quasi tutti
i film italiani del regista Gabriele Muccino: Ecco fatto, Come te nessuno
mai, L’ultimo bacio, Ricordati di me, Baciami ancora. La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso
Muccino insieme a Paolo Costella, già suo collaboratore per A casa tutti bene e regista della
commedia con Massimo Boldi Matrimonio al
Sud. Nel film esordisce
come attrice la cantante Emma Marrone, voluta fortemente dal regista. Il titolo del film riprende il brano inedito di Claudio Baglioni inserito nella colonna sonora che comunque è di Nicola
Piovani.
La giostrina sull’isola o Trailer
dancing dalla colonna sonora di A
casa Tutti Bene di Nicola Piovani. Soundtrack:
Il Brano omonimo di Claudio Baglioni:
Il Trailer:
Il lago delle oche
selvatiche
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2019 è un noir sulla storia di un gangster in fuga e in cerca di redenzione, che sacrifica tutto per la sua famiglia e per una ragazza in difficoltà, una prostituta impaziente di riconquistare la sua libertà. Entrambi vittime di una caccia all’uomo sulle rive del Waild Gus Leik Wild Goose Lake, i due decidono di giocare per un’ultima e decisiva volta con il loro destino. Il titolo internazionale del film è più o meno traducibile come “Appuntamento in una stazione del Sud”. La regia è di iNien[td]iAo Yi Nan Diao. Opera seconda di un regista già vincitore di un Orso d’oro a Berlino e accreditato dai più come l’autore cinese su cui puntare per il futuro. Il film conferma a più riprese come le speranze su Diao Yi Nan siano state ben riposte e come il suo stile sia già definito e maturo.
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2019 è un
noir sulla storia di un gangster in fuga e in cerca di redenzione,
che sacrifica tutto per la sua famiglia e per una ragazza in difficoltà, una
prostituta impaziente di riconquistare la sua libertà. Entrambi vittime di una
caccia all’uomo sulle rive del Wild Goose Lake, i due decidono di giocare per
un’ultima e decisiva volta con il loro destino. Il titolo internazionale del
film è più o meno traducibile come “Appuntamento in una stazione del
Sud”. La regia è di Yi Nan Diao. Opera seconda di un regista già
vincitore di un Orso d’oro a Berlino e accreditato dai più come l’autore
cinese su cui puntare per il futuro. Il film conferma a più riprese come le
speranze su Diao Yi Nan siano state ben riposte e come il suo stile sia già
definito e maturo.
Il Trailer:
Ecco il lavoro premiato come Miglior film alla cerimonia degli Oscar 2020 lo scorso 10 febbrao.
Memorie di un
assassino – Memories of murder
Ambientato nel 1986 nella provincia di Gyeonggi, nella Corea del Sud e
diretto da Bong Joon Ho è un thriller poliziesco del 2003, primo
capolavoro del maestro Ho, riproposto ora nelle sale italiane. Miscelando
perfettamente registro comico e drammatico ci narra di due detective che indagano
su due casi di donne ritrovate morte, uccise molto probabilmente dalla stessa
mano. La sceneggiatura è stata influenzata dal fumetto From Hell di Alan Moore, ma è basato anche su una serie di omicidi commessi negli anni ’80, nella
città coreana di Hwaseong, da cui è stata tratta
la piéce Come See Me. In mezzo a
tanto cinema autocritico sugli anni bui della Corea del Sud, Memorie di
un assassino restituisce il clima di ignoranza e violenza sotto il regime
militare nella provincia più sperduta, mantenendo sullo sfondo, senza giudicarle,
le aberrazioni del governo. La narrazione del talentuoso Bong Joon-ho (The Host, Mother)
adotta un registro quasi comico per sottolineare il clima farsesco della
polizia di regime e racconta l’autorità come manganello del potere, l’incapacità
di questa di impedire un omicidio, perché impegnata a reprimere una rivolta
studentesca. La fotografia di Kim Heong-gyu sottolinea il clima malsano
di Gyeonggi: un abisso di pessimismo sulla natura umana dove è bandita
ogni forma di redenzione ma soprattutto di comprensione.
Uno dei capolavori della Corea di inizio millennio, oltre che un clamoroso successo di pubblico. Il film è stato premiato a Torino Film Festival, ha raccolto un gran numero di riconoscimenti in oriente. Bong Joon-ho con questo film ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2019. È chiaro che il cineasta coreano è particolarmente attenzionato in questo momento, considerato che il suo ultimo lavoro, Parasite, primo film coreano ed essere candidato agli Oscar, con 6 importantissime nomination: miglior film, miglior regia, sceneggiatura originale, film internazionale, montaggio e scenografia, premiato come MIglior film. Ha raccolto riconoscimenti dalle associazioni di categoria di tutto il mondo ed è stato candidato ai Bafta in 4 categorie oltre ad aver vinto il Golden Globe come miglior film straniero.
Le musiche di Memorie di un
assassinosono del compositore giapponese Tarô Iwashiro, attivo dal
1997 per varie colonne sonore di film e serie-Tv.
Per conoscere meglio questo compositore è possibile consultare il suo
Spotify:
Il Trailer:
Fantasy Island
Fantasy Island è stata una celeberrima serie tv,
intitolata in Italia Fantasilandia,
creata da Gene Levin e andata in onda dal 1977 al 1984. Il film, ora
diretto da Jeff Wadlow, è l’adattamento in chiave horror della fortunata
serie ed ha come protagonista l’enigmatico Mr. Roarke (Michael Peña); come location il suo lussuosissimo e remoto resort in una sperduta
isola tropicale, dove è ben venuto chiunque voglia realizzare il suo sogno nel
cassetto. Mr. Roarke infatti dà forma a qualsiasi fantasia il suo ospite
gli chieda, ma… ben presto gli ospiti si ritrovano intrappolati
sull’isola, dalla quale potranno fuggire solo risolvendo il mistero che l’isola
stessa nasconde segretamente (un po’ alla Lost). Il film è stato descritto
come un mix perfetto tra la serie TVWestworld(2016) e il film Quella casa nel bosco (2012). Le musiche sono di Matthew
Margeson, musicista compositore ed arrangiatore americano per film, Tv e
videgame. È socio dellaHans
Zimmer’s Remote Control Productions, collaboratore di vari
compositori come Henry Jackman in film come Kick-Ass 2, Kingsman: The Secret
Service, ed il suo sequel Kingsman: The Golden Circle.
Soundtrack:
Il Trailer:
Vi presento ora uno dei personaggi più popolari dell’universo videoludico. Tecnicamente un riccio, ma in realtà è un alieno proveniente dal pianeta Mobius ed ha tra i 15 e i 17 anni di età.
Sonic – Il Film
Il supersonico alieno
blu sfuggito al governo esce dai monitor del videogioco “Sonic the Hedgehog” (del 1991) e
finalmente arriva sul grande schermo per la regia di Jeff Fowler. Ci arriva
dopo un percorso durato ben sette anni. Era infatti il 2013 quando la Sony
Pictures Entertainment ottenne dalla SEGA i diritti per portare al
cinema la famosa mascotte, una vera icona. Tre anni più tardi, nel 2016, entrarono
a far parte del progetto in pianta stabile il producer Tim Miller (anche
dietro alla macchina da presa per Deadpool
e Terminator: Destino oscuro)
e il regista Jeff Fowler, al tempo al suo debutto nella regia di un
lungometraggio, dopo aver sfiorato l’Oscar con il corto Gopher Broke nel 2005. Miller e Fowler fanno da sempre parte dello studio di CGI (Computer-generated
imagery, termine mutuato dall’inglese che tradotto letteralmente in italiano
significa “immagini generate al computer” più nota con la
sigla CGI, è un’applicazione nel campo della computer grafica, o
più specificatamente, nel campo della computer grafica 3D per la resa
degli effetti speciali) ed effetti visivi Blur Studio, fondato
peraltro dallo stesso Tim Miller. Nel 2017, però, la Sony ha venduto il
progetto alla Paramount, che l’ha comunque accettato senza cambi in
regia e produzione, collocandolo in uscita nel novembre del 2019. Già
nella primavera del 2018 furono resi noti i due grandi nomi del cast: James Marsden, come amico
umano di Sonic, e addirittura Jim Carrey
in quelli del cattivissimo dr. Robotnik. Le riprese si sono svolte serenamente tra l’estate e l’autunno del
2018: tutto sembrava andare come previsto, ma la pubblicazione del trailer alla
fine dell’aprile 2019 ha seminato il panico presso la Paramount, che aveva
accettato il look più fotorealistico di Sonic immaginando che potesse
piacere a tutti.
Le critiche all’aspetto del
protagonista nel primo trailer sono state invece pressoché unanimi, tanto da spingere all’annuncio di una
completa revisione estetica del personaggio, e al conseguente slittamento
del film al febbraio 2020. I ritocchi hanno fatto lievitare di altri 5
milioni di dollari un budget che già ne pesava 90, con un risultato
ibrido tra live action e CGI (un po’ sullo stile di Alvin Superstar, i Puffi
o Pokémon Detective Pikachu).
