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Cartellone Cinema: i film della settimana dal 27 febbraio al 4 marzo

Questa settimana, dal 27 febbraio al 4 marzo, parliamo di 12 film, da vedere, evitare o cercare.  

In uscita giovedì 27 febbraio 2020

  • Dopo Il Matrimonio

Un remake al femminile che fa del cast solido e performante il suo principale punto di forza. Drammatico, USA 2019. Durata 110 Minuti. Un film di Bart Freundlich. Con Michelle Williams, Julianne Moore, Billy Crudup, Abby Quinn, Eisa Davis. Distribuzione Lucky Red.

  • La Gomera – L’isola dei fischi

Godibile e intelligente riflessione sul linguaggio del cinema, ma il codice del noir pesa sull’insieme. Drammatico, Romania, Francia, Germania 2019. Durata 97 Minuti. Un film di Corneliu Porumboiu. Con Vlad Ivanov, Catrinel Marlon, Rodica Lazar, Antonio Buíl, Agustí Villaronga. Distribuzione Valmyn.

  • Non si scherza col fuoco

Una commedia per famiglie dalla comicità fracassona, con un John Cena tutto muscoli e buoni sentimenti. Commedia, USA 2019. Durata 96 Minuti. Un film di Andy Fickman. Con John Cena, Keegan-Michael Key, John Leguizamo, Tyler Mane, Brianna Hildebrand. Distribuzione 20th Century Fox Italia.

  • The Grudge

Un reboot che collega l’horror giapponese a quello made in Usa. Horror, USA 2020. Durata 94 Minuti. Un film di Nicolas Pesce. Con Andrea Riseborough, Demián Bichir, William Sadler, John Cho, Betty Gilpin. Distribuzione Warner Bros Italia.

  • Lupin III – The First

Look cartoonesco e un occhio a Miyazaki per la prima avventura in CG3D del ladro gentiluomo. Animazione, Giappone 2019. Durata 93 Minuti. Un film di Takashi Yamazaki. Con Tatsuya Fujiwara, Suzu Hirose, Kiyoshi Kobayashi, Kanichi Kurita, Daisuke Namikawa. Distribuzione Koch Media.

  • La Partita

Una partita di calcio in periferia si fa parabola nichilista sulla perdita dell’innocenza, in un tagliente esordio alla regia. Drammatico, Italia 2018. Un film di Francesco Carnesecchi. Con Francesco Pannofino, Alberto Di Stasio, Giorgio Colangeli, Stefano Ambrogi, Lidia Vitale. Distribuzione Zenit Distribution.

  • Arctic – Un’avventura glaciale

Un’avventura a tema ambientalista per un film carino ma senza sorprese. Adatto ai più piccoli. Animazione, Avventura – Canada 2019. Durata 92 Minuti. Un film di Aaron Woodley. Con Ambra Angiolini, Stefano De Martino, Stefano Fresi, Vinicio Marchioni, James Franco. Distribuzione Notorious Pictures.

  • Doppio Sospetto

L’orrore si fa strada nelle crepe di un’amicizia speculare. Lo stile è classico ma il finale è originale. Drammatico, Francia, Belgio 2018. Durata 97 Minuti. Un film di Olivier Masset-Depasse. Con Veerle Baetens, Anne Coesens, Mehdi Nebbou, Arieh Worthalter, Jules Lefebvres. Distribuzione Teodora Film.

In uscita il 2 MARZO troviamo i documentari:

  • They shall not grow old – Per sempre giovani

Un lavoro maniacale che restituisce i colori al primo conflitto mondiale, in tutta la loro drammatica vividezza. Documentario, USA 2018. Un film di Peter Jackson. Distribuzione Mescalito Film.

  • Varda par Agnès

Varda fa convivere, ancora una volta, astrazione e realtà. Cogliendo l’essenza di un sentimento. Documentario, Francia 2019. Durata 115 Minuti. Un film di Agnès Varda, Didier Rouget. Con Agnès Varda, Sandrine Bonnaire, Nurit Aviv. Distribuzione Cineteca di Bologna.

  • Show Me The Picture – The Story of Jim Marshall

La storia del fotografo Jim Marshall. Documentario, USA 2019. Durata 92 Minuti. Un film di Alfred George Bailey. Con Galadrielle Allman, Adam Block, Anton Corbijn, Amelia Davis, Michael Douglas. Distribuzione Zenit Distribution.

In uscita il 3 MARZO il documentario

  • Marianne & Leonard – Parole d’amore

Cohen e la sua bella e tragica storia d’amore. Documentario, Biografico, Musicale – USA 2019. Durata 97 Minuti.Un film di Nick Broomfield. Con Nick Broomfield, Leonard Cohen. Distribuzione Nexo Digital.

Sono 8 i film da vedere fino a mercoledì prossimo 4 marzo, usciti il 27 febbraio . 

Inizio da un film drammatico di produzione americana

Dopo il matrimonio

Bart Freundlich, regista poco prolifico ma sceneggiatore esperto di relazioni sentimentali e incomprensioni familiari, riscrive il dramma portato sullo schermo dalla regista danese Susanne Bier nel 2006, sostituendo la coppia di protagonisti maschili con quella al femminile, Michelle Williams e Julianne Moore, sua moglie e interprete di quasi tutti i suoi film. Il tema della maternità, biologica o sostitutiva, scelta o rifiutata, assume dunque un ruolo centrale ma solo in apparenza, perché cambiando di genere ai protagonisti della storia, il regista può in realtà raccontare la scelta di un uomo e il legame che ha instaurato con la figlia.

