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FLAMING FINGERS jazz dal Salento in uscita su musicassetta per la Lobello Records

"Flaming Fingers” è un percorso che nasce nell’estate del 2019 dall’incontro di cinque musicisti salentini. Dopo oltre tre anni di live e di partecipazioni ad alcuni Jazz Festival, l’omonimo debut album è ora previsto in uscita il 6 ottobre per l’etichetta Lobello Records, e di fatto andrà ad inaugurare una nuova collana della label dedicata alle produzioni in musicassetta.

Il primo singolo, ad anticipare l'album è Focus. Focus è una parola che racchiude in sé più significati. Tra questi: fuoco e centro, punto di riferimento.
Fuoco inteso come passione, come forza ancestrale che da sempre muove l'essere
umano, dalla sua forma più primitiva e selvaggia a quella razionale, misurata.
Il brano, ispirato alle atmosfere afro jazz, ha un ritmo terzinato in 12/8, un ritmo ipnotico
che interpreta l’estasi, presente nella cultura africana come nella pizzica salentina (zona di
provenienza dei cinque musicisti).
A questo significato si affianca l'altro, quello di centro. Il centro è il punto focale verso cui
tutto tende e da cui tutto può nascere ancora.
Esprime la determinazione e la consapevolezza musicale dei Flaming Fingers, uniti e
orientati verso lo stesso punto di arrivo e di partenza.
Il brano, come da tradizione jazz, è stato registrato in presa diretta. Mediante questa
formula, dal brano emerge l’intesa profonda dei musicisti, come cinque dita fiammanti
della stessa mano.
Credits:
Alessandro Dell'Anna - tromba
Dario Stefanizzi - sax tenore
Alessandro Casciaro - piano
Davide Codazzo - basso elettrico
Antonio De Donno - batteria
Registrato presso "ESSENZA studio";, Spongano (LE)
Registrazione ed editing: Alessandro Rizzello
Label: Lobello records

L’Auand Records festeggia 20 anni, intervista con Marco Valente

Intervista con Marco Valente, responsabile della Auand Records. Sabato 26 marzo a Palazzo Tupputi di Bisceglie (BA), (inizio ore 18.00 – ingresso gratuito), la storica etichetta biscegliese Auand Records festeggia 20 anni di musica con un evento davvero speciale, questa volta in casa, dopo le celebrazioni di dieci anni fa tenutesi a New York, insieme ad alcuni degli artisti che hanno fatto la storia dell’etichetta.

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Beat Onto Jazz Festival – 10 e 11 settembre a Bitonto Masseria Lama Macina

Dopo un anno di silenzio causato dall’emergenza Covid-19, torna il Beat Onto Jazz Festival per festeggiare la Ventesima edizione, sia pur in versione ridotta. Un appuntamento sempre più atteso dai jazzofili italiani e non. Il festival, sempre con la direzione artistica di Emanuele Dimundo, almeno per quest’anno, ha dovuto modificare date, durata e sede. I concerti si terranno il 10 e 11 settembre presso la Masseria didattica Lama Balice (via Burrone, 14) e sarà articolato in due serate, sempre con la consueta formula del doppio set (inizio concerti ore 21).

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Oggi alle 21, Kekko Fornarelli presenta in live streaming “Chrysalis”. L’intervista su RKO

Si intitola Chrysalis il nuovo progetto digitale scritto da Kekko Fornarelli, Valerio Palasciano e Leandro Summo, con la direzione artistica di Michelangelo Busco e prodotto da Eskape Music in collaborazione con
Studio Leandro Summo e Fly Eventi. Uno spettacolo in prima visione streaming oggi, lunedì 19 aprile 2021, alle ore 21, sulle piattaforme digitali YouTube e Facebook Watch. e in crossposting sulla pagina facebook di RKO.

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A journey into sound

E’ uscito The Beats and the Abstract Tour, il nuovo album di The NextOne, stasera intervistato nel nuovo episodio di Mo’Town

Quando The NextOne (aka Maurizio Cannavò) tira fuori una sua produzione, bisogna ascoltarla con attenzione. Sia perché è la creazione di uno dei più importanti esponenti italiani della cultura hip hop, sia perché ogni suo lavoro non è mail il frutto di logiche di mercato ma nasce da una esigenza di comunicare.

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Giffoni Jazz Festival II edizione Il 02-03-04-05-06 settembre 2020 presso il Borgo Antico di Terravecchia – Giffoni Vallepiana (Sa)

IN ESCLUSIVA NAZIONALE IL CONCERTO DI AVISHAI COHEN TRIO
IN PROGRAMMA ANTONIO FARAO’, NICOLA CONTE e STEFANO DI BATTISTA. Tra i protagonisti 23 artisti tra live e dj set.