Sonic era già stato trasposto
su schermo per un totale ad oggi di 50 titoli. Tra il 1993 e il 1994, era arrivato in TV per delle serie andate
in onda quando il fenomeno era appena scoppiato, dopo l’uscita del primo
videogame nel 1991 su Sega Megadrive. Nel 1996 fu realizzato inoltre un
Original Animation Video in due parti, per un totale di un’ora di materiale
assimilabile a un solo lungometraggio animato, a cura del mitico Studio
Pierrot, quelli diL’incantevole
CreamyeNaruto. Sono
seguite poi altre tre serie, fino al 2017, quando la saga si è conclusa conSonic Boom. Uno dei primi testimonial
del personaggio Sonic nell’Italia dei primi anni novanta fu Jerry
Calà, protagonista di uno spot per Giochi Preziosi, che al tempo
curava la distribuzione italiana della console di casa SEGA.
Il Trailer:
Alla mia piccola Sama
Prende la forma di una lettera
d’amore di una madre ventiseienne siriana, Waad al-Kateab, per sua figlia Sama. Decide di
filmare la sua vita in Siria, da ribelle, durante i 5 anni di rivolta, di
registrare un video-messaggio durante gli ultimi giorni della battaglia di
Aleppo, per raccontare alla bimba come sia venuta al mondo, nel caso non avesse
più la possibilità di vederla crescere, poiché Waad e suo marito Hamza, medico
nell’ultimo ospedale della città, sono ogni giorno il pericolo di vita per via
dei bombardamenti continui. Il racconto prosegue con la continua lotta per la
libertà, la ribellione e l’esilio, in un esodo che potrebbe portare i due
genitori alla morte. Il film, con Jasmine Trinca, ha ottenuto 1
nomination ai Premi Oscar 2020 nella categoria Miglior Documentario.
Durante il MedFilm Festival di Roma si è aggiudicato quattro premi:
Miglior film nel Concorso ufficiale Amore e Psiche, Premio diritti umani
Amnesty International, Miglior film delle Giurie Universitarie dei Circoli di
lettura delle Biblioteche. Le musiche sono di Nainita Desai.
La colonna sonora:
Il Trailer:
Ieri, venerdì 14 febbraio per le rassegne Il Cinema Ritrovato.. al
Cinema e Fellini 100 “è stato di scena” anche al Piccolo
Osservatorio Garzia di Terlizzi alle 21:00
Amarcord
Commedia di Federico Fellini. Regia: Federico Fellini. Sceneggiatura: Federico Fellini, Tonino Guerra. Fotografia: Giuseppe Rotunno. Montaggio: Ruggero Mastroianni. Musica: Nino Rota. Scenografia e costumi: Danilo Donati. Interpreti: Bruno Zanin (Titta), Pupella Maggio (Miranda), durata: 127 min produzione: ITA-FRA (1974). Restauro realizzato da Cineteca di Bologna con il sostegno di yoox.com e il contributo del Comune di Rimini. In collaborazione con Cristaldifilm e Warner Bros.
Esattamente vent’anni dopo avere raccontato la storia di una fuga dalla
provincia in I vitelloni (che peraltro è in programmazione
lunedì 17 febbraio al DB d’Essai di Lecce), l’autore ritorna in quel piccolo
mondo, ricostruendo gli ambienti della sua adolescenza a Cinecittà e a Ostia.
La famiglia che vediamo rievocata nel film è quella dell’amico d’infanzia Titta
Benzi e intorno a lui pullula un’umanità descritta con tinte sanguigne e linee grottesche
(soprattutto i rappresentanti delle istituzioni, il clero e i gerarchi
fascisti), con tenera sensualità (la Gradisca) e un’ironia al tempo stesso
affettuosa e graffiante. La vitalità delle figure che popolano il film (compresa
l’emarginata ninfomane Volpina) cela una sotterranea, profonda malinconia. Il
piccolo borgo romagnolo degli anni Trenta riassume una delle più penetranti
immagini dell’Italia secondo Fellini: un piccolo mondo immaturo e conformista,
succube di un regime becero e mistificatore, o tristemente impotente di fronte
alle sue violenze.
precede AMARCORD FELLINI – Provini, tagli e doppi scelti da Giuseppe Tornatore
In uscita sabato 15 febbraio
Caterina
Il ritrovamento di quel documentario che si credeva perso e la
digitalizzazione di alcuni nastri danno il via a Caterina, docufilm
di Francesco Corsi (Memorias, 2015), che ha realizzato tramite un
crowdfunding, ma soprattutto grazie alla disponibilità dei colleghi di palco
della Bueno, il cui percorso artistico e di ricerca si è intrecciato più volte a
quello di altri intellettuali dell’epoca, come Pier Paolo Paoslini, Umberto
Eco e molti altri. Caterina Bueno (Fiesole 1943 – Firenze 2007) è la Caterina a cui Francesco
De Gregori ha dedicato il brano Titanic
(1982), figura carismatica, teatrale, volitiva, un impasto di voce e
presenza scenica, tra Laura Betti, Edith Piaf e Gabriella Ferri. Armata di un
registratore, Caterina Bueno andava nelle case a raccogliere con paziente
curiosità i canti dei contadini. Una miniera di temi non solo amorosi ma anche
politici, tra povertà, immigrazione, lotta di classe: nello scrigno dei suoi
rinvenimenti anche un motivo che farà da base a Ho visto un re di Dario Fo, con cui collaborò per
lo spettacolo Ci ragiono e canto (1966),
nato dalle ricognizioni nel folk dell’Istituto Ernesto De Martino. Maremma amara (poi ripreso da Amalia
Rodrigues, Nada, Gianna Nannini), qui adeguatamente
posto a conclusione del racconto, è stato tra i brani più noti del suo
repertorio.
Nelle sale da lunedì 17 febbraio anche il 18 e 19
Fabrizio De Andrè
e Pfm – Il Concerto Ritrovato
Walter Veltroni riporta in vita uno degli eventi cardine
della musica italiana, quello tenutosi a Genova il 3 gennaio 1979. Nel
1978 infatti la Premiata Forneria
Marconi convinse De André a
fare un tour insieme, in giro per l’Italia, ri-arrangiando in chiave rock per
la prima volta nella sua carriera i suoi brani. Un nastro rimasto fino a ora
sepolto e gelosamente custodito per oltre 40 anni dal regista Piero Frattari,
che partecipò alla realizzazione delle riprese. Finalmente ritrovato, il
filmato è stato restaurato per una versione cinematografica, che potrà
riportare indietro nel tempo i nostalgici ed affascinare le nuove generazioni.
Un tour, quello di Faber con la PFM, che ha visto uniti sul
palco due simboli dell’Italia e della musica italiana.
Walter Veltroni, emozionato
per il filmato rinvenuto, ha accettato immediatamente l’invito alla regia
e ha commentato: “È un documento inedito di grande valore
musicale e culturale, sottratto alla distruzione, che mostreremo integralmente.
Attraverso le interviste dei protagonisti gli spettatori viaggeranno nel tempo
e nello spazio, fino alle porte del padiglione C della Fiera di Genova, quel 3
gennaio del 1979”.
Fino al 3 maggio
2020 è possibile fare un viaggio nello spazio visitando Lunar City, una rassegna interattiva allestita all’interno dell’M9,
il Museo del Novecento di Mestre cui è seguito un documentario
È possibile vedere al cinema infatti
Lunar City
In occasione dei cinquant’anni
del primo sbarco sulla Luna, quando il 20
luglio 1969 Neil Armstrong posò il primo scarpone terrestre sul suolo lunare,
L’ASI – Agenzia Spaziale Italiana, Regione Lazio, Next One Film Group in
collaborazione con l’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica ed ESA – European
Space Agency producono questo docufilm con la regia di Alessandra
Bonavina, per raccontare le sfide presenti e future, le tecnologie più
avanzate e l’impegno di uomini e mezzi che porteranno il genere umano a ritornare
sulla Luna e conquistare lo spazio profondo.
Le figure chiave,
impegnate nelle prossime missioni lunari, spiegano in alcune interviste come,
in un futuro non così lontano, sarà possibile per gli astronauti partire dal
pianeta Terra con una normale capsula Orion, attraccare dopo qualche giorno al
Gateway di una stazione spaziale in cislunare per poi far rotta verso lo
spazio interplanetario a bordo del Transport.
Cartellone Cinema vi dà appuntamento a giovedì prossimo alle 18:00, sempre su http://www.rkonair.com.
Nella settimana tra giovedì 6 febbraio e mercoledì 12 avremo la possibilità di vedere 6 film: da oggi 3 nuovi titoli, domani torna al cinema 8 ½ che per Fellini 100, la rassegna nazionale in onore dei 100 anni dalla nascita di Federico Fellini ed poi tra lunedì e mercoledì prossimo un paio di documentari.
Il Ladro di Giorni è un film drammatico del 2019, diretto
da Guido Lombardi, con Riccardo Scamarcio e Massimo Popolizio.
Durata 105 minuti. Distribuito da Vision Distribution.
Birds of Prey è un film d’azione ed avventura del 2020, diretto da
Cathy Yan, con Margot Robbie e Mary Elizabeth Winstead.