Musiche di Mychael Danna, compositore canadese autore di colonne sonore tra queste vi segnalo Vita di Pi, per cui ha vinto un Oscar ed ottenuto una nomination all’Oscar per la miglior canzone. Può vantare una cinquantina di lavori per il cinema a partire dal 1994 ed anche un Golden Globe.

Soundtrack

Trailer:

Resto nel genere drammatico di respiro europeo parlandovi di

La Gomera – L’isola dei fischi

Ambientato a Bucarest  e presentato in concorso al Festival di Cannes 2019 è la storia di Cristi (Vlad Ivanov), ispettore di polizia corrotto dai narcotrafficanti, è sospettato dai suoi superiori e per questo sottoposto a intercettazioni. Viene inviato dalla diabolica Gilda (Catrinel Marlon) su un’isola delle Canarie, la vulcanica Gomera, dove si trova un carcere in cui è tenuto prigioniero un gangster mafioso. Per liberarlo e recuperare i milioni nascosti sull’isola, Cristi dovrà imparare il silbo, un antico linguaggio segreto. L’amore, però, interferirà con la missione del poliziotto e nulla andrà secondo i piani.

Soundtrack:

Trailer:

Torniamo negli USA e passiamo ad una commedia

Non si scherza col fuoco

Merito di John Cena, probabilmente, che smessi i panni del lottatore ha da tempo indossato quelli dell’attore e alla maniera del Vin Diesel di Missione tata si cimenta ancora con la commedia per famiglie (già affrontata in Giù le mani dalle nostre figlie). Un percorso classico, seguito da un film altrettanto scontato, in cui i muscoli del duro tutto d’un pezzo si sciolgono di fronte a una paternità prima forzata e poi rivendicata. L’aspetto rimarchevole di Non si scherza col fuoco riguarda gli incassi fatti registrare negli Stati Uniti: 44 milioni di dollari, 12 dei quali registrati al primo weekend.

A qualcuno la trama e le situazioni di Non si scherza col fuoco ricorderanno, fra i mille altri riferimenti, Tre scapoli e un bebè, remake americano della commedia francese, molto famosa a metà anni ’80, Tre uomini e una culla. Qui, semplicemente, il regista Andy Fickman e gli sceneggiatori Dan Ewen e Matt Lieberman aggiornano i componenti dell’improvvisato nucleo familiare di quei film: quattro uomini adulti costretti a diventare genitori e tre orfani di età differente, dai quattro, ai sette, ai sedici anni. Le donne sono come al solito un mero supporto narrativo a un percorso che riguarda solamente gli uomini: una ragazza che si mette nei guai e va per questo di continuo salvata e una rompiscatole pronta a diventare moglie e madre.

Musiche di Nathan Wang, compositore e direttore d’orchestra statunitense.

Soundtrack:

Il Trailer:

Cambiamo registro. Sempre di produzione americana è l’horror che vi presento oggi e che aggiunge un nuovo titolo alla trilogia firmata da Takashi Shimizu tra il 2004 ed il 2009. Sto parlando di

The Grudge

Si tratta del quarto capitolo della saga e ne mantiene il titolo. Vuole essere un ponte tra l’orrorifica serie e l’originale e spaventosissimo primo capitolo  Ju-on del 2000, un J-Horror (così si chiamano gli horror psicologici giapponesi) che uscì per il solo mercato home video. Per gli appassionati segnalo che questo è un interquel, che si svolge durante gli eventi di The Grudge (2004) e The Grudge 2 (2006). Questa volta però alla regia troviamo Nicolas Pesce, mentre il cast è composto da Andrea Riseborough e John Cho, più Elizabeth Folan Gilpin. Nel cast, particolarmente ricco, c’è anche la presenza di una vera icona del cinema horror americano come Lin Shaye: classe 1943, era presente nel primo Nightmare, ma anche in Critters, in Amityville – A New Generation e più recentemente in film come Tales of Halloween, Ouija e poi Ouija – L’origine del male, e tanti altri. Troviamo in questo film il numero 44, un riferimento al cortometraggio originale Ju-on 4444444444 (1998). 4 è anche il numero della sfortuna nella cultura giapponese, perché omofono di Shi, che significa morte. Il regista ha affermato che le sue fonti di ispirazione sono stati L’esorcista (1973) e Changeling (1980).

Le musiche sono state curate da The Newton Brothers, ossia Andy Grush e Taylor Newton Stewart, compositori di colonne sonore, produttori discografici, direttori e polistrumentisti, specialisti del genere horror, già curatori di Ouija: L’origine del male (2016) ed Oculus (2013).

Soundtrack:

Il Trailer:

Lupin III – The First

Dopo dieci lungometraggi di animazione, firmati anche da maestri come Hayao Miyazaki e Seijun Suzuki, e due poco riusciti adattamenti live-action (uno nel lontano 1974 e l’altro nel 2014), anche per il longevo Lupin III è la volta di una versione in computer grafica 3D. Di qui il sottotitolo The First che accompagna il film di Takashi Yamazaki, voluto dal creatore di Lupin Monkey Punch. The First ha un doppio primato: è il primo film animato dedicato al personaggio a essere realizzato in CGI e non nella classica tecnica 2D a mano libera, cifra stilistica degli anime. E’ inoltre il primo film a uscire dopo la morte del creatore del personaggio. Monkey Punch, al secolo Kazuhiko Katō, è infatti deceduto nell’aprile 2019 e il Lupin III The First gli sarà dedicato. Sul piano dei contenuti Yamazaki, già avvezzo alle conversioni in digitale per il lavoro fatto con Doraemon – Il film, osa il minimo indispensabile: i punti fermi della saga di Lupin vengono rispettati in maniera ossequiosa, anche se i comprimari, da Jigen a Zenigata, ottengono uno spazio minimo per poter incidere, in una trama che sembra appartenere più al romanzo d’avventura alla Tintin o Mortimer e Blake che alla tradizione nipponica. Il regista ha affermato che per un film live-action giapponese difficilmente si può realizzare una storia ambientata in diverse parti del mondo, mentre in Computer Grafica diventa possibile. Inoltre, essendo la storia ambientata non in un luogo immaginario, ma in diversi paesi reali, si è ispirato allo stile di 007. L’incipit della colonna sonora infatti fa eco alla sequenza di apertura dei film di James Bond.