Il festival sarà trasmesso in streaming on demand sul sito www.artecultura.tv e sulle pagine social net ufficiali.
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Scarica la brouchure interattiva + Scarica locandine e piantina festival
Le prevendite sono attive su www.postoriservato.it

La II edizione del Giffoni Jazz Festival 2020 si svolgerà dal 2 al 6 Settembre 2020 presso l’incantevole  Borgo Antico di Terravecchia a Giffoni Vallepiana (Sa). 

La capitale del Cinema per ragazzi da oggi diventa anche il centro nevralgico del Jazz in Campania.

Tra le incertezze di quest’epoca e le difficoltà organizzative scaturite dall’emergenza post pandemica GJF2020 ha avuto la forza e il coraggio di andare avanti programmando la seconda edizione di un appuntamento che oramai possiamo definire ciclico.

Il Giffoni Jazz Festival 2020 è un evento organizzato dall’Associazione Culturale e Musicale “DeArt Progetti” con il patrocinio del Comune di Giffoni Vallepiana e del Giffoni Film Festival. 
Oltre al doppio concerto in esclusiva nazionale dell’israeliano Avishai Cohen Trio nel cast anche: Stefano Di Battista 4etNicola ConteAntonio Faraò Trio e ThreeOne feat. Giovanni Amato, Soul Six, Enzo Anastasio 5et, Daniele Scannapieco 4et, Carla Marciano 4et, Armanda Desidery 4ete tanti altri.

 Protagonista assoluto del #GJF 2020 è il contrabbassista Avishai Cohen, compositore, cantante e bassista jazz israeliano noto soprattutto per aver collaborato, dal 1996 al 2003, con Chick Corea.

 I biglietti all’area concerti in Piazza S.Egidio: 
euro 13,50+d.p. per concerto e acquistando in prevendita include il servizio navetta a/r
tranne il concerto del contrabbassista Avishai Cohen in doppio set il cui costo è di euro 45,00 + d.p.

 Abbonamenti:
• Per i concerti del 2,3,4 e 5 settembre, 1 serata intera [che include 3 concerti] avrà il costo di euro 23,00 escluso il d.p.
• Per i concerti del 6 settembre ESCLUSO IL CONCERTO DI AVISHAI COHEN , il costo in abbonamento sarà di 13,50 + d.p.
• L’Abbonamento per Tutti e 5 i giorni (14 concerti) escluso il concerto di Avishai Cohen avrà il costo di euro 90,00 +d.p. 
N.B Il servizio navetta: on line ha un costo di euro 2,50 ma  gratuito per chi acquista i biglietti in prevendita. Mentre l’acquisto offline ha un costo di euro 2,00.
Le prevendite sono attive su www.postoriservato.it

Siamo molto contenti di essere riusciti ad avviare la macchina organizzativa per la seconda edizione del GJF” dichiarano Anna Maria Fortuna e Daniele Borrellidirettori artistici e responsabili della  DeArt Progetti associazione organizzatrice del festival. “Giffoni Jazz Festival è un evento interamente dedicato alla cultura e al linguaggio Jazz in tutte le sue forme, l’obbiettivo è favorire la formazione di giovani artisti coadiuvando la loro crescita professionale. Grazie ai patrocini e supporti istituzionali del GFF e Comune di Giffoni, creeremo un vero e proprio villaggio musicale ricco di concerti e jam session jazz. Iniziamo con un’anteprima internazionale di cui siamo particolarmente orgogliosi; riportare in Campania il nucleo centrale degli Snarky Puppy è motivo di orgoglio nonché posiziona il nostro evento al centro del circuito nazionale dei migliori festival.
Il nostro territorio è culturalmente attivo e preparato in ambito jazz e noi abbiamo scelto artisti quotati senza dimenticare i giovani ai quali daremo spazio. A settembre avremo un festival di cinque giorni con circa 25 live di musicisti nazionali e internazionali, jam e dj set di musica elettronica fino a tarda notte. Altro obiettivo è sviluppare un festival
 a tutto tondo che faccia stare bene il pubblico, nel caso attuale fargli vivere l’esperienza in piena sicurezza anti Covid19, abbinando la qualità musicale alle bellezze e delizie del territorio con un’area food dedicata che permetterà di ascoltare ottima musica in un luogo fantastico, fresco e mangiando bene dove ci sarà anche l’opportunità di alloggiare per una vacanza a tutto jazz!”.