Durata 109 minuti. Distribuito da Warner Bros.
Alice e il sindaco è una commedia francese drammatica del
2019, diretto da Nicolas Pariser, con Fabrice Luchini e Anaïs
Demoustier. Durata 103 minuti. Distribuito da BIM Distribuzione, in
collaborazione con Movies Inspired.
Il 7 febbraio per il cinema Ritrovato.. al Cinema
8 1/2 è un film drammatico, commedia del 1963, diretto da Federico
Fellini, con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale. Durata 140
minuti. Distribuito da CINERIZ – DOMOVIDEO, MONDADORI VIDEO, DE AGOSTINI,
MULTIGRAM, L’UNITA’ VIDEO.
In
uscita lunedì 10 febbraio invece:
Impressionisti segreti è un documentario del 2020, la cui
regia è curata da Daniele Pini, distribuito da Nexo Digital.
Mercoledì 12 febbraio:
Cercando Valentina – Il mondo di Guido Crepax, un documentario del 2019, diretto da Giancarlo Soldi, con Riccardo Vianello.Durata 75 minuti. Distribuito da Bizef Produzione.
Parto però con una segnalazione locale. Voglio parlarvi in apertura della
proposta dell’Anche Cinema Royal di Bari:
Il 6 febbraio c’è stata la proiezione alle ore 19.00 del docufilmLegno Vivo – Xylella, oltre il batterio, all’interno della programmazione di “La Fondazione di Partecipazione delle Buone Pratiche”, uno spunto di riflessione e approfondimento sulla questione Xylella, tematica centrale nel dibattito pubblico, mediatico e politico, con preoccupanti risvolti non solo agricoli ed economici, ma anche ambientali, sanitari, giuridici e sociali. Durante l’incontro, presentato dal presidente della Fondazione di partecipazione delle Buone pratiche, Massimo Guido, interverranno gli autori, Elena Tioli, Francesca Della, Giovampaola Filippo Bellantoni, Simone Cannone. Inoltre interverranno: Nicola Grasso, costituzionalista dell’Università del Salento; Piero Tateo, autore del libro inchiesta “La Puglia degli Ulivi. Dopo la Xylella”; Pietro Perrino, genetista, già dirigente di ricerca CNR; Gianluigi Cesari, agro-ecologo; Sergio Mangia, medico ISDE Medici per l’ Ambiente Lecce. Ingresso 4 €
Andiamo ai film nelle sale italiane a partire da oggi e disponibili per tutta la settimana:
Alice e il sindaco
Diretto da Nicolas Pariser, descrive la storia del sindaco di
Lione Paul Théraneau (interpretato da Fabrice Luchini) a qualche mese dalle elezioni municipali,
dopo trent’anni di vita politica: un uomo come svuotato ed ormai privo di
ispirazione. In suo soccorso, l’entourage comunale recluta una giovane
normalista, una brillante filosofa di nome Alice Heimann (Anaïs Demoustier). La politica, reale o sognata, diventa il terreno di gioco di un autore
audace e ispirato, erede di Rohmer, a cui quest’ultimo film fa
esplicitamente riferimento. Ammiratore del suo cinema, Nicolas Pariser
segue da studente un corso del regista alla Sorbona, a cavallo del XXI
secolo, e dimostra la sua ammirazione nel titolo, chiaro omaggio a un classico
di Éric Rohmer, L’albero, il sindaco e la mediateca,
commedia filosofica sulla ruralità, l’ecologia e le manovre politiche, con un
giovane Fabrice Luchini. Quando, un sabato notte, il figlio di immigrati
italiani, che aveva cambiato il suo nome da Robert a Fabrice, entrò in una discoteca conosciuta per la
soul music, non si aspettava di certo che, invece, il regista Philippe Labro
gli avrebbe proposto un ruolo cinematografico. Non aveva nulla di particolare
Luchini: un po’ di incertezza e noia negli occhi. E oggi, dopo aver recitato ne
Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand
Céline, dopo una lunga e proficua collaborazione con Eric Rohmer – Il
ginocchio di Claire (1970), Perceval le gallois (1978), La femme de l’aviateur
– La moglie dell’aviatore (1981), Le notti di luna piena (1984), Reinette e
Mirabelle (1987) e L’albero, il sindaco e la mediatica (1993) – , ad anni di
distanza da quella famosa notte, è uno degli attori che più emoziona il
pubblico francese. Inorridisce di fronte alla mondanità ed è una delle star più
ritrose che si conosca, in perfetto equilibrio con la sua immagine
disincanta e romantica.
il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar. Le musiche sono di Benjamin
Esdraffo.
Birds of Prey
Cathy Yan è la prima regista donna
asiatica a dirigere un film di supereroi ed è la seconda donna a
dirigere un film DC, dopo Patty Jenkins. Ottavo film nel DC Extended
Universe, questa pellicola è
tratta da più serie a fumetti pubblicati
a partire dal 1996, dedicati ai
personaggi femminili, buoni e cattivi, del mondo DC Comics, che vivono e
operano tra Gotham City, Metropolis e Platinum Flat. La DC Comics e
la Warner Bros hanno pensato di dare un seguito a Suicide Squad, una sorta di sequel in cui rivedere in
azione l’anti-eroina Harley Quinn, interpretata da Margot Robbie. Si
ritrova sola a Gotham per la prima volta e scopre l’indipendenza dopo
la rottura con Joker. Ma il suo passato sentimentale le ha procurato non
pochi nemici. Incontra altre tre supereroine: Black Canary (Jurnee Smollett-Bell), il
cui vero nome è Dinah Lance, dotata di un potente urlo ultrasonico;Huntress (Mary Elizabeth Winstead),
ovveroHelena Bertinelli, un’eccellente combattente discendente da una
famiglia mafiosa italoamericana; infine, l’agente di polizia Renee
Montoya (Rosie Perez). Queste donne, apparentemente diverse, sono tutte perseguitate dal
temibile re del crimine, Black Mask (Ewan McGregor). Nascono così le Birds
of Prey, un team di vigilanti tutto al femminile, con il compio di
alleggerire quell’aria di grevità che si respirava con i Superman e Batman di
Zack Snyder.
Helena Bertinelli, una vigilante particolarmente violenta della città di Gotham City, chiamata The Huntress, la cacciatrice, nei fumetti DC ha avuto diverse vite editoriali, in cui a volte era legata alla mafia, altre volte era una spia e in un’altra versione era addirittura la figlia di Bruce Wayne. I personaggi di Renee Montoya e la stessa Harley Quinn, sono stati creati per la serie animata di Batman prodotta tra il 1992 e il 1995 e solo successivamente sono entrati negli albi a fumetti ottenendo maggiore spazio narrativo.Storia diversa per Black Canary, la cui prima apparizione risale al 1947 guadagnando un’immediata popolarità per via del suo particolare super potere, un urlo distruttivo. Le musiche sono di Daniel Pemberton (compositore britannico specializzato in colonne sonore. Ha composto per Ridley Scott, per il film Steve Jobs di Danny Boyle, le musiche di Ocean’s 8 e Spider-Man – Un nuovo universo (2018), da cui ascoltiamo la composizione Only One Spider-Man.
Soundtrack:
Gli altri brani della soundtrack sono rigorosamente al femminile, con Hymne à l’amour di Edith Piaf, It’s Ohh so Quiete di Björk,
la voce di KarenO degli
YEah Yeah Yeahs e la pop-singer australiana Saygrace ft G-Eazy per
la sua versione di You Don’t Own Me
(l’originale è del 1963 di Lesley Gore).
Il Ladro di
Giorni
Il film diretto da Guido Lombardi, segue la storia di Salvo, un ragazzo di undici anni che vive con gli
zii, lontano dal padre Vincenzo, Riccardo
Scamarcio, che esce di
prigione dopo sette anni e decide di andare a trovare il figlio in Trentino,
dove il ragazzo si è trasferito lasciando la Puglia. Il racconto si dipana come
un road movie, pieno di deviazioni e fuori programma. Questo è il terzo film lungometraggio di Guido Lombardi, regista,
sceneggiatore e scrittore napoletano classe 1975. Prima di questo noir on the road, ha diretto il drammatico Là-bas –
Educazione criminale e il thriller Take
Five. L’idea de Il Ladro di giorni è arrivata nel 2007, trasformata poi in
un soggetto di una trentina di pagine, vincitore del Premio Solinas. Tempo
dopo, il produttore Nicola Giuliano ha intuito il potenziale cinematografico del racconto ed ha invitato caldamente Lombardi a
mettersi al lavoro su una sceneggiatura. Augusto Zazzaro, che fa la parte
di Salvo, non aveva mai recitato prima. Il film è una miscellanea di
stili, Noir, Thriller, Road-Movie,
poiché per il regista il genere
è sempre stato al servizio della storia. Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019 e parlato un po’ in italiano e un po’ in
dialetto pugliese, Il Ladro di Giorniè stato candidato al Premio Caligari 2019, vincitore al Noir in Festival come
miglior Noir dell’anno. Nel cast
del film figurano anche Massimo Popolizio, Rosa Diletta e Giorgio Careccia.