Le musiche sono composte da Yuji Ohno, musicista, compositore e pianista giapponese jazz. È lui che ha quasi sempre curato Lupin III, sia nei film per il cinema che per la Tv. Le liriche sono del giovane Yoshiki Mizuno, musicista e cantante di Hamamatsu, Prefettura di Shizuoka, Giappone.

Soundtrack:

Trailer:

Arrivo al primo film italiano della settimana

La partita

L’esordio nel lungometraggio di Francesco Carnesecchi, confezionato allargando le linee di gesso di un corto dallo stesso titolo, inizia come una commedia sportiva  sulla scia de L’arbitro ma si trasforma lentamente in una parabola nichilista sulla perdita dell’innocenza. Roma, maggio, domenica mattina. L’ultima partita del campionato di calcio della categoria allievi. Claudio Bulla è un allenatore che nella vita non ha vinto nulla. Oggi si gioca il titolo. Un campo che diventa un ring su cui lottare per qualcosa di importante. Italo (Alberto Di Stasio), presidente dell’associazione sportiva, compete per i soldi, perché ha scommesso tutto ciò che ha. L’allenatore Claudio Bulla (Francesco Pannofino), che nella sua carriera non ha mai vinto nulla, oggi spera di portarsi a casa un titolo. Antonio (Gabriele Fiore), il capitano della squadra, spera un giorno di diventare un professionista. Quei 90 minuti sembrano un’eternità per vivere, per decidere e per sognare.

Musiche di Vanni Fiorelli, Alessio Lottero.

Il Trailer:

Quello di cui vi parlo ora è un film davvero adatto ai più piccoli con un messaggio ambientalista

Arctic – Un’avventura glaciale

Cal Brunker, animatore di successi come Cattivissimo Me e L’era glaciale 4, ha contribuito a scrivere la sceneggiatura di questa animazione, che trasforma la catastrofe ambientale dello scioglimento rapido e drammatico della calotta polare, nel piano mortifero di un folle frustrato, il tipico villain del genere supereroistico, che ha piegato il suo genio al Male dopo che la società l’ha stigmatizzato e ripudiato. Il tutto è visto attraverso lo sguardo infantile del piccolo Speedy, che vorrebbe tanto essere un super cane, ma che  è solo una piccola volpe bianca come la neve che lo circonda. Come già in Fantastic Mr. Fox, la debolezza del giovane protagonista si trasforma da difetto in valore aggiunto ed identitario, decisivo per la riuscita dell’impresa.

Arctic si può dunque considerare un discreto passo avanti rispetto a Il viaggio di Norm, che aveva già tentato, senza convincere, la combinazione di avventura e messaggio ambientalista, sebbene resti niente più che un intrattenimento grazioso, adatto ai più piccoli.

Le musiche sono di David Buckley, compositore britannico nominato agli Emmy di colonne sonore di film e televisione, residente a Santa Monica, in California.

Soundtrack:

Il Trailer:

Il film franco-belga della settimana è

Doppio Sospetto

Olivier Masset-Depasse ambienta questo lavoro agli inizi degli anni ’70, rappresentando la storia di due donne, Alice (Veerle Baetens) e Céline (Anne Coesens), e delle loro famiglie. Quando un’improvvisa tragedia sradica le vite delle due, queste mettono in discussione le relazioni che prima avevano tanta importanza. Il regista di Illégal (2010) porta sullo schermo il romanzo di Barbara Abel “Derrière la haine” con un occhio a Hitchcock e l’altro a Douglas Sirk. Qualche insistenza di troppo della musica e della regia vengono compensate dalla misura asciutta del film e da un finale che contraddice la fedeltà al genere dimostrata fino a quel momento e, con un notevole colpo di coda, sceglie una strada più cupa e raggelante, ma anche perfettamente coerente con il punto di partenza.

Musiche di Renaud Mayeur, Frédéric Vercheval, che hanno composto una colonna sonora varia e piacevole

Tappeto:

Soundtrack del film:

Il Trailer:

In uscita il 2 marzo

They shall not grow old – Per sempre giovani

Peter Jackson mette mano all’archivio storico della BBC per recuperare 600 filmati originali della Prima Guerra mondiale, in occasione del centenario dalla fine del sanguinoso conflitto. Posso ricordare altri recenti lavori, come quello di Leonardo Tiberi, che in Fango e gloria, che racconta quella stessa guerra attingendo ai materiali d’archivio dell’Istituto Luce e poi procede a colorizzarli e doppiarli. A Differenza di Tiberi però Peter Jackson dispone di un budget e una strumentazione tecnologica infinitamente superiori. Il suo documentario restituisce al conflitto del ’14-’18 i colori in tutta la loro vividezza: dal rosso del sangue dei cadaveri dei soldati al verde del gas nervino, senza dimenticare le tinte accese dei fiori di campo che spuntano ostinatamente ai margini dei campi di battaglia. Ma a colpire è l’attenzione a dettagli che vengono mostrati in campo lungo, capaci di umanizzare scene di mobilitazione collettiva altrimenti troppo impersonali.