 QUESTO IL PROGRAMMA DETTAGLIATO

Mercoledi 2 settembre ingresso dalle ore 19:00

presso Area the place lounge bar & food
Resident trio feat. Antonio Scannapieco & Jam Jazz Session
00:00 Alfredo Dj Arnold Maddaloni

presso Piazza S. Egidio
ore 20:00 – Resident trio feat. Sebastiano Ragusa
ore 21:30 – ThreeOne (Tucci, Ionata, Deidda D.) feat. Giovanni Amato
ore 22.45 – STEFANO DI BATTISTA 4TET

Giovedi 3 settembre ingresso dalle ore 19:00

presso Area the place lounge bar & food

Resident trio feat. Francesca Murro & Jam Jazz Session
K.lust – Anacleto Vitolo (dj set)

presso Piazza S. Egidio
ore 20:00 – Guglielmo Santimone “uniSono”
ore 21:30 – Daniele Scannapieco 4et
ore 22:45 – Enzo Anastasio 5et “Through the Sky”

Venerdì 4 settembre ingresso dalle ore 19:00

presso Area the place lounge bar & food

ore 21:00 – Casanova Swing band guest Sandro Deidda
ore 22:10 – Soul Six
ore 23:00 Jam session 
ore 00:00 – Giandomenico Galatro – Luigi Giannattasio “Blue Chill”

presso Piazza S. Egidio
ore 20:00 – PS5 (Unconscious collective)
ore 21:30 – ANTONIO FARAO‘ Trio guest Bruce Ditmas (batterista di Jaco Pastorius)ore 22:45 – Carla Marciano 4et 

Sabato 5 settembre ingresso dalle ore 19:00

presso Area the place lounge bar & food
Resident trio feat. Mirko Molitierno & Jam Jazz Session
ore 00:00 NICOLA CONTE in “Afrocosmo”
feat. Antonio Martino & A.MA Records 

presso Piazza S. Egidio

ore 20:00 – Face to Face (Zifarelli, Bisogno)
ore 21:45 – Federico Malaman “Malafede Trio”
ore 22:45 – Giannini Piracci Electric 4et “Drop it”

Domenica 6 settembre dalle ore 19:00

presso Area the place lounge bar & food
– resident trio & Jam Jazz Sesion
– Jam Session finale

presso Piazza S. Egidio

ore 19:30 – Armanda Desidery 4et
ore 20:30 e 22:30 – AVISHAI COHEN TRIO (doppio concerto in esclusiva nazione)
ore 00:00 – PSYCHE’

Prenotazioni obbligatorie
giffonijazzfestival.it 
+39 328 941 5400

contatti ufficiali
https://giffonijazzfestival.it/
https://www.facebook.com/GiffoniJazzFestival/ 
https://www.instagram.com/giffonijazzfestival/ 
email: info@giffonijazzfestival.it

33^ ed. TIME IN JAZZ: IL FESTIVAL INTERNAZIONALE IDEATO E DIRETTO DA PAOLO FRESU A metà agosto a Berchidda e in altri centri del nord Sardegna

A metà agosto a Berchidda e in altri centri del nord Sardegna l’edizione numero trentatré di Time in Jazz il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu. Tra gli artisti in cartellone Rita Marcotulli, Cristina Zavalloni, Daniele Silvestri, Fabio Concato e Antonello Salis.

Sarà un’edizione di Time in Jazz del tutto particolare, quella in programma quest’anno nel consueto periodo intorno a ferragosto: alla sua trentatreesima volta, caratterizzata dal titolo “Anima • Ànemos”,anche il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, e negli altri centri del nord Sardegna che aderiscono al suo circuito, deve infatti fare i conti con i problemi e le limitazioni del difficile e delicato momento storico che stiamo attraversando. <<Ma faremo in ogni caso un festival di alto profilo, naturalmente nel rispetto delle regole e delle misure anticontagio>>, promette il trombettista sardo, che ribadisce l’importanza di confermare anche quest’anno la manifestazione, nonostante le difficoltà e la complessità della situazione: <<Il nostro vuole essere un messaggio di ottimismo; il festival è un’occasione per piantare un seme di bellezza in questo momento così difficile e, insieme, una prova del senso di responsabilità di Time in Jazz  nei confronti della comunità che lo ospita e lo sostiene. Il nostro festival conta un seguito di circa trentamila spettatori e un indotto sul territorio di tre milioni di euro. Numeri che quest’anno non potranno ripetersi, evidentemente, perché mancherà, per ovvie ragioni, il pubblico abituale. Ma in un momento di difficoltà come questo noi possiamo portare, seppur ridimensionato dalle circostanze, un contributo all’economia locale e lanciare un segnale positivo per ripartire>>.

Insieme a Berchidda, al momento è confermata l’adesione dei comuni di ArzachenaBortigiadasCheremuleIttiriLoiri Porto San PaoloMoresNulviPloagheSan TeodoroeTelti, ma c’è fiducia che altri possano aggiungersi prossimamente.

Già definito da mesi e pronto per essere presentato con il consueto anticipo lo scorso aprile, il cartellone del festival è stato necessariamente rimodulato in rapporto alle varie limitazioni e condizioni poste per contrastare il coronavirus. Alcuni dei gruppi e dei progetti più complessi o dall’organico particolarmente folto, non potranno essere confermati: è il caso, per esempio, dei 100 Cellos, il grande ensemble di violoncellisti guidato da Giovanni Sollima e Enrico Melozzi, l’appuntamento col quale, già annunciato da mesi, ora è rimandato al prossimo anno. Potrebbero saltare anche alcuni appuntamenti immancabili di ogni edizione del festival, come il pranzo tipico di ferragosto, a causa delle difficoltà nell’applicare il distanziamento interpersonale.