Prosegue per Il Cinema Ritrovato la rassegna Felini 100. Torna
al cinema in questa settimana e nello specifico a Terlizzi al Piccolo
Osservatorio Garzia venerdì 7 febbraio con spettacolo unico alle
21:00
8 ½
ll regista Guido Anselmi, reduce del successo del suo ultimo film,
vorrebbe prendersi una pausa per riposarsi. Ma le continue pressioni del suo
produttore, della troupe e dei suoi amici, lo obbligano a trovare
un’ispirazione per un nuovo film. L’uomo sui quarantacinque anni si ritrova a trascorrere
un periodo di riposo in una stazione climatica di cura, una pausa forzata che si
risolve in una specie di bilancio generale della sua esistenza: un bilancio
fatto di rapporti con personaggi reali e di fantasticherie, ricordi, sogni, che
si inseriscono all’improvviso negli avvenimenti concreti delle sue giornate e
delle sue notti.
L’intenzione di Fellini è quella di raccontare lo sfacelo
professionale e sentimentale di un regista in crisi d’identità, annebbiato
nel genio da incubi e ricordi passati, angustiato nel presente da idee ormai
evaporate ed incombenze sempre più pressanti; lo smarrimento di un uomo prima
di un artista, che arriva ad un bivio e non sa cosa fare. Un bianco e nero
nitidissimo esaltato dal talento registico di Fellini che catapulta
letteralmente lo spettatore nel vivo della storia. La sua visionarietà senza
pari, il suo gusto per i personaggi eccessivi, il suo saltellio continuo tra
realtà e finzione talvolta possono distrarre dall’emozione dal messaggio.
Da notare il doppiaggio di Carlo Croccolo che presta la sua voce a Guido
Alberti e Mario Carotenuto ad un personaggio secondario. Le
interpretazioni sono eccellenti, in particolare quelle di Marcello
Mastroianni, Claudia Cardinale. La sceneggiatura è di Fellini, Flaiano,
Pinelli e Rondi. Le musiche eccezionali come d’abitudine sono di Nino
Rota.
“Fellini mostra che un regista è prima di tutto un tizio che dalla
mattina alla sera viene seccato da un mare di gente che gli pone domande alle
quali non sa, non vuole o non può rispondere. La sua testa è piena di piccole
idee divergenti, di impressioni, di sensazioni, di desideri nascenti e si
pretende da lui che dia certezze, nomi precisi, cifre esatte, indicazioni di
luogo e di tempo. […] Tutti i tormenti che possono distruggere le energie di un
regista prima delle riprese sono qui accuratamente enumerati, in questa cronaca
che sta alla preparazione di un film come Rififi sta alla elaborazione di un
colpo.” (François Truffaut, 1963).
Scena finale:
Andiamo ai
documentari
In uscita lunedì 10
febbraio
Impressionisti
segreti
Il film diretto da Daniele Pini, è un documentario Nexo
Digital prodotto in Italia, che racconta questo movimento artistico,
passato dall’essere inizialmente ignorato dalla critica, a corrente tra le più
apprezzate in tutto il mondo. Un racconto di come l’Impressionismo con le sue
tecniche sulla luce e lo studio del colore abbia apportato una profonda
rivoluzione nel mondo dell’arte.
Questo colorato viaggio immersivo, tra i dipinti di Manet, Cézanne,
Signac, Monet, prende piede nel Palazzo Bonaparte di Roma, dove per la prima
volta vengono esposte cinquanta opere in una mostra curata da Claire
Durand-Ruel e da Marianne Mathieu. È al cinema come evento speciale solo nelle
date del 10, 11 e 12 febbraio 2020, quindi fino a mercoledì prossimo.
In uscita mercoledì 12 febbraio
Cercando Valentina
– Il mondo di Guido Crepax
Il docufilm, diretto da Giancarlo Soldi, insaziabile esploratore
della storia del fumetto italiano, riflette a livello formale l’indomita
libertà e l’anticonformismo del personaggio di Valentina, intorno a cui
è costruito. È ambientato verso la fine degli anni ’60, un
periodo in cui le principali capitali europee vivono un momento creativo e di
ribellione: da Milano a Parigi, fino a Londra, un unico grido di rivolta si
alzava ed incitava al rinnovamento. È il periodo della ribellione culturale, a
cui partecipano per lo più i giovani intellettuali. Emerge molto bene quanto l’erotismo
fosse la chiave, personalissima, attraverso cui Crepax interpretava il
decennio della contestazione, certo che la nudità potesse avere un
carattere rivoluzionario molto più dirompente di qualunque reclamo o gesto
eclatante. A parlare sono soprattutto le tavole di Crepax, che talvolta
interagiscono con gli attori in carne ed ossa per raccontarci la qualità
principale delle storie di Valentina: la loro capacità di esondare le pagine
disegnate. La formula tradizionale dell’intervista viene infatti
contaminata da altri linguaggi e sintassi narrative, che vanno dal found
footage – con meravigliose immagini della Milano di ieri e di casa
Crepax – alla fiction surrealista. La ricerca cui fa riferimento il
titolo è dunque tanto quella dei “testimoni” reali, che partecipano
con i loro tasselli all’enigma di Valentina, quanto quella del fidanzato Philip
Rembrandt, interpretato dall’attore Riccardo Vianello in suggestive sequenze in
bianco e nero.
Chiudo così. Cartellone Cinema vi dà appuntamento a giovedì prossimo alle 18:00 sempre su http://www.rkonair.com.
Nella settimana da giovedì 30 gennaio e mercoledì 5 febbraio ci sono 8 nuovi titoli, un grande ritorno ed una rassegna. Vediamoli insieme!
Judy è un film di genere biografico, drammatico, musicale del 2019,
diretto da Rupert Goold, con Renée Zellweger e Finn Wittrock. Uscita al cinema
il 30 gennaio 2020. Durata 118 minuti. Distribuito da Notorious Pictures.
Il Diritto di Opporsi è un film di genere drammatico del 2020,
diretto da Destin Daniel Cretton, con Michael B. Jordan e Jamie Foxx. Uscita al
cinema il 30 gennaio 2020. Durata 137 minuti. Distribuito da Warner Bros.
Italia.
Una storia d’arte è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Marco Pollini,
con Loretta Micheloni e Lorenzo Maggi. Uscita al cinema il 30 gennaio 2020.
Durata 79 minuti. Distribuito da Ahora! Film.
Villetta con ospiti è un film di genere drammatico del
2019, diretto da Ivano De Matteo, con Marco Giallini e Michela Cescon. Uscita
al cinema il 30 gennaio 2020. Durata 88 minuti. Distribuito da Academy Two e
prodotto da Odeo Drive Con Rai Cinema E Les Films D’ici. Interpreti: Marco
Giallini, Michela Cescon, Massimiliano Gallo, Erika Blanc, Cristina Flutur,
Monica Billiani, Bebo Storti, Tiberiu Dobrica, Vinicio Marchioni
Odio l’estate è un film di genere commedia del 2020, diretto da Massimo Venier,
con Aldo e Giovanni. Uscita al cinema il 30 gennaio 2020. Durata 110 minuti.
Distribuito da Medusa Film.
Dolittle è un film di genere commedia del 2020, diretto da Stephen Gaghan,
con Robert Downey Jr. e Antonio Banderas. Uscita al cinema il 30 gennaio 2020.
Durata 106 minuti. Distribuito da Universal Pictures.
Underwater è un film di genere thriller, azione, horror del 2020, diretto da William
Eubank, con Kristen Stewart e Jessica Henwick. Uscita al cinema il 30 gennaio
2020. Durata 95 minuti. Distribuito da Walt Disney Italia / 20th Century Fox.
“I Colori
Della Discordia” (52:19) docufilm di José Maldavsky sul conflitto tra la
multinazionale italiana Benetton e la comunità mapuche Santa Rosa – Leleque.
Da lunedì 3 febbraio
Promare è un film di genere animazione, azione, avventura del 2019, diretto da Hiroyuki Imaishi. Uscita al cinema il 03 febbraio 2020. Durata 111 minuti. Distribuito da Nexo Digital.