Trailer

In uscita sempre il 2 marzo

Varda par Agnès

Agnès Varda. Fotografa professionale, autrice di installazioni e soprattutto pioniera della Nouvelle Vague, è un’istituzione del cinema francese, una donna che non si è mai chiusa a nuove esperienze. Questo docufilm offre un ritratto della sua attività, utilizzando sequenze delle sue opere cinematografiche, foto e riprese delle installazioni, fuori da un criterio cronologico, indagando poi gli anni dal 2000 al 2018 nei quali il focus è sul suo rapporto con le nuove tecnologie. Emerge l’amore si Varda per la meraviglia da suscitare in chi assiste poiché un’opera artistica frutto della creatività non ha raggiunto il suo scopo se non viene condivisa con altri che la facciano propria, così nelle sue installazioni gli spettatori diventano attori offrendo una loro lettura personale.

Musiche della compositrice polacca Joanna Bruzdowicz e Michel Legrand, compositore, pianista, arrangiatore e direttore d’orchestra francese di musica jazz, pop e di colonne sonore cinematografiche. È stato un prolifico compositore, con al suo attivo oltre 200 colonne sonore cinematografiche e televisive, oltre a molte canzoni memorabili.

Trailer

Show Me The Picture – The Story of Jim Marshall

Diretto da Alfred George Bailey, è un documentario sul fotografo delle rockstar, Jim Marshall, che con i suoi scatti è diventato a sua volta una celebrità del panorama musicale. Questo è un racconto della vita del fotografo davanti e dietro l’obiettivo, attraversando la carriera che lo ha reso un artista e un’esistenza fatta di alti e bassi. Figlio di immigrati, Marshall ha lottato per affermarsi nell’epoca d’oro del rock. Oltre alla passione per la fotografia, Marshall ne aveva una sfrenata per la musica, come dimostrano i suoi scatti e la sua poetica, secondo la quale si definiva simile a un reporter che cattura il soggetto nel suo ambiente. E lui si immergeva così tanto nel momento catartico della foto da diventare un tutt’uno con la fotocamera. Miles Davis che si allena alle corde, Bob Dylan che passeggia con gli amici, Hendrix che dà fuoco alla sua Stratocaster a Monterey Pop o che riprende Janis Joplin con una Super8 in un camerino, o ancora la Joplin in compagnia di una bottiglia di Southern Comfort, seduta sulla sua Porsche psichedelica o che finge di strangolare Grace Slick dei Jefferson Airplane. L’ultimo live dei Beatles a Candlestick Park, San Francisco, 1966. Johnny Cash (e la moglie June Carter) che saluta col dito medio le guardie, i leggendari concerti di Folsom Prison e a quello di San Quentin. Il tour americano degli Stones nel ’72 seguito per “Life” (da Marshall definito “pharmaceutical”), i Grateful Dead a Woodstock, l’amico Duane Allman e molti altri protagonisti della controcultura rock statunitense. Una scorribanda armata e ad alta tensione tra giganti, iniziata per caso con John Coltrane (che gli chiese indicazioni stradali per Berkeley sulla strada verso un’intervista, nel 1960, cortesia fatta in cambio della possibilità di fargli qualche foto). Proseguita con circa cinquecento crediti per altrettante cover e scatti a contratto negli studi di Atlantic e Columbia, culminata nell’era del classic rock, tra ’60 e ’70, e tramontata a contatto con gruppi molto meno eclatanti, proprio mentre Marshall iniziava a presentare i suoi libri fotografici nelle gallerie e la sua capacità di aver colto con passione lo spirito del tempo e la verità degli artisti veniva legittimamente riconosciuto.

Show Me the Picture è anche il titolo del volume fotografico uscito nel 2018 per Chronicle Books e sempre curato da Amelia Davis, che è anche coproduttrice e figura tra gli intervistati del film, insieme ai colleghi, i compagni di strada e gli amici stretti, come Joel Selvine, critico musicale del “The San Francisco Chronicle” e curatore di altri tre suoi volumi; Michael Douglas, conosciuto durante le session sul set del telefilm Le strade di San Francisco (1972-77), e la compagna Michelle Margetts, che lo conobbe da studentessa di giornalismo, incaricata dalla sua università di “stanare” e intervistare quel fotografo famoso che aveva fatto perdere le sue tracce e che pure nel 2004 per la sua prolungata militanza nel music business riceverà un premio honoris causa dai Grammys..

Le musiche sono del compositore londinese Ian Arber

Soundtrack:

Trailer

Chiudo con un documentario Nexo Digital al cinema solo il 3 e 4 marzo, presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2019,

Marianne & Leonard – Parole d’amore

L’ultimo film dell’acclamato regista di documentari Nick Broomfield, autore di Kurt e Courtney e Whitney: can I be me, bella ma anche tragica storia d’amore tra Leonard Cohen e la sua musa norvegese Marianne Ihlen. Il racconto parte dall’idilliaca isola greca di Hydra, divenuta un punto d’incontro per diversi artisti e spiriti bohémien. È qui che un 26enne Leonard aveva comprato nel settembre del 1960 un’abitazione vicina al mare, così da potersi concentrare e raggiungere quella pace interiore che gli permetteva di scrivere senza distrazioni. Ma non immaginava che in quello stesso anno su quell’isola avrebbe incontrato Marianne, giovane, bella, uno spirito libero nordico trapianto sulle calde sponde del Peloponneso. Marianne non fu solo l’ispirazione di “So Long Marianne” e “Bird on the Wire“, ma influenzò per tutta la vita la musica di Cohen. Con molte registrazioni inedite. Il film segue la loro relazione dai loro inizi fino al successo di Leonard. Le musiche sono di Nick Laird-Clowes, musicista e compositore, più famoso come cantante oltre che uno dei cantautori della band The Dream Academy.