E tuttavia il programma, che potrebbe essere soggetto a ulteriori modifiche in base alle norme di sicurezza che saranno da mettere in atto al momento dello svolgimento del festival, si annuncia di grande interesse e qualità: in arrivo nomi di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, come Rita Marcotulli (con Ares Tavolazzi al contrabbasso e Israel Varela alla batteria), Cristina Zavalloni (in quartetto con Cristiano Arcelli al sax alto, Daniele Mencarelli al basso elettrico e Alessandro Paternesi alla batteria), il gruppo Voodoo Sound Club di Guglielmo Pagnozzi conRoy Paci, lo stesso Paolo Fresu alla testa del Devil Quartet, (con Bebo Ferra alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria), oltre a Fabio Concato con il trio di Paolo Di Sabatino ad affiancare il cantautore milanese: tutti di scena sul “palco centrale” del festival, quello allestito nella Piazza del Popolo a Berchidda. Altra voce di spicco della canzone d’autore nostrana, Daniele Silvestrisarà invece il protagonista di uno degli appuntamenti più attesi di ogni edizione di Time in Jazz: il concerto dedicato a Fabrizio De André a L’Agnata, in quella che fu la dimora del grande cantautore genovese nei pressi di  Tempio Pausania. Altro momento ormai immancabile del festival, ritorna anche quest’anno  – ed è la quindicesima volta consecutiva – la “concertazione navale” a bordo di un traghetto della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal “continente” alla Sardegna: un evento reso possibile grazie alla collaborazione della Compagnia delle navi gialle, tra i principali partner di Time in JazzSi prevede un progetto musicale ad hoc, naturalmente nel rispetto delle disposizioni anti Coronavirus.

E poi, ad avvicendarsi nelle diverse località e siti portati in dote dagli altri comuni coinvolti in questa edizione del festival, una nutrita rappresentanza di musicisti della Tǔk Music, l’etichetta fondata e diretta da Paolo Fresu, che quest’anno spegne le sue prime dieci candeline (una ricorrenza che Time in Jazz celebrerà anche attraverso una mostra): il trombonista Alessandro Tedesco con il suo Low Frequency Quartet, la cantante, pianista e compositrice Petrina, il trio intestato al contrabbassista Marco Bardoscia, il duo formato dal bandoneonista Daniele di Bonaventura con il chitarristaMarcello Peghin, quello del sassofonistaRaffaele Casarano con il pianista Eric Legnini, e quello che  vede insieme il trombettista Luca Aquino e il fisarmonicista Carmine Ioanna; e, ancora, il quartetto del contrabbassista Paolino Dalla Porta, il batterista Stefano Bagnoli, il pianista Giuseppe Vitale, le sorelle Leila e Sara Shirvani, rispettivamente violoncellista e pianista, in duo e in quartetto con Francesco Diodatialla chitarra e Enrico Morello alla batteria, il chitarrista Bebo Ferra con l’Organ Trio e in solo, il quartetto d’archi Alborada con un’ospite d’eccezione come la cantante Maria Pia De Vito; e, poi, naturalmente, Paolo Fresu: lo ascolteremo in trio con Marco Bardoscia e il pianista Dino Rubino, e alla testa del suo quintetto, una delle formazioni più longeve nel panorama del jazz, con i suoi trentasei anni di attività; accanto al trombettista di Berchidda, i membri storici: il sassofonista Tino Tracanna, il contrabbassista Attilio ZanchiEttore Fioravanti alla batteria e, naturalmente, Roberto Cipelli, atteso a Time in Jazz anche per un concerto in piano solo.

Ma non è tutto, perché il cast del festival annovera anche la cantante Karima, accompagnata al pianoforte da Piero Frassi, e, per salutare un’altra ricorrenza significativa, Antonello Salis, il grande pianista e fisarmonicista sardo che quest’anno spegne settanta candeline e al quale Time in Jazz deve la memorabile esibizione in solo che inaugurò, nel  1997, la serie di concerti nelle chiese campestri, divenuti poi un “must” del festival.

A fare gli onori di casa, due immancabili formazioni berchiddesi: la Banda musicale “Bernardo De Muro”, palestra per tanti talenti, compreso proprio Paolo Fresu, che nelle sue fila mosse i primi passi nella musica, e la Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni, prima funky street band in Sardegna, impegnata con le sue parate musicali nelle vie e nelle piazze del paese.

I bar di Berchidda ospitano invece i set di quattro formazioni sarde, il duo Don Leone, i JerichoGiuseppe Bulla from Apollo Beat e il Bad Blues Duo. Mentre a un altro brillante talento locale, il batterista Giovanni Gaias, con il suo gruppo e con musicisti ospiti, spetterà il compito di riempire di musica le nottate berchiddesi nello spazio jazz club, dopo i concerti in Piazza del Popolo.