Il dottor Stranamore è un film di genere commedia, guerra del 1964, diretto da Stanley Kubrick, con Peter Sellers e George C. Scott. Durata 93 minuti. Distribuito da CEIAD, Columbia Pictures – Columbia Tristar Home Video, L’ Unità Video (Columbia Classics). Ridistribuito dalla Cineteca di Bologna per Il Cinema Ritrovato
Quindi partiamo subito con i primi 7 titoli nelle sale dal 30 gennaio:
Judy
Ambientato nel 1968 il film biografico e musicale, diretto dal premiato regista teatrale inglese Rupert Goold, è ispirato alla poliedrica figura di Judy Garland, attrice, cantante e ballerina statunitense, nota al grande pubblico soprattutto per l’interpretazione di Dorothy ne Il mago di Oz. Una carriera brillante iniziata in giovane età, la sua, e proseguita con grandi successi, come Incontriamoci a St. Louis ed È nata una stella, che hanno accompagnato una vita ricca di tormenti, di amori finiti male e di drammi. La pellicola, con innesti del passato cinematografico di Judy, è incentrata sui suoi ultimi mesi di vita, quando l’attrice e cantante quarantasettenne, sei anni dopo il suo ultimo film, dipendente dall’alcool e dai farmaci e col rischio di perdere i figli, accettò controvoglia di esibirsi in una serie di recital al Talk of The Town, il locale notturno di Bernard Delfont, molto popolare nella vivacissima Swinging London del periodo. Il film trae spunto dallo spettacolo teatrale di Peter QuilterEnd of the Rainbow, sceneggiato per il cinema da Tom Edge, che ha ritratto una donna appassionata, arguta, acuta e consapevole di sé, una donna che conosceva i cliché esistenti su di lei ed era disposta a giocarci. Renée Zellweger ha accettato sia pure con molti timori il ruolo della diva nel triste momento della fine della sua carriera, riuscendo ad estrarre una performance straordinaria che le è valsa una nomination agli Oscar comeMiglior attrice Protagonista e la vittoria di un Golden Globes come Miglior attrice in un film drammatico. Le musiche sono di Gabriel Yared, musicista parigino di nascita libanese, già compositore per diversi film francesi e non solo, come Betty Blue, The Happy Prince. Ultimo ritratto di Oscar Wilde, Coco Chanel & Igor Stravinsky, Le vite degli altri, Ritorno a Cold Mountain, Il paziente inglese,City of Angels o Autumn in New York, Camille Claudel e Le Saveurs du Palais. Vi faccio ascoltare una sua celebre composizione, scritta per Betty Blue. C’est le vent, Betty:
Ecco la Soundtrack di Judy:
Il Diritto di Opporsi
La storia vera del brillante avvocato laureato ad Harvard, Bryan Stevenson, interpretato da Michael B. Jordan, un uomo diventato famoso per aver combattuto per la giustizia in un sistema ostile. Il film, un dramma legale, tratto dal pluripremiato romanzo best-seller autobiografico di Bryan Stevenson, è diretto da Destin Daniel Cretton. Racconta del primo caso che il giovane avvocato difende, rinunciando a diverse cause remunerative, per rappresentare un uomo di colore, Walter McMillian, Jamie Foxx, unico indiziato di un caso di omicidio, che rischia la morte per un motivo probabilmente legato più al colore della sua pelle che a un reale coinvolgimento nel delitto. Se Black Panther e Creedsono i lavori più mainstream di Michael B. Jordan, l’attore ha più volte interpretato un afroamericano vittima di una delle tante ingiustizie sociali che tuttora restano tristemente di attualità.
Nella soundtrack c’è Heart Of Gold di Johnny Cash nella versione del keiota J.S. Ondara, che vi faccio ascoltare:
Il Diritto di Opporsi è un film di genere drammatico del 2020,
diretto da Destin Daniel Cretton, con Michael B. Jordan e Jamie Foxx. Uscita al
cinema il 30 gennaio 2020. Durata 137 minuti. Distribuito da Warner Bros.
Italia.
Una storia d’Arte
Il desiderio di fama, di rivalsa e di potere, oscurano il lato più innocente di Antonio, idraulico ventenne con la passione per la pittura e per l’arte, condiviso con Elvira, borghese settantenne piena di vizi. Il regista Marco Pollini ha scelto per Una storia d’arte di affidandosi ad attori emergenti della scuola di recitazione Ahora! Actor Lab di Verona. Questo film è nato per caso a detta di Pollini, dall’amicizia con un ottantenne, Gianfranco De Muri, che da giovane aveva lavorato come aiuto regia per Ugo Tognazzi e Vittorio De Sica nella Roma degli anni Sessanta. Pollini, ha curato la regia e le musiche. Ha avuto una lunga carriera nel mondo dei videoclip musicali e si sta ora costruendo un percorso parallelo nel cinema. Una storia d’arte è infatti il suo quarto film, e tra questi figura anche un documentario, La Playa. È anche autore di un libro, un racconto della sua seconda esperienza cinematografica, dal titolo: “Come fare un film indipendente e uscirne vivi. Diario di bordo di Moda Mia“, con aneddoti e dietro le quinte.
Villetta con
Ospiti
Vizzi e virtù di una famiglia borgese del Nord Italia narrati in 24 ore,
nelle vite di sette protagonisti, sette personaggi in un vortice di perdizione
e violenza, ma ognuno reo di un peccato capitale con cui convive placidamente. Ivano
De Matteo, al suo sesto film come regista e sceneggiatore, affiancato
ancora una volta dalla compagna di vita Valentina Furlan, sceglie una commedia
noir per parlare della tracotanza dei ricchi ai quali è consentita ogni
debolezza, affrontando il tema delle armi e della legittima difesa, ispirandosi
per le atmosfere ad Ascensore per il
patibolo di Louis Malle ed, in generale, ai noir degli anni
Cinquanta. De Matteo ha iniziato la carriera come attore, debuttando
nel 1992 con Michele Placido, ha lavorato per Vicari, Genovese, Scola,
raggiungendo la notorietà nel ruolo d Puma nella serie Romanzo Criminale. In questo film collabora per la prima volta in
veste di regista con Marco
Giallini, con cui aveva invece già
lavorato per Tutta colpa di Freud di
Paolo Genovese.
Musiche di Francesco Cerasi, giovane musicista, arrangiatore e compositore di colonne sonore, classe 1980, nato a Bari, ideatore di un esperimento di audioarte, ha presentato le proprie composizioni ispirate ad opere iconografiche per arte figurativa del Novecento. Nastro d’argento 2011 per Miglior canzone originale, Amami di più dal film Se sei cosi ti dico si.
Villetta con ospiti è un film di genere drammatico del 2019, diretto
da Ivano De Matteo, con Marco Giallini e Michela Cescon. Uscita al cinema il 30
gennaio 2020. Durata 88 minuti. Distribuito da Academy Two e prodotto da Odeo
Drive Con Rai Cinema E Les Films D’ici. Interpreti: Marco Giallini, Michela
Cescon, Massimiliano Gallo, Erika Blanc, Cristina Flutur, Monica Billiani, Bebo
Storti, Tiberiu Dobrica, Vinicio Marchioni
Odio l’Estate
Il film di Aldo, Giovanni e Giacomo, diretto come sempre da Massimo
Venier, racconta una storia di amicizia e sentimenti. Tre vite lontanissime
che si incontrano accidentalmente in una piccola isola della costa italiana:
stessa spiaggia, stesso mare, ma soprattutto stessa casa in affitto, ma abitudini
diverse, due figli che si innamorano, tre mogli che partono col piede sbagliato
e finiscono per ballare insieme e tre nuovi amici alla ricerca di un figlio in
fuga. Con Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti, il cuiesordio al cinema risale
al 1997, con quello che fu un grande successo, Tre uomini e una gamba. I tre comici con questo sono giunti al loro
undicesimo film e tornano insieme dopo una breve pausa. Le riprese sono durate circa 8 settimane e si sono svolte ad Otranto in Puglia ed in Lombardia.
Musiche di Brunori Sas: La Verità da A Casa Tutto Bene:
Dolittle
Diretto da Stephen Gaghan, prende ispirazione da una serie di libri pubblicati da Hugh Lofis a partire dagli anni ’20 del secolo scorso, che avevano come protagonista un uomo che all’improvviso si trova ad avere la capacità di parlare agli animali. La storia è interpretata da Robert Downey Jr che, lontano dal Tony Stark degli Avengers o da Hank del legal drama The Judge (2014), dipinge un celebre ed eccentrico veterinario dell’età vittoriana. Questo è il remake di Il favoloso dottor Dolittle (1967), film di Richard Fleischer con un’allora lanciatissimo Rex Harrison, reduce dall’Oscar per My Fair Lady. Dopo una serie animata della DePeitie-Freleng (lo studio della Pantera Rosa) tra il 1970 e il 1972, ildottore che può parlare agli animali ha preso, oltre vent’anni dopo, le fattezze di Eddie Murphy in Il dottor Dolittle (1998) e Il dottor Dolittle 2 (2001). La Colonna sonora a cura di Danny Elfman.
Underwater
Un gruppo di scienziati sta lavorando sott’acqua quando viene travolto da
un terremoto. I sopravvissuti dovranno fare delle scelte estreme per rimanere
vivi. Soggetto e sceneggiatura di questo thriller fantascientifico, un
survival movie, sono
firmati da Brian Duffield, uno che ha all’attivo i copioni di The Divergent Series: Insurgent, del
western al femminile con Natalie Portman, Jane Got A Gun, e dell’horror Netflix La Babysitter. Alla regia, invece, c’è William Eubank, uno che
già nel 2014 aveva diretto un altro thriller sci-fi intitolato The Signal. Kristen Stewart e i suoi colleghi di
set, Vincent Cassel, Jessica
Henwick, John Gallagher Jr., hanno girato il film nel marzo e nell’aprile
del 2017. Le lunghe operazioni di post-produzione, e l’acquisto della 20th
Century Fox, che lo ha poi prodotto, da parte della Disney, hanno fatto
slittare l’uscita di Underwater fino al 2020.
Le musiche sono di Brandon Roberts, Marco Beltrami.