Soundtrack:

Trailer

Chiudo così. Cartellone Cinema vi dà appuntamento a giovedì prossimo alle 18:00 sempre su http://www.rkonair.com.

Vi ricordo che potete riascoltare la puntata dalla nostra piattaforma Spreaker cercando Cartellone Cinema ma anche su Spotify, Deezer, Apple Podcast, Castbox, Google Podcasts, ListenNotesPodcast Addict, iHeartRadio, Podchaser, tra i podcast, cercando Cartellone Cinema.

Un saluto da Paola!

Cartellone Cinema – Tutti i film nelle sale dal 6 al 12 febbraio

Nella settimana tra giovedì 6 febbraio e mercoledì 12 avremo la possibilità di vedere 6 film: da oggi 3 nuovi titoli, domani torna al cinema 8 ½ che per Fellini 100, la rassegna nazionale in onore dei 100 anni dalla nascita di Federico Fellini ed poi tra lunedì e mercoledì prossimo un paio di documentari.  

  • Il Ladro di Giorni è un film drammatico del 2019, diretto da Guido Lombardi, con Riccardo Scamarcio e Massimo Popolizio. Durata 105 minuti. Distribuito da Vision Distribution.
  • Birds of Prey è un film d’azione ed avventura del 2020, diretto da Cathy Yan, con Margot Robbie e Mary Elizabeth Winstead. Durata 109 minuti. Distribuito da Warner Bros.
  • Alice e il sindaco è una commedia francese drammatica del 2019, diretto da Nicolas Pariser, con Fabrice Luchini e Anaïs Demoustier. Durata 103 minuti. Distribuito da BIM Distribuzione, in collaborazione con Movies Inspired.

Il 7 febbraio per il cinema Ritrovato.. al Cinema

  • 8 1/2 è un film drammatico, commedia del 1963, diretto da Federico Fellini, con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale. Durata 140 minuti. Distribuito da CINERIZ – DOMOVIDEO, MONDADORI VIDEO, DE AGOSTINI, MULTIGRAM, L’UNITA’ VIDEO.

In uscita lunedì 10 febbraio invece:

  • Impressionisti segreti è un documentario del 2020, la cui regia è curata da Daniele Pini, distribuito da Nexo Digital.

Mercoledì 12 febbraio:

  • Cercando Valentina – Il mondo di Guido Crepax, un documentario del 2019, diretto da Giancarlo Soldi, con Riccardo Vianello.Durata 75 minuti. Distribuito da Bizef Produzione.

Parto però con una segnalazione locale. Voglio parlarvi in apertura della proposta dell’Anche Cinema Royal di Bari:

Il 6 febbraio c’è stata la proiezione alle ore 19.00 del docufilm Legno Vivo – Xylella, oltre il batterio, all’interno della programmazione di “La Fondazione di Partecipazione delle Buone Pratiche”, uno spunto di riflessione e approfondimento sulla questione Xylella, tematica centrale nel dibattito pubblico, mediatico e politico, con preoccupanti risvolti non solo agricoli ed economici, ma anche ambientali, sanitari, giuridici e sociali. Durante l’incontro, presentato dal presidente della Fondazione di partecipazione delle Buone pratiche, Massimo Guido, interverranno gli autori, Elena Tioli, Francesca Della, Giovampaola Filippo Bellantoni, Simone Cannone. Inoltre interverranno: Nicola Grasso, costituzionalista dell’Università del Salento; Piero Tateo, autore del libro inchiesta “La Puglia degli Ulivi. Dopo la Xylella”; Pietro Perrino, genetista, già dirigente di ricerca CNR; Gianluigi Cesari, agro-ecologo; Sergio Mangia, medico ISDE Medici per l’ Ambiente Lecce. Ingresso 4 €

Andiamo ai film nelle sale italiane a partire da oggi e disponibili per tutta la settimana:

Alice e il sindaco

Diretto da Nicolas Pariser, descrive la storia del sindaco di Lione Paul Théraneau (interpretato da Fabrice Luchini) a qualche mese dalle elezioni municipali, dopo trent’anni di vita politica: un uomo come svuotato ed ormai privo di ispirazione. In suo soccorso, l’entourage comunale recluta una giovane normalista, una brillante filosofa di nome Alice Heimann (Anaïs Demoustier). La politica, reale o sognata, diventa il terreno di gioco di un autore audace e ispirato, erede di Rohmer, a cui quest’ultimo film fa esplicitamente riferimento. Ammiratore del suo cinema, Nicolas Pariser segue da studente un corso del regista alla Sorbona, a cavallo del XXI secolo, e dimostra la sua ammirazione nel titolo, chiaro omaggio a un classico di Éric Rohmer, L’albero, il sindaco e la mediateca, commedia filosofica sulla ruralità, l’ecologia e le manovre politiche, con un giovane Fabrice Luchini. Quando, un sabato notte, il figlio di immigrati italiani, che aveva cambiato il suo nome da Robert a Fabrice, entrò in una discoteca conosciuta per la soul music, non si aspettava di certo che, invece, il regista Philippe Labro gli avrebbe proposto un ruolo cinematografico. Non aveva nulla di particolare Luchini: un po’ di incertezza e noia negli occhi. E oggi, dopo aver recitato ne Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline, dopo una lunga e proficua collaborazione con Eric Rohmer – Il ginocchio di Claire (1970), Perceval le gallois (1978), La femme de l’aviateur – La moglie dell’aviatore (1981), Le notti di luna piena (1984), Reinette e Mirabelle (1987) e L’albero, il sindaco e la mediatica (1993) – , ad anni di distanza da quella famosa notte, è uno degli attori che più emoziona il pubblico francese. Inorridisce di fronte alla mondanità ed è una delle star più ritrose che si conosca, in perfetto equilibrio con la sua immagine disincanta e romantica.