·         Time to Children

Anche questa trentatreesima edizione riserverà uno spazio speciale a iniziative pensate per l’educazione musicale dei bambini: ecco dunque una nutrita serie di incontri sotto il titolo “Time to Children“, un progetto coordinato dall’AssociazioneIl Jazz va a Scuolanato in collaborazione con la Federazione Nazionale Il Jazz Italiano, con l’obiettivo di promuovere, sviluppare, diffondere e valorizzare nella scuola il linguaggio del jazz, le pratiche dell’improvvisazione e dell’invenzione e la conoscenza degli aspetti socioculturali e musicali di questi ambiti.

Ad arricchire le proposte di quest’anno, si rinnova la collaborazione con l’associazione Realtà di Debora Mancini, con sette incontri in cui l’attrice  e il pianista e polistrumentista Daniele Longo condurranno i bambini  alla scoperta della musica e dei suoni, anche attraverso l’integrazione con altre forme d’espressione, come la letteratura, la pittura o il cinema. Tra le attività in programma, “Un pianoforte come il cielo”, “Forme e colori in musica”, “Cinema… quasi… muto”. Per Daniele Longo altro impegno in agenda con lo spettacolo “Una classica serata jazz”, insieme a Remo Brandoni e Stefano Nosei.

Rivolto a bambini e adulti, torna a Berchidda anche il “Drum Circle del percussionista Stefano Baroni: un cerchio di percussioni in cui chiunque può fare musica, lavorando sull’ascolto, sulla propria musicalità e su quella di gruppo.

Una novità assoluta per quest’anno è invece il progetto “MusicAmbiente” del percussionista Danilo Mineo .

La mattina di Ferragosto, infine, per il consueto appuntamento nella chiesetta di San Michele, nelle campagne di Berchidda, torna il regista, attore e autore Giancarlo Biffi con l’intrepido e coraggioso gufetto Rosmarino, protagonista del racconto “Cuore di nonna”: in azione, con Giancarlo Biffi, Paolo Fresu alla tromba, Sonia Peana al violino e altri ospiti a sorpresa.

·         Altri eventi

 Nello spirito di Time in Jazz, accanto alla musica, restano fondamentali l’apertura verso altre forme espressive come l’arte visiva, la letteratura e il cinema, e l’ascolto del mondo in cui viviamo con un’attenzione speciale riservata alle tematiche ambientali e sociali.

È in questo contesto che si inserisce Time To Speak, un momento di riflessione, fissato tradizionalmente la mattina di ferragosto, su temi cari al festival: quest’anno, in collaborazione con la Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano”, sarà proposta la conferenza “Dica Trentatré – Lo stato di salute della Cultura in Italia al tempo del coronavirus”,seguita dalla presentazione del libro “I Festival jazz in Italia. Un’analisi di impatto sul territorio“, dell’economista Severino Salvemini con Costanza Sartoris e Arianna Riccardi, uscito lo scorso febbraio.

Il cinema sarà come sempre presente nella consueta sezione curata dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno dedicata in particolare al mondo dell’infanzia.  

Spazio anche all’arte, alla Casara, edificio che nel nome rivela il suo precedente uso per la produzione e la vendita di prodotti caseari, di recente restaurato e trasformato nella sede dell’associazione Time in Jazz a Berchidda, dove saranno ospitati gli eventi espositivi di questa edizione.

Ripercorre i primi dieci anni della Tǔk Music, la mostra 10 Years of Tǔk Music”, che riunisce gli artwork delle copertine dei cd e dei vinili e i video clip prodotti dal 2010 ad oggi dall’etichetta discografica indipendente fondata da Paolo Fresu. Artisti, grafici e designer di fama nazionale e internazionale hanno infatti collaborato alla realizzazione delle copertine dei diversi album targati Tǔk, che costituiscono quindi una vera e propria galleria d’arte, oltre che di musica, mettendo in rapporto sinergico l’immagine e il suono. Tra i nomi in mostra Alessandro Gottardo, Anna Godeassi, Barbara Valsecchi, Oscar Diodoro, Mario Dondero, Francesco Bongiorni e Malala Andrialavidrazana.

Il racconto della passata edizione nel festival, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni, si potrà rivivere nell’esposizione “Time to Time 2019” con gli scatti dei fotografi Roberto Sanna e Daniele Franchi. Sarà poi visitabile la mostra “CasArt – Casa d’Arte Time in Jazz”, in cui  si radunano le opere della Collezione di Arte contemporanea, nata in seno al progetto PAV – Progetto Arti Visive nel 1997, grazie al generoso contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del festival. CasArt documenta gli esiti della ricerca e della sperimentazione artistica e creativa in Sardegna comprendendo anche opere di artisti nazionali e internazionali.