Soundtrack :
Da lunedì 3 febbraio invece è possibile vedere un film di animazione di
produzione giapponese:
Promare
Lo Studio Trigger, già apprezzato dai fan per il lavoro compiuto sulle serie tv Gurren Lagann e Kill la Kill, porta a termine il suo primo e ambizioso lungometraggio, diretto anche questa volta da Hiroyuki Imaishi, racconta di come in trent’anni il pianeta Terra sia stato messo in ginocchio da una starna calamità. Un curioso mix di allegoria per adulti ed anime: gli adulti sono unici in grado di comprendere il tema distopico sotteso alla vicenda, chiamato in causa da un malvagio eco-terrorista dalle tentazioni eugenetiche, degne di Dr. Stranamore, ma affianco a questo c’è un sovraccarico di esplosioni e scontri all’ultimo sangue che tanto piace ai più giovani. La produzione ha fruttato 400 mila dollari nel primo weekend di programmazione in Giappone.
Chiudiamo con un immenso classico:
Per “IL CINEMA RITROVATO…AL CINEMA –
I CLASSICI DEL CINEMA TORNANO IN SALA” – Capolavori di ogni tempo (e senza
tempo) che tornano, in versione restaurata, ad essere prime visioni. Solo il 3, 4 e 5 febbraio.
Il Dottor
Stranamore, Ovvero: Come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba
È uno dei pilastri della filmografia di Stanley Kubrick, datato
1964, uno dei pochi capolavori di satira politica nella storia del cinema,
incentrato sulla grottesca follia che muove gli esseri umani accecati dal
potere di uccidere. Riflette gli incubi apocalittici dei primi anni ’60, mossi
dal terrore di guerra nucleare, risultando il più forsennato e meno controllato
film del grande cineasta, con Peter Sellers al culmine del suo
istrionismo. Il generale Ripper (Sterling Hayden) è al comando della base aerea americana di
Burpelson e ordina ai 34 bombardieri B-52 in volo di eseguire il piano
“R”, un contro-attacco nucleare ai danni dell’Unione Sovietica. Il
colonnello inglese Mandrake scopre casualmente che non c’è stato
nessun attacco al quale reagire da parte dei russi, ma Ripper rimane
determinato nel suo piano perché vuole finalmente eliminare la minaccia
comunista per garantire la pace universale: taglia così qualsiasi comunicazione
con l’esterno, barricandosi nella base insieme a Mandrake. Il film è ispirato
al romanzo Red Alert di Peter George (1958). Sellers interpreta il colonnello Mandrake, il
presidente Muffley e il dottor Stranamore, ruolo che lo renderà celebre. Kubrick lo scelse per recitare i diversi
ruoli avendo conosciuto la sua
versatilità ai tempi di Lolita(1962). La pellicola, universalmente riconosciuta come un assoluto
capolavoro sotto ogni aspetto, ha ottenuto 4 candidature a Premi Oscar senza vincerne neanche uno ed ha vinto solo un premio ai Nastri
d’Argento.
Segnalo una playlist che raccoglie le musiche dei film di Kubrick:
La soundtrack de film è di Laurie Johnson. Dr. Strangelove: Bomb
run:
Inoltre segnalo che sempre a Terlizzi, al Piccolo Osservatorio Universale Garzia: il 31 gennaio alle 21:00 per il cinema ritrovato… al cinema è sullo schermo: La dolce Vita
“I Colori Della Discordia” (52:19) docufilm di José Maldavsky sul conflitto tra la multinazionale italiana Benetton e la comunità mapuche Santa Rosa – Leleque.
dibattito: Il Popolo della Terra fra Recupero dei Territori Ancestrali e Difesa della Vita a cura della Rete Internazionale In Difesa Del Popolo Mapuche
live: “UNA CANZONE PER SANTIAGO” (musica & poesia dal sud del mondo) a cura delle BpR ensemble Nico Losito (chitarra classica) – Antonio Mirenghi (strumenti a corda) – Claudia Iacobone (flauti)- Gerardo Zenga (chitarra elettrica)- Pippo Marzulli (voce)
Giovedì 23 gennaio 2020 sono stati rilasciati nelle sale italianedieci nuovi film. Vi segnalo le cinque commedie o film drammatici, di cui un’animazione ed i cinque documentari che è possibile vedere fino al 29 gennaio o che è possibile recuperare sulle piattaforme web.
Ecco i film della settimana:
1917 di Sam Mendes – drammatico
Just Charlie – Diventa chi sei – drammatico
Figli con Valerio Mastrandrea e Paola Cortellesi – commedia
Tappo – Cucciolo In Un Mare Di Guai – animazione
Lo Scoglio Del Leone – drammatico
Andrej Tarkovskij. Il Cinema Come Preghiera – documentario
Botero – Una Ricerca Senza Fine – documentario
Il Drago Di Romagna
Hare Krishna! Il Mantra, Il movimento e lo Swami che ha dato inizio a tutto – documentario
Royal Opera House: La Bohème – documentario
Quindi partiamo subito con i primi 4 titoli nelle sale dal 23 gennaio.
1917
Ambientato durante la prima Guerra Mondiale il film di Sam Mendes ha ottenuto 10 candidature a Premi Oscar, 3 candidature e vinto 2 Golden Globes, premiato come Miglior film drammatico e Miglior regia, racconta un anno cruciale della grande guerra. Il 1917 è raccontato dal punto di vista di due giovani caporali britannici, Schofield (George MacKay) e Blake (Dean-Charles Chapman), due amici, che dovranno attraversare l’ostile territorio nemico per consegnare un messaggio di vitale importanza ad un battaglione di 1600 uomini, tra cui il fratello di Blake, Joseph (Richard Madden).
Guardando al contesto il 1917 è un anno cruciale per la storia della Prima guerra mondiale, per l’entrata in guerra degli Stati Uniti, la rivoluzione bolscevica e la conseguente uscita dal conflitto della Russia, che, pochi anni dopo, diventata Unione Sovietica. Sam Mendes racconta nel suo film, un momento emblematico e cruciale per le battaglie di trincea del fronte occidentale. Come accaduto per Dunkerque di Christopher Nolan, Mendes ha voluto rievocare la memoria dei racconti tramandati di generazione in generazione nella sua famiglia. In particolare prende spunto dai racconti del nonno paterno, Alfred Mendes, scrittore, impegnato per due anni sul fronte delle Fiandre. Sam Mendes è uno dei grandi autori del cinema britannico contemporaneo, vincitore dell’Oscar per il suo esordio American Beauty, capace poi di dirigere negli ultimi anni alcuni capitoli della serie di 007, ma prima (e soprattutto) alcuni gioielli come Era mio padre, Revolutionary Road, Jarhead, American Life. In carriera non è stato molto prolifico, ha realizzato otto film, incluso questo, in vent’anni.
Soundtrack a cura di
Thomas Newman, Tony K e Reem:
JUST CHARLIE – DIVENTA CHI SEI
Charlie è un adolescente della provincia inglese con un grande talento
per il calcio. Una delle squadre più importanti, il Manchester City, gli offre
un ingaggio da sogno, ma Charlie ha un segreto: di nascosto ama vestirsi da
ragazza. Intrappolata nel corpo di un fanciullo, è combattuta tra il desiderio
di compiacere le ambizioni che il padre ripone in lei e il bisogno di affermare
la propria identità. La scelta che la attende rischia di mandare in pezzi la
sua famiglia e mettere a repentaglio i suoi affetti più cari.
Soundtrack: Yann McCullough, Darryl O’Donovan
Passiamo ad una commedia italiana
FIGLI
Il film diretto da Giuseppe Bonito, racconta la storia di Nicola (Valerio Mastandrea) e Sara (Paola Cortellesi), una coppia innamorata e felice. Sposati da tempo, hanno una figlia ed
una vita che scorre senza intoppi. Ma quella che era iniziata come una dolce
fiaba romantica si trasforma in un vero incubo con l’arrivo del secondogenito. Figli
sarebbe dovuto essere il terzo film da regista di Mattia Torre ed è il suo ultimo lavoro di sceneggiatura,
l’unico senza la collaborazione di Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, con
cui aveva condiviso la macchina da presa per Boris – Il film e Ogni
maledetto Natale. Torreè tragicamente scomparso il 19 luglio del
2019, vinto dalla malattia che
aveva raccontato, attraverso Il personaggio di Valerio Mastandrea nella fiction
tv La linea verticale, ispirata al
suo romanzo omonimo. Mastandrea
era stato scelto dal regista come protagonista e lo è rimasto anche quando il film è passato a Giuseppe Bonito, già
regista di Pulce, nonché aiuto
regista della serie televisiva Boris
e di Boris – Il film. Valerio
Mastandrea e Paola Cortellesi sono stati una coppia anche nella
vita, ma mai insieme sul grande
schermo. Posso segnalare solo che nel 2001 i due sono stati protagonisti del videoclip
La descrizione di un attimo dei
Tiromancino.