il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar. Le musiche sono di Benjamin Esdraffo.

Birds of Prey

Cathy Yan è la prima regista donna asiatica a dirigere un film di supereroi ed è la seconda donna a dirigere un film DC, dopo Patty Jenkins. Ottavo film nel DC Extended Universe, questa pellicola è tratta da più serie a fumetti pubblicati a partire dal 1996, dedicati ai personaggi femminili, buoni e cattivi, del mondo DC Comics, che vivono e operano tra Gotham City, Metropolis e Platinum Flat.  La DC Comics e la Warner Bros hanno pensato di dare un seguito a Suicide Squad, una sorta di sequel in cui rivedere in azione l’anti-eroina Harley Quinn, interpretata da Margot Robbie. Si ritrova sola a Gotham per la prima volta e scopre l’indipendenza dopo la rottura con Joker. Ma il suo passato sentimentale le ha procurato non pochi nemici. Incontra altre tre supereroine: Black Canary (Jurnee Smollett-Bell), il cui vero nome è Dinah Lance, dotata di un potente urlo ultrasonico;Huntress (Mary Elizabeth Winstead), ovveroHelena Bertinelli, un’eccellente combattente discendente da una famiglia mafiosa italoamericana; infine, l’agente di polizia Renee Montoya (Rosie Perez). Queste donne, apparentemente diverse, sono tutte perseguitate dal temibile re del crimine, Black Mask (Ewan McGregor). Nascono così le Birds of Prey, un team di vigilanti tutto al femminile, con il compio di alleggerire quell’aria di grevità che si respirava con i Superman e Batman di Zack Snyder.

Helena Bertinelli, una vigilante particolarmente violenta della città di Gotham City, chiamata The Huntress, la cacciatrice, nei fumetti DC ha avuto diverse vite editoriali, in cui a volte era legata alla mafia, altre volte era una spia e in un’altra versione era addirittura la figlia di Bruce Wayne. I personaggi di Renee Montoya e la stessa Harley Quinn, sono stati creati per la serie animata di Batman prodotta tra il 1992 e il 1995 e solo successivamente sono entrati negli albi a fumetti ottenendo maggiore spazio narrativo.Storia diversa per Black Canary, la cui prima apparizione risale al 1947 guadagnando un’immediata popolarità per via del suo particolare super potere, un urlo distruttivo. Le musiche sono di Daniel Pemberton (compositore britannico specializzato in colonne sonore. Ha composto per Ridley Scott, per il film Steve Jobs di Danny Boyle, le musiche di Ocean’s 8 e Spider-Man – Un nuovo universo (2018), da cui ascoltiamo la composizione Only One Spider-Man.

Soundtrack:

Gli altri brani della soundtrack sono rigorosamente al femminile, con Hymne à l’amour di Edith Piaf, It’s Ohh so Quiete di Björk, la voce di Karen O degli YEah Yeah Yeahs e la pop-singer australiana Saygrace ft G-Eazy per la sua versione di You Don’t Own Me (l’originale è del 1963 di Lesley Gore).

Il Ladro di Giorni 

Il film diretto da Guido Lombardi, segue la storia di Salvo, un ragazzo di undici anni che vive con gli zii, lontano dal padre Vincenzo, Riccardo Scamarcio, che esce di prigione dopo sette anni e decide di andare a trovare il figlio in Trentino, dove il ragazzo si è trasferito lasciando la Puglia. Il racconto si dipana come un road movie, pieno di deviazioni e fuori programma. Questo è il terzo film lungometraggio di Guido Lombardi, regista, sceneggiatore e scrittore napoletano classe 1975. Prima di questo noir on the road, ha diretto il drammatico Là-bas – Educazione criminale e il thriller Take Five. L’idea de Il Ladro di giorni è arrivata nel 2007, trasformata poi in un soggetto di una trentina di pagine, vincitore del Premio Solinas. Tempo dopo, il produttore Nicola Giuliano ha intuito il potenziale cinematografico del racconto ed ha invitato caldamente Lombardi a mettersi al lavoro su una sceneggiatura. Augusto Zazzaro, che fa la parte di Salvo, non aveva mai recitato prima. Il film è una miscellanea di stili, Noir, Thriller, Road-Movie, poiché per il regista il genere è sempre stato al servizio della storia. Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019 e parlato un po’ in italiano e un po’ in dialetto pugliese, Il Ladro di Giorniè stato candidato al Premio Caligari 2019, vincitore al Noir in Festival come miglior Noir dell’anno. Nel cast del film figurano anche Massimo Popolizio, Rosa Diletta e Giorgio Careccia.