E alla Casara troverà spazio anche “Time to Read”, la consueta sezione del festival dedicata agli incontri con i libri e gli autori. La storia del festival e il suo rapporto con il territorio sono al centro dello studio “La Tribù sonora – Time in Jazz tra identità, turismo e territorio” della ricercatrice Rosa Maria Meloni (edizioni CISU), e del progetto editoriale “Time in Jazz Diary 2019” (Postcard 2020),un diario del festival 2019,  corredato dalle foto di Daniele Franchi.

Si resta in ambito musicale con Mario Piatti e Enrico Strobino, che portano in dote la loro “Grammatica della fantasia musicale. Introduzione all’arte di inventare musiche” (edito da Franco Angeli) di ispirazione rodariana, in cui si suggeriscono attività per lo sviluppo della creatività in contesti di educazione musicale; in “Perigeo, una storia. Tra innovazione e sperimentazione” (edito da Stampa Alternativa), il giornalista musicale Luigi Onori ripercorre invece le tappe del gruppo jazz-rock italiano di culto negli anni Settanta. La musica fa da scenario anche per il romanzo noir “Madrigale senza suono” di Andrea Tarabbia (Bollati Boringhieri). Si sposta invece in ambito sportivo “Gioco come sono” (Rizzoli), autobiografia ironica di Luigi Datome, capitano della Nazionale e uomo-simbolo della nostra pallacanestro, orgogliosamente sardo.

Proseguono anche le iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale riunite sotto l’insegna Green Jazz, che dà voce ai temi del risparmio energetico, dell’uso delle energie alternative, della differenziazione dei rifiuti, dell’abbattimento delle emissioni di CO2, anche nell’intento di ridurre l’impatto del festival sull’ambiente.

Time in Jazz è un festival inclusivo, che fa dell’incontro tra culture attraverso lo scambio e la condivisione di saperi un suo punto cardine: per questo si lavorerà anche quest’anno per realizzare una serie di attività laboratoriali per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri, nell’ambito di “BABEL Reloaded – Building Awareness, Bridges, Experiences, Links”, un progetto multidisciplinare sul tema della convivenza interculturale riunito sotto il titolo “Migrant Reloaded”, a cura della compagnia Theatre en Vol.

·         Biglietti e prevendite

In piazza del Popolo, a Berchidda, fulcro dei concerti serali del festival, non ci sarà il grande palco di sempre, ma una pedana rialzata; ridimensionato anche il numero dei posti in platea, che oscilleranno tra 300 e 400, con le poltroncine distanziate come previsto dalle disposizioni vigenti. Sarà possibile accedere all’area concerti solo con biglietto o abbonamento digitali, scaricabili su smartphone e da esibire all’ingresso, che si potranno acquistare prossimamente online su Vivaticket. Una modalità che garantisce la possibilità di rispettare il distanziamento interpersonale e di evitare gli assembramenti all’ingresso e il contatto fisico con il biglietto cartaceo.

·         Anima • Ànemos

Sotto il titolo “Anima • Ànemos”, l’edizione numero trentatré di Time in Jazz assume dunque un significato particolare, dato il momento storico che stiamo attraversando. <<Quanto valgono i numeri. E, soprattutto, cosa ci dicono al tempo del coronavirus?>>, scrive Paolo Fresu nelle sue note di presentazione del festival; <<33 rappresenta la maturità e sono gli anni di Cristo. Una cabala emblematica e ammaliante che ricorre nelle culture e nelle religioni del mondo. Un numero di passaggio nel quale leggere il dinamico movimento di un presente che dovrà necessariamente condurre verso il futuro>>. E, più avanti: <<Dovessimo andare a ritroso scopriremmo, senza troppo stupore, che la manifestazione si è modificata negli anni senza tuttavia perdere quei valori fondamentali che sono le relazioni umane e il rapporto con il territorio. Relazioni che oggi il Covid-19 ci fa vedere come distanti ma che la musica e l’arte riescono a sviluppare in maniera nuova e laddove la sfida del presente ci trova pronti e forgiati dalla forza dell’arte e della creatività. La stessa che oggi ci spinge con forza e volontà a ripartire nonostante le difficoltà che il tempo del coronavirus ci impone. Un festival con un alto grado di civiltà che, grazie alla musica e oggi ancora di più, vuole parlare al mondo di bellezza e rispetto, uguaglianza e comprensione, responsabilità e senso sociale (…). Come scriveva Gianni Rodari, al quale dedichiamo questa edizione in occasione dei cento anni dalla sua nascita, “è difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi”. Facciamo nostro il suo pensiero fieri di essere parte dello stesso cammino laddove l’edizione XXXIII è per noi un nuovo importante compleanno oltre che un transito libertario verso altri numeri e verso un nuovo domani>>.