TAPPO – CUCCIOLO IN UN MARE DI GUAI – Titolo originale “Trouble”
È un film d’animazione con protagonista un cagnolino viziato. Ritrovatosi
improvvisamente senza un tetto sarà costretto ad affrontare il mondo reale in
una grande città. Il film, che arriva dal Canada, è diretto da Kevin Johnson,
che prima di cimentarsi nella regia è stato animatore per titoli importanti
come Asterix in America, Il Gigante di ferro, T come Tigro… e tutti gli amici di Winnie
The Pooh e Alvin Superstar 3 – Si
salvi chi può!. Il suo debutto è avvenuto nel 2003 quando ha diretto Early Bloomer, seguito, nel 2014 da Il libro della giungla, adattamento del
celeberrimo libro di Rudyard Kipling.
Torniamo in Italia con un’altra commedia, in uscita martedì prossimo, 28
gennaio
LO SCOGLIO DEL LEONE
Il film di denuncia di Rosario Scandura, regista al suo
esordio, è una storia che parte dalla spensieratezza di un gruppo di ragazzi. Vivono
tra il mare e il più bel sole di Sicilia i propri giochi d’infanzia,
improvvisamente interrotta dallo scoppio brutale di una bomba lanciata da
pescatori clandestini. Nasce da questa ferita lo spunto per un racconto in
grado di legare l’emotività turbata di un bimbo allo scempio perpetrato da chi
impunemente ha vilipeso per anni l’ecosistema marino jonico. Il film, girato
nel borgo di Santa Maria La Scala, uno degli scorci più belli della riserva
naturale dellaTimpa di Acireale, è stato premiato al Festival
del Cinema di Roma.
Passo ai documentari. In uscita lunedì scorso, 20 gennaio, e distribuito in poche sale, quindi da ricercare e recuperare
ANDREJ TARKOVSKIJ. IL CINEMA COME PREGHIERA
Il figlio del grande maestro raccoglie registrazioni audio, interviste
video, lezioni di regia, materiali in gran parte inediti, che si trovavano
nell’Archivio Tarkovskij di Firenze e propone un percorso nel cinema
paterno. Il documentario, sottotitolato in italiano, procede in ordine
cronologico con la sola voce del cineasta russo e racconta, la sua vita e la
sua arte, con le otto opere che formano la sua filmografia, considerata uno dei
capolavori della cinematografia mondiale. Ripercorrendo i luoghi a lui cari,
Russia, Svezia e la sua seconda patria, l’Italia, l’autore di Solaris viene raccontato attraverso
la propria storia, i ricordi d’infanzia e di giovinezza. Il figlio Andrey ci
consente di comprendere le radici di questo modo di fare cinema, risalendo fino
alle dinamiche relazionali di Tarkovskij con i propri genitori, al viscerale
legame con un padre che lo ha abbandonato da bambino. L’ombra paterna torna
anche nei suoi momenti di creazione, fino ad influenzare ed invadere lo spazio
dei suoi film, come ne Lo Specchio, in
cui il regista recita fuori campo estratti delle poesie paterne, versi con un importante
influsso nella costruzione di immagini cinematografiche. Ci viene offerta anche
l’occasione di essere messi a parte delle valutazioni che lo stesso autore dava
di alcune sue opere fino ad arrivare all’ultima, in cui l’apocalisse nucleare
incombe, ma viene comunque lasciato un barlume di speranza.
Solo lunedì scorso, il 20 gennaio, è stato nelle sale
BOTERO – UNA RICERCA SENZA FINE
Fernando Botero, artista colombiano dallo stile unico, definito uno dei
maggiori pittori e scultori viventi, esposto in tutto il mondo, è raccontato in
questo docufilm con i dietro le quinte della sua vita e della sua carriera.
“Let yourself be” è il suo motto e ben si abbina alla bellezza che trasuda dalle
figure tondeggianti ed enormi di donne e uomini, dalle proporzioni
esagerate, di matrice classica, figure ispirate da Paolo Uccello, dai grandi
classici come Piero della Francesca, Leonardo o Manet. Il regista ha scelto
Botero come soggetto proprio per la fascinazione della sua figura di “star” nell’arte,
pur non essendo, da molti, considerato un artista puro. La narrazione si
concentra sul percorso che porta Botero, da giovane squattrinato, sbarcato a
New York, alle prime commissioni private e poi a quelle pubbliche che lo hanno
spinto verso una fama internazionale. Il film presenta una partitura
originale, registrata da un’orchestra d’archi di 23 pezzi e curata
da David Bertok.
Soundtrack:
Bisognerà aspettare il 25 gennaio, sabato prossimo, per
IL DRAGO DI ROMAGNA
Protagonista di questo documentario è uno dei giochi da tavolo
cinesi più antichi del mondo, il mah jong, adottato in Italia fino a
diventare uno dei giochi più presenti nei bar e nei circoli cittadini
dell’Emilia Romagna. Nato in Cina nel XIX secolo, il mah jong si è diffuso nel
nostro Paese circa 100 anni fa, precisamente nel 1923, grazie ad alcuni
mercanti cinesi sbarcati sulle italiche sponde per i traffici commerciali.
Stanziati nelle diverse città portuali, gli ambulanti trascorrevano il loro
tempo a giocare con le tessere del mah jong. La grande influenza del gioco in
Italia è narrata tramite la storia di Luisa, interpretata
da Dilva Ragazzini, una donna romagnola e appassionata
giocatrice, che spera un giorno di poter viaggiare fino al paese da cui
proviene il suo gioco preferito, per scoprirne le antiche origini. Un
documentario con la regia di Gerardo Lamattina, che parte da questa
tradizione orientale trapiantata in Italia per mostrare la commistione
culturale derivata dall’integrazione, che ha fatto da ponte tra i costumi
occidentali e orientali.
martedì 28 gennaio sarà nelle sale
HARE KRISHNA! IL
MANTRA, IL MOVIMENTO E LO SWAMI CHE HA DATO INIZIO A TUTTO
Docufilm di produzione americana, racconta i retroscena di un movimento
culturale nato nella compagine artistica e intellettuale della Bowery di New
York. Percorre l’incredibile vita di Srila Prabhupada, un
anziano Swami indiano che nel 1965, all’età di 70 anni,
senza alcuna risorsa economica, ha lasciato Calcutta e la
sua amata India per arrivare a New York e iniziare la sua missione:
creare un movimento spirituale di portata mondiale. Durante l’arco
piuttosto breve di 12 anni il maestro riuscì ad aprire oltre cento templi in
tutto il mondo, a viaggiare moltissimo, fare proseliti, e cosa ancora più
importante, tradurre in 25 lingue i testi sulla coscienza di Krishna. Ma lo
strumento centrale del suo messaggio, quello che maggiormente si imprime nella
memoria dei suoi seguaci è il mantra: la pratica del canto devozionale che
costituirà la chiave di accesso della diffusione dei suoi insegnamenti
spirituali nel mondo occidentale. La preghiera che si farà largo anche nella
cultura pop come il tratto caratterizzante della sua predicazione. Non solo New
York, ma anche Londra e perfino Mosca sono attratte dai gruppi di giovani che
ripetono con tamburi e cembali la loro lode alla divinità, la litania che apre
la strada alla felicità universale.
Evento speciale in diretta solo mercoledì 29 gennaio alle 20:45
ROYAL OPERA HOUSE: LA BOHÈME
Con la regia di Richard Jones la celebre opera di Puccini narra della
relazione amorosa tra il poeta Rodolfo e la sarta Mimì, contrapponendola a
quella più spensierata tra il pittore Marcello e la cantante Musetta. Mimì è
gravemente malata di tubercolosi e lei e Rodolfo decidono di separarsi in modo
che Mimì possa trovare un amante più ricco, in grado di fornirle le cure di cui
ha bisogno. Si riuniranno soltanto nelle ultime ore di Mimì, quando la donna
farà ritorno dall’unico uomo che abbia mai amato.
Per questa settimana è tutto. Cartellone Cinema vi dà appuntamento a giovedì prossimo alle 18:00 in diretta su RKO.
Nella settimana dal 16 al 22 gennaio ci sono 8 nuovi film nelle sale sebbene alcuni titoli siano da ricercare sul web. Ecco i film di cui parliamo oggi:
Jojo Rabbit di Taika Waititi – commedia
Richard Jewell di Clint Eastwood – drammatico
The Lodge di Severin Fiala e Veronika Franz – horror
Me contro Te Il Film: La vendetta del Signor S di Gianluca Leuzzi – Kids
Leonardo. Le opere – documentario
La Bella Addormentata – Royal Ballet – evento speciale
Scherza Con I Fanti -documentario
Herzog incontra Gorbaciov – documentario
Jojo Rabbit
Film di guerra, tratto dal
romanzo “Caging Skies” di Christine Leunens e diretto da Taika
Waititi, è la storia di un ragazzino tedesco di dieci anni, Jojo Betzler (interpretato
da Roman Griffin Davis), soprannominato “Rabbit”, appartenente alla
Gioventù hitleriana durante i violenti anni della Seconda guerra mondiale.