Prosegue per Il Cinema Ritrovato la rassegna Felini 100. Torna al cinema in questa settimana e nello specifico a Terlizzi al Piccolo Osservatorio Garzia venerdì 7 febbraio con spettacolo unico alle 21:00

 8 ½

ll regista Guido Anselmi, reduce del successo del suo ultimo film, vorrebbe prendersi una pausa per riposarsi. Ma le continue pressioni del suo produttore, della troupe e dei suoi amici, lo obbligano a trovare un’ispirazione per un nuovo film. L’uomo sui quarantacinque anni si ritrova a trascorrere un periodo di riposo in una stazione climatica di cura, una pausa forzata che si risolve in una specie di bilancio generale della sua esistenza: un bilancio fatto di rapporti con personaggi reali e di fantasticherie, ricordi, sogni, che si inseriscono all’improvviso negli avvenimenti concreti delle sue giornate e delle sue notti. 

L’intenzione di Fellini è quella di raccontare lo sfacelo professionale e sentimentale di un regista in crisi d’identità, annebbiato nel genio da incubi e ricordi passati, angustiato nel presente da idee ormai evaporate ed incombenze sempre più pressanti; lo smarrimento di un uomo prima di un artista, che arriva ad un bivio e non sa cosa fare. Un bianco e nero nitidissimo esaltato dal talento registico di Fellini che catapulta letteralmente lo spettatore nel vivo della storia. La sua visionarietà senza pari, il suo gusto per i personaggi eccessivi, il suo saltellio continuo tra realtà e finzione talvolta possono distrarre dall’emozione dal messaggio. Da notare il doppiaggio di Carlo Croccolo che presta la sua voce a Guido Alberti e Mario Carotenuto ad un personaggio secondario. Le interpretazioni sono eccellenti, in particolare quelle di Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale. La sceneggiatura è di Fellini, Flaiano, Pinelli e Rondi. Le musiche eccezionali come d’abitudine sono di Nino Rota.

“Fellini mostra che un regista è prima di tutto un tizio che dalla mattina alla sera viene seccato da un mare di gente che gli pone domande alle quali non sa, non vuole o non può rispondere. La sua testa è piena di piccole idee divergenti, di impressioni, di sensazioni, di desideri nascenti e si pretende da lui che dia certezze, nomi precisi, cifre esatte, indicazioni di luogo e di tempo. […] Tutti i tormenti che possono distruggere le energie di un regista prima delle riprese sono qui accuratamente enumerati, in questa cronaca che sta alla preparazione di un film come Rififi sta alla elaborazione di un colpo.” (François Truffaut, 1963).

Scena finale:

Andiamo ai documentari

In uscita lunedì 10 febbraio

Impressionisti segreti

Il film diretto da Daniele Pini, è un documentario Nexo Digital prodotto in Italia, che racconta questo movimento artistico, passato dall’essere inizialmente ignorato dalla critica, a corrente tra le più apprezzate in tutto il mondo. Un racconto di come l’Impressionismo con le sue tecniche sulla luce e lo studio del colore abbia apportato una profonda rivoluzione nel mondo dell’arte.

Questo colorato viaggio immersivo, tra i dipinti di Manet, Cézanne, Signac, Monet, prende piede nel Palazzo Bonaparte di Roma, dove per la prima volta vengono esposte cinquanta opere in una mostra curata da Claire Durand-Ruel e da Marianne Mathieu. È al cinema come evento speciale solo nelle date del 10, 11 e 12 febbraio 2020, quindi fino a mercoledì prossimo.

In uscita mercoledì 12 febbraio

Cercando Valentina – Il mondo di Guido Crepax

Il docufilm, diretto da Giancarlo Soldi, insaziabile esploratore della storia del fumetto italiano, riflette a livello formale l’indomita libertà e l’anticonformismo del personaggio di Valentina, intorno a cui è costruito.  È  ambientato verso la fine degli anni ’60, un periodo in cui le principali capitali europee vivono un momento creativo e di ribellione: da Milano a Parigi, fino a Londra, un unico grido di rivolta si alzava ed incitava al rinnovamento. È il periodo della ribellione culturale, a cui partecipano per lo più i giovani intellettuali. Emerge molto bene quanto l’erotismo fosse la chiave, personalissima, attraverso cui Crepax interpretava il decennio della contestazione, certo che la nudità potesse avere un carattere rivoluzionario molto più dirompente di qualunque reclamo o gesto eclatante. A parlare sono soprattutto le tavole di Crepax, che talvolta interagiscono con gli attori in carne ed ossa per raccontarci la qualità principale delle storie di Valentina: la loro capacità di esondare le pagine disegnate. La formula tradizionale dell’intervista viene infatti contaminata da altri linguaggi e sintassi narrative, che vanno dal found footage – con meravigliose immagini della Milano di ieri e di casa Crepax – alla fiction surrealista. La ricerca cui fa riferimento il titolo è dunque tanto quella dei “testimoni” reali, che partecipano con i loro tasselli all’enigma di Valentina, quanto quella del fidanzato Philip Rembrandt, interpretato dall’attore Riccardo Vianello in suggestive sequenze in bianco e nero.

Chiudo così. Cartellone Cinema vi dà appuntamento a giovedì prossimo alle 18:00 sempre su http://www.rkonair.com.

Vi ricordo che potete riascoltare la puntata dalla nostra piattaforma Spreaker cercando Cartellone Cinema ma anche su Spotify, Deezer, Apple Podcast, Castbox, Google Podcasts, ListenNotesPodcast Addict, iHeartRadio, Podchaser, tra i podcast, cercando Cartellone Cinema.

Un saluto da Paola!