La trentatreesima edizione del festival Time in Jazz è organizzata dall’omonima associazione culturale con il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Comunità Montana Monte Acuto e delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri coinvolti nel festival, con il contributo della Fondazione di Sardegna, del Banco di Sardegna, di Unipol Gruppo, di Corsica Ferries–Sardinia Ferries, e con la collaborazione di Consorzio Porto RotondoAgenzia Regionale ForestasRau Arte Dolciaria, distilleria Lucrezio R.Arborea, Le Cantine del Jazz e GeasarRadio Monte Carlo è anche quest’anno la radio ufficiale del festival. Media partner Spotify e Spreaker.

Time in Jazz fa parte dei progetti LIFE GreenFEST, dell’Associazione I-Jazz, della Federazione nazionale Il jazz italiano e del Sardinia Jazz Network.

Marco Boccia presenta “Gravity”

Marco Boccia presenta in studio il suo secondo album Gravity”. Il noto contrabbassista barese negli studi di RKO racconta come è nato il nuovo lavoro e l’immaginario che ha ispirato le composizioni musicali

Dopo il grande successo di pubblico e di critica riscontrato dal suo primo disco, “In The Park”, Marco Boccia torna a stupire l’orecchio degli amanti del jazz con un secondo progetto discografico. “Gravity” è il titolo del nuovo disco del contrabbassista e compositore pugliese, ancora una volta accompagnato nella sua avventura musicale da Marino Cordasco, al pianoforte, e Gianlivio Liberti alla batteria.

Il Marco Boccia Trio, forte del talento e della creatività dei tre musicisti, ha già presentato il disco in alcune vetrine internazionali quali il Jazzit Fest a Pompei, con un’anteprima ad agosto 2019, nonché il Catania Jazz“Gravity” è stato prodotto da Kekko Fornarelli con il supporto programma Puglia Sounds Records 2019 e, a partire da fine ottobre, è disponibile in CD/Digital su tutte le principali piattaforme. All’interno del disco sono contenuti otto brani interamente composti da Boccia, fra cui la stessa title track che ha dato nome all’intero album.

<<Gravity è stata per me un’esperienza umana che ha riguardato il rapporto della coscienza nello spazio e nel tempo. Ho capito che questo lavoro lo avrei chiamato così quando, le immagini e le suggestioni che affollavano la mia mente, avevano attinenza con il peso declinato nelle sue diverse sfumature semantiche come: forza, attrazione, spinta e, meno correttamente, impulso. Nel mio immaginario: “Gravità”.>>, dichiara Marco Boccia<<A quel punto si è aperto un mondo di antiche passioni e nuove riflessioni che hanno fatto sì che la penna fluisse, inaspettatamente, a pochi mesi dall’uscita di “In the Park”, il nostro precedente lavoro. Un vero e proprio “Apeiron”>>.

La gravità, dunque, come ‘energia’ che influenza lo scorrere del tempo e che impedisce agli oggetti di perdersi nello spazio infinito. Questo il concetto racchiuso fra le note di “Gravity”, un disco ispirato da un’approfondita lettura dei libri di Carlo Rovelli e dai suoi studi sul tempo e la gravità. Vibrazioni sonore in grado di sollecitare tutti sensi del corpo e dell’animo umano. <<Il disco>>, afferma Boccia<<E’ stato realizzato con il prezioso contributo di Marino e Gianlivio che, in un anno di preparazione, hanno tirato fuori capacità, passione e quella componente creativa determinante per la realizzazione di questa nostra nuova musica>>.

Così, la gravità si fa musica con il Marco Boccia Trio conducendo l’ascoltatore, durante il suo viaggio sonoro, a percepire tanto il calore umano (“Human Warmth”) quanto la profondità del mare (“Deep Sea”), ma anche le sensazioni di un dolce risveglio mattutino dinnanzi al volto di una persona amata (“Monkey Morning Mood” e “Wake Up Sweet Love”).

Marco Boccia (contrabbasso)

Diplomato in contrabbasso presso il Conservatorio “N.Piccinni” di Bari, Marco Boccia, in oltre 30 anni di attività, ha operato in diversi ambiti musicali. Ha iniziato nei gruppi rock e blues a metà degli anni ’80, poi la musica da camera negli anni di conservatorio e, successivamente, le orchestre nazionali e della Provincia di Bari e Lecce collaborando con artisti del calibro di MutiUghiUrbini, Veronesi ed altri. Gli studi al CPM di Siena gli hanno permesso di approfondire i linguaggi improvvisativi del jazz sotto la guida di musicisti quali: Paolino Dalla Porta, Furio di Castri, Pietro Leveratto e altri importanti esponenti del jazz italiano ed internazionale che gli hanno consentito di dividere il palco con musicisti quali Franco CerriTiziana Ghiglioni ed altri. Ha inciso diversi dischi e pubblicato per la Florestano edizioni un saggio dal titolo: “Il Basso, teoria e prassi” ed un secondo dal titolo “Il Basso, permutazioni e progressioni”. Oggi collabora con diversi musicisti e gruppi affrontando il repertorio afro-americano con particolare attenzione a progetti inediti sia come autore che come collaboratore. Molto proficua la collaborazione con il pianista Vito Liturri con il quale ha pubblicato due dischi usciti per l’etichetta salentina Dodicilune e co-fondato la compagnia teatrale chiamata “Compagnia Teatro Prisma” in qualità di musicista di scena nonché arrangiatore e compositore insieme all’autore-regista Giovanni Gentile con i quali ha prodotto già diversi spettacoli che portano in scena nei teatri italiani e suscitando consensi di pubblico e critica. Nel febbraio 2017 la pubblicazione del primo disco a suo nome, un piano trio che vede la partecipazione di Marino Cordasco al piano e Gianlivio Liberti alla batteria dal titolo “In The Park” per l’etichetta romana AlfaMusic selezionato, nello stesso anno dal Medimex