Siamo nella Germania del 1944. Il
padre di Jojo è al fronte in Italia, mentre sua madre, Rose (Scarlett
Johansson), si prende cura di lui, dopo la morte della sorella. Il bambino
trascorre le sue giornate in compagnia del suo amico Yorki, frequentando un
campo per giovani nazisti, gestito dal capitano Klenzendorf (interpretato da Sam
Rockwell). Sebbene sia considerato strambo dai
suoi coetanei, il ragazzo si sente un nazista fortunato perché ha un amico
immaginario molto particolare: una versione grottesca e caricaturale di Adolf Hitler
(interpretato dallo stesso regista Waititi). Jojo odia gli ebrei, nonostante
non ne abbia mai visto uno ed è fermamente convinto che sia giusto ucciderli.
La sua visione nazista del mondo cambia completamente quando scopre che sua
madre nasconde in soffitta una ragazza ebrea. Da questo momento in poi Jojo
dovrà fare i conti con i dubbi sorti riguardo al concetto di nazionalismo e in
questo potrà confrontarsi soltanto con il suo amico immaginario Adolf.
Il film ha ottenuto 6 candidature
a Premi Oscar, come Miglior Film, Miglior Attrice non protagonista per
Scarlett Johansson, Miglior Sceneggiatura non originale, Miglior Montaggio, Migliori
Costumi e Migliore Scenografia; 2 le candidature a Golden Globes e 6 ai BAFTA.
Inoltre Jojo Rabbit è stato il film d’apertura del Torino Film
Festival 2019.
La Soundtrack originale, a cura
di Michael Giacchino, contiene anche la versione di I dont’n wanna grow up di
Tom Waits, e brani di Ella Fitzgerald/Chick Webb e Bowie in tedesco. È sempre
in tedesco la versione di I want to hold your hand dei Beatles datata 1964, che vi faccio
ascoltare.
Il 38° film diretto da Clint
Eastwood, è un biopic che prende il titolo da una vicenda realmente accaduta,
dal nome della guardia giurata che nel 1996, durante i giochi olimpici di
Atlanta, Georgia, salvò moltissime vite umane, scoprendo per primo la bomba
piazzata nel Centennial Park e facendo evacuare rapidamente le persone presenti,
diventando l’eroe che aveva sempre sognato di essere. Bastarono però pochi
giorni per trasformare Jewell da eroe a sospettato numero uno dell’FBI, che
stava indagando sul fallito attentato.
Diffamato dalla stampa e vilipeso
dall’opinione pubblica, la vita dell’uomo andò in frantumi. Per dimostrare la
sua innocenza, Richard Jewell decise di rivolgersi a Watson Bryant (Sam
Rockwell) avvocato anti-establishment, il quale si ritrovò ad affrontare una
causa al di sopra delle sue possibilità, ma deciso a ripulire il nome del suo
cliente ad ogni costo.
La Soundtrack contiene un pezzo
di Bon Iver che si intitola 33 “GOD” e che vi faccio sentire:
The Lodge
Film thriller-horror diretto da Severin Fiala e Veronika Franz, è la storia di due ragazzi che, dopo la morte della madre da suicida, trascorrono un weekend in una remota baita di montagna assieme alla nuova, giovane e disprezzata compagna del padre (interpretata da Riley Keough). Una furiosa tempesta di neve li bloccherà all’interno della casa e la convivenza forzata non sarà facile. L’ostilità dei fratelli farà emergere traumi dal passato della donna, da un’infanzia infelice, con un’educazione iper-religiosa. Il culto a cui si fa riferimento è quello di Heaven’s Gate, setta realmente esistita, che nel 1997 fu al centro dell’attenzione dei media, a causa di un suicidio di massa che vide coinvolte 39 persone. Proprio quando le relazioni tra i tre cominciano finalmente a migliorare, iniziano a verificarsi alcuni eventi strani e spaventosi e un’oscura presenza minaccerà le loro vite.
Il film è stato presentato
al Torino Film Festival 2019 nella
sezione After Hours ed
in anteprima mondiale al Sundance
Film Festival.
Soundtrack:
Me contro Te Il
Film: La vendetta del Signor S
Esce il 17 gennaio il primo film con protagonisti i due giovanissimi youtuber Sofì (Sofia Scalia) e Luì (Luigi Calagna), ormai fidanzatini anche nella vita, noti nel web come i Me Contro Te. Il loro più acerrimo nemico, il Signor S, questa volta ha deciso di conquistare il mondo e ha promesso ai Me contro Te una terribile vendetta. La coppia sicula, che conta oltre 4 milioni di iscritti sul canale Youtube (nato nel 2014) e 1 milione e mezzo di follower su Instagram, ha spopolato tra i bambini dai 4 ai 10 anni. Me contro Te è prodotto e distribuito da Warner Bros Entertainment Italia. A dirigere film è stato Gianluca Leuzzi, alla sua prima prova dietro alla macchina da presa per il cinema. Nel curriculum del regista ci sono la web serie con Geppi Cucciari Eities Ottanta mi dà tanto e la serie televisiva con Fabio Volo Untraditional.
Passiamo ora alla sezione
documentari. Per questa settimana ce ne sono 3.
Iniziamo con un documentario della
Nexo Digital uscito lunedì scorso, nelle sale solo per il 13-14 e 15 gennaio.
Leonardo. Le opere
Diretto dal pluripremiato Phil Grabsky, per Exibition on screen con la grande arte al cinema, il documentario ci conduce lungo il percorso artistico del genio di Da Vinci, presentando i suoi dipinti in visione Ultra HD. Immancabili le opere più celebri dell’artista, che nel docufilm vengono analizzate in profondità, con la consulenza di esperti come critici d’arte, restauratori e curatori. Un viaggio nella produzione pittorica di Leonardo, che ha portato il regista ad intraprendere un vero e proprio itinerario geografico, non solo nei musei d’Italia, ma anche in quelli di Russia, Germania, Francia, Nord America, Inghilterra, Scozia e Polonia. Musiche di Stephen Baysted, Susan Legg.
In onda dalla Royal Opera House,
sempre per NExo Digital in diretta nei cinema solo il 16 gennaio alle 20:15
La Bella
Addormentata – Royal Ballet
Appuntamento con la grande danza per la proiezione, in diretta via
satellite dalla Royal Opera House di Londra, del balletto The Sleeping Beauty (La Bella Addormentata). La
produzione del Royal Ballet, originariamente coreografata da Marius Petipa,
propone anche coreografie di Frederick Ashton, Anthony
Dowell e Christopher Wheeldon. Il pubblico cinematografico
avrà così modo di scoprire le performance di Lauren
Cuthbertson nei panni della Principessa Aurora e di Federico
Bonelli in quelli del Principe Florimund. La proiezione propone
alcuni dei più celebri passi del famoso balletto, come gli iconici Adagio
della Rosa e il Pas de deux sulle note dell’opera
originale composta da Tchaikovsky.
In Italia la stagione 2019-2020 della Royal Opera House
è distribuita nei cinema da Nexo Digital in collaborazione con la Repubblica,
MYmovies.it, Classica HD, Danza&Danza e Danzadove, Sipario – La Rivista
dello Spettacolo, British Council e il progetto UK Italy Partners for Culture.
Per chi non conoscesse la trama ricordo che la malvagia fata Carabosse è
furiosa perché non è stata invitata al battesimo della principessa Aurora
(Cuthbertson) e scaglia così la sua maledizione: quando crescerà, Aurora si
pungerà un dito con un fuso e morirà. La Fata dei Lillà riesce però a
modificare il maleficio: invece di morire Aurora cadrà in un sonno profondo dal
quale potrà essere svegliata da un principe. Al compimento del 16 ° compleanno,
Aurora si punge in effetti il dito e cade in un sonno incantato assieme a tutta
la corte. La fata dei Lillà conduce però il principe Florimund (Bonelli) a
svegliarla con un bacio. Aurora e la corte riprendono conoscenza e si celebra
così il matrimonio tra la giovane e il Principe.
Scherza Con I
Fanti
Film diretto da Gianfranco Pannone ed Ambrogio Sparagna, che ritrae
il complesso rapporto degli Italiani con l’esercito e che prende forma grazie
ai diari, ben quattro, di alcuni soldati; dalle immagini di repertorio dell’Istituto
Luce e dalle canzoni della tradizione popolare, reinterpretate dal maestro
Ambrogio Sparagna ed altri nomi eccellenti del panorama musicale italiano. Un
popolo, quello italiano, che ha combattuto ed è sopravvissuto a 2000 anni di
imperi, invasioni, colonizzazioni e soprattutto guerre. Un documentario che
vuole spiegare le fascinazioni popolari apparse nel corso della Storia verso
figure di militari e strateghi militari da parte di un popolo di per sé
tutt’altro che guerrafondaio.
E concludiamo con un uscita
attesa nelle sale per il 19 gennaio
Herzog incontra
Gorbaciov
Si tratta del documentario diretto
da Werner Herzog ed André Singer, che
racconta in ordine cronologico la vita dell’ottavo e ultimo Presidente
dell’Unione Sovietico, Mikhail Gorbaciov. Il film non è soltanto un
racconto della vita dell’uomo che quel 25 dicembre 1991 annunciò la
dissoluzione dell’URSS dando le dimissioni, ma anche una narrazione degli anni
che hanno rivoluzionato il corso del Novecento, cambiando per sempre la
geografia politico-economica e sociale dell’intero mondo. La colonna sonora è
stata curata da Nicholas Singer.