Oggi e domani al cinema IL DOCU-FILM SUI DEPECHE MODE “SPIRITS IN THE FOREST”

Alla scoperta dei Depeche Mode con gli occhi dei fan, è questo il senso del docu-film Spirits in the Forest, frutto soprattutto delle due date conclusive del tour “Global Spirit” realizzate presso il suggestivo anfiteatro di Berlino, il Waldbuhne. Diretto da Anton Corbijn, il docu-film sul celebre gruppo di synth pop è nelle sale per due giorni, il 21 e il 22 novembre. Oggi e domani a Bari presso il Cinema Galleria o lo Showville.

Il film ruota attorno alla vita e destino di sei fan della band inglese, vite difficili, travagliate che rivivono emozioni e fughe attraverso la musica dei Depeche Mode: un brasiliano dell’alta società che fugge a Berlino per poter esprimere liberamente la propria sessualità, un rumeno che ricorda i tempi di Ceausescu, quando la musica occidentale era proibita, una ragazza francese, costretta a ripartire da zero dopo che un incidente l’ha privata di ogni ricordo.

“Spirit”, il quattordicesimo album in studio dei Depeche Mode, uscito nel 2017 La band capitanata da Dave Gahan si è imbarcata in un lunghissimo tour di un anno, il “Global Spirit Tour”, in giro per il mondo con 130 live che ha raccolto 3 milioni di spettatori. Tra le varie iniziative lanciate  c’era anche un contest legato ai social della band grazie al quale sarebbero stati scelti 6 fan speciali. Di qui le storie, il film, le loro vite, sensazioni e racconti del fantastico live di Berlino.

I Depeche Mode nel 2020 festeggeranno 40 anni di carriera!!

Venerdi 1 febbraio alla Feltrinelli di Bari Manuel Agnelli presenta “Noi siamo Afterhours”

Il primo febbraio 2019 presso la Feltrinelli di Bari, il giornalista Carlo Chicco, responsabile dell’emittente RKO, presenterà “NOI SIAMO AFTERHOURS” insieme a Manuel Agnelli, leader della band Afterhours, nonché conduttore del noto programma XFactor.

“Noi siamo Afterhours” è il primo progetto live della band milanese: 2 CD e DVD con il concerto sold out al Forum d’Assago del 10 aprile scorso e il docufilm che racconta i 30 anni di storia degli AFTERHOURS, dagli esordi in inglese alle tournée internazionali, dai cambi di formazione fino alla line up attuale.

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Le immagini del concerto si alternano alla voce narrante di Manuel Agnelli che conduce lo spettatore in un viaggio intimo attraverso la musica di una band entrata nella storia del rock italiano. Il docufilm, per la regia di Giorgio Testi, prodotto da Island Records e OLO creative farm, è stato presentato in anteprima assoluta il 23 ottobre scorso alla Festa del Cinema di Roma.

La presentazione avrà anche qualche sorpresa con il consueto firmacopie a seguire.

Start ore 18, Ingresso libero

La Feltrinelli via Melo 119, Bari

 

 

Esce il 25 gennaio “NOI SIAMO AFTERHOURS” doppio cd live + dvd

Esce il 25 gennaio

“NOI SIAMO AFTERHOURS”

Il doppio CD live del concerto evento al Forum d’Assago di quest’anno

All’interno il DVD con il docufilm che racconta i 30 anni di storia della band guidata da Manuel Agnelli

Disponibile da oggi in pre-order su Amazon

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Milano, 14 dicembre 2018. Uscirà il 25 gennaio “Noi siamo Afterhours” il primo progetto live della band milanese: 2 CD e DVD con il concerto sold out al Forum d’Assago del 10 aprile scorso e il docufilm che racconta i 30 anni di storia degli AFTERHOURS, dagli esordi in inglese alle tournée internazionali, dai cambi di formazione fino alla line up attuale.

Le immagini del concerto si alternano alla voce narrante di Manuel Agnelli che conduce lo spettatore in un viaggio intimo attraverso la musica di una band entrata nella storia del rock italiano.

Il docufilm, per la regia di Giorgio Testi, prodotto da Island Records e OLO creative farm, è stato presentato in anteprima assoluta il 23 ottobre scorso alla Festa del Cinema di Roma.

E’ già possibile pre ordinare “Noi Siamo Afterhours” su Amazon a quest’indirizzo.

BREVE BIOGRAFIA GIORGIO TESTI

Nato e cresciuto a Roma, diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha costruito una carriera internazionale dirigendo live films con uno spiccato approccio cinematografico. Nominato ai Grammys per il suo lavoro con i Blur in “No distance left to run/Live at Hyde Park”, durante la sua carriera ha lavorato con alcune delle più influenti bands e artisti del pianeta: Rolling Stones, The Killers, Oasis, Gorillaz, Pixies, Amy Winehouse, Adele, Elton John.

“Noi siamo Afterhours” è il secondo lungometraggio realizzato con gli Afterhours dopo “Hai paura del buio? Il film”.

TRACKLIST

CD 1
Dentro Marylin
Strategie
Germi
Ossigeno
Sangue di Giuda
Padania
Non voglio ritrovare il tuo nome
Cetuximab
Grande
Folfiri o Folfox
Ballata per la mia piccola iena
La sottile linea bianca
Il mio popolo si fa
Pelle

CD 2
La vedova bianca
Quello che non c’è
Terrorswing
Male di miele
Rapace
1.9.9.6.
Love on Saturday night
How we divide our souls
Bianca
Non è per sempre
La verità che ricordavo
Bye bye Bombay
Ci sono molti modi

DVD

Docufilm “Noi Siamo Afterhours”

http://www.afterhours.it/
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