come proposta jazz pugliese. Nel 2019 pubblica, con la stessa formazione Gravity per l’etichetta Eskape Music di Kekko Fornarelli vincendo il bando Puglia Sound Records 2019 e presentandolo in prima assoluta al Jazzit fest di Pompei. Il debutto ad ottobre 2019 a Catania Jazz. Intensa l’attività didattica in diverse scuole di Bari e della provincia dove insegna basso e contrabbasso.

Il Locomotive su due palchi per un weekend all’insegna della musica e dei giovani talenti

Il weekend del 9, 10 e 11 agosto il Locomotive sarà a Galatina con il progetto StradeSonore e all’Acaya Golf Resort & SPA con il Locomotive JLive Tour.

7 agosto 2019.  Dopo le ultime tappe del Locomotive Jazz Festival a Cutrofiano e Brindisi, il Locomotive si sposta in due luoghi differenti per il weekend del 9, 10 e 11 agosto. Infatti, il 10 e 11 agosto a Galatina il progetto collaterale StradeSonore sarà parte integrante dell’evento Calici di Stelle, organizzato dall’Associazione Dentrolemura con il Patrocinio del Comune di Galatina, della Camera di Commercio e della Regione Puglia.

Dalle ore 20.30 fino alle ore 1.00 sarà possibile godere del tour enogastronomico di qualità che ha come protagoniste rinomate eccellenze vitivinicole pugliesi presentate dai Sommelier dell’Associazione AIS di Lecce. Durante il percorso di gusto, i talentuosi musicisti del Locomotive Giovani sonorizzeranno gli angoli splendidi del centro storico della Città, una delle più caratteristiche del territorio leccese. Infatti, il progetto StradeSonore ha come principale obiettivo quello concedersi il tempo di apprezzare la bellezza, portare il pubblico a rinunciare alla distrazione e soffermarsi nei luoghi che meritano attenzioni e cure sempre maggiori. A Galatina, quindi, ci sarà un vero e proprio viaggio di piacere tra eccellenze enogastronomiche, luoghi nascosti da riscoprire e talenti artistici del territorio formatisi all’interno del progetto Locomotive Giovani.

Intanto, dal 9 all’11 agosto la Band Residence del Locomotive Jazz Club suonerà nell’Acaya Golf Resort & SPA, per il secondo weekend consecutivo, grazie al progetto itinerante Locomotive JLive Tour, nato lo scorso maggio grazie alla collaborazione stretta tra il Locomotive Jazz Festival e JSH Hotels & Resorts, una delle più accreditate compagnie italiane di gestione alberghiera che dal 2010 gestisce un numero sempre crescente di strutture di alto livello sul territorio nazionale e non solo, indipendenti come anche a marchio internazionale.

Da circa due mesi i ragazzi della Band Residence LJC, guidati dalla Direzione Artistica di Raffaele Casarano, sono in tour tra i resort di JSH diffusi sul territorio nazionale, permettendo alla clientela di godere di spettacoli e laboratori musicali di altissima qualità.

Il Weekend dal 9, 10 e 11 agosto, l’Acaya Golf Resort & SPA, darà la possibilità a chiunque, e non solo alla propria clientela, di assistere all’aperitivo musicale del 9 agosto alle ore 19.00 e al live concert del 10 agosto alle ore 21.30. In entrambe le occasioni ci sarà l’esibizione dei Marokiki feat. Giorgia Faraone. La band è formata da Davide Chiarelli (batteria), Federico Pecoraro (basso), Andrea Rossetti (piano) e Marco Chiriatti (sax).

INFO EVENTO

La partecipazione all’evento che si svolgerà all’interno di Acaya Golf Resort & SPA è gratuito.

L’evento Calici di Stelle a Galatina ha un costo d’ingresso di € 10 previsto solo nel caso si decidesse di realizzare il percorso di degustazione, la fruizione del solo percorso musicale resta invece totalmente gratuita.

LOCOMOTIVE JAZZ FESTIVAL
info e prenotazioni: tel. 345 1089622
e-mail: info@locomotivejazzfestival.it

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