Tutti gli articoli di Carlo Chicco

dj dal 1989, alla direzione artistica di Controradio Bari (ex Popolare Network) 1996 - 2016! Presidente Ass.Cult Controritmi. Conduttore del programma Sold Out. Direttore Responsabile rivista d'arte Line-O-Type, Responsabile regionale di Italia Wave, conduttore del wake up e Psycho Stage. Dj rock - electro per numerosi club, festival, manifestazioni: Jimmyz, Snoopy, El Merendero, Demodè, Villa Renoir, Divinae Follie...MTV Day, MTV Brand New, Italia Wave, Flippaut, Tora Tora, Time Zones, Cube Festival, Sziget Festivall. Djset al fianco di artisti del calibro di Moby, Soulwax, Chemical Brothers, Howie B, Subsonica, Verdena, Apres la classe, Roy Pac, Afterhours e tanti altri.. Apertura live a Vasco Rossi e Caparezza... Giornalista musicale iscritto all'ordine, insegnante di storia di musica moderna, organizzazione eventi, gestione club, campagne elettorali (es per Nichi Vendola!)...

Un talkshow “Così speciale”, live alla Feltrinelli con Diodato

Showcase di presentazione del nuovo album di Diodato alla Feltrinelli di Bari, conduzione e intervista a cura di Carlo Chicco. È uscito il 24 marzo “Così speciale” per Carosello Records, il nuovo album di inediti di Diodato, che sancisce il ritorno di uno degli artisti più amati degli ultimi anni e tra i più premiati della storia della musica italiana. Diodato sceglie di tornare con un album dalla forte identità sonora, che riesce a passare dall’intimità di un piano e di una voce ad arrangiamenti corposi, potenti, che sublimano i concetti espressi in una catarsi sonora.

Scritto, arrangiato e artisticamente diretto da Diodato, “Così speciale” è un album figlio della volontà di essere suonato soltanto da musicisti in carne ed ossa ed è stato prodotto e mixato da Tommaso Colliva, produttore discografico di fama internazionale e vincitore di un Grammy Award nel 2015, e masterizzato da Giovanni Versari. Le sessioni di registrazione che hanno portato alla sua nascita, che hanno compreso anche sezioni orchestrali, sono state realizzate spesso in presa diretta, senza ulteriori sovraincisioni, soprattutto per quanto riguarda i brani in cui emerge più il sound da band.

L’album si compone di dieci tracce che rappresentano dieci attimi di vita, “sguardi sul mondo e tuffi negli abissi interiori per provare a riemergere con dieci fiori che profumano di vita”. Ancora una volta Diodato ci conduce al cuore delle questioni umane, arrivando in profondità, per tornare a rifiorire in superficie ancor più forti, consapevoli e arricchiti dal proprio vissuto.

Per vestire la copertina del suo quarto album di inediti Diodato si è affidato nuovamente a Paolo De Francesco, con  cui aveva già collaborato per il precedente album “Che vita meravigliosa”, che ha realizzato un artworkliberamente ispirato a “Flowers” dell’artista giapponese Tetsumi Kudo, che Diodato aveva visto in occasione della Biennale d’arte di Venezia dello scorso anno.

“Quei fiori erano così potenti, così evocativi, che sembravano racchiudere la proiezione dei desideri, delle paure, delle metamorfosi dell’animo umano. Erano ciò che cercavo da tempo per esprimere visivamente ciò che stavo registrando in quei mesi. Ho fotografato allora alcuni dettagli dell’opera e li ho mostrati a Paolo De Francesco pensando potessero essere quegli scatti stessi la cover del nuovo album. Lui mi ha chiesto del tempo per provare a ragionarci e qualche settimana dopo mi ha inviato quella che è diventata la cover. Pensavo avesse semplicemente rielaborato un mio scatto graficamente e invece ho poi scoperto che aveva creato due fiori di carta crespa, colorandoli con acquerelli liquidi e fotografandoli. Tutto l’artwork è composto da fotografie di dettagli della sua creazione” racconta Diodato a proposito della nascita dell’artwork del disco.

Come ormai da tradizione, “Così speciale” (Carosello Records) è stato anticipato dall’uscita dell’omonimo brano, una ballad, un pianoforte che vibra in una stanza e una voce che vibra con esso, con la sola esigenza di raccontare. Autenticità, emotività, cura e passione sono gli aspetti che la canzone ha svelato dell’omonimo album, che sarà disponibile in formato CD, vinile, vinile autografato in esclusiva su Amazon e in una speciale box deluxe in tiratura limitata e numerata contenente CD con artwork bianco, vinile con artwork bianco e differente grafica, 2 fogli di sticker che richiamano i fiori della cover in diverse dimensioni e due stampe in alta qualità, una delle quali realizzata dal fotografo Alessio Albi.

L’album “Così speciale” arriva dopo lo straordinario successo del disco “Che vita meravigliosa” (certificato platino), uno dei progetti discografici più seguiti degli ultimi anni e tra i più premiati della storia della musica italiana, anticipato da “Fai Rumore”(Carosello Records), brano certificato triplo disco di platino con cui Diodato ha trionfato nel 2020 al 70esimo Festival di Sanremo e con cui si è esibito nel 2022 all’Eurovision Song Contest di Torino, regalando a tutto il mondo una performance iconica e indimenticabile. Fanno parte del disco “Che vita meravigliosa” anche l’omonimo brano – disco d’oro – parte della colonna sonora de “La Dea Fortuna” di Ferzan Özpetek, che gli è valso per la miglior canzone originale  il premio David di Donatello, il Nastro d’argento e il Ciak d’oro, e il grande successo “Fino a farci scomparire” (certificato disco d’oro).

Con questo album Diodato mette in atto ancora una volta il perfetto connubio tra il suo stile di scrittura introspettivo, solido e intenso, capace di raccontare la verità di ognuno di noi, e la ricerca di un sound dinamico e mai prevedibile, ormai cifra stilistica del cantautore.

L’album si apre con “Ci vorrebbe un miracolo”, in cui Diodato fornisce un’istantanea dei  tempi strani in cui viviamo, in cui ognuno sente di dover dire la sua e dove spesso l’arroganza fa da padrone. La tracklist prosegue con la title track “Così speciale”, una dichiarazione sull’importanza dell’abilità di sapere discernere gli attimi di vita che sono doni preziosi che potremmo definire speciali. Dalla salvifica consapevolezza del brano che dà il titolo all’album si passa poi al processo che ci porta in maniera naturale a legarci indissolubilmente a una persona che diventa il fulcro della nostra esistenza, minuziosamente descritto dal brano “Ormai non c’eri che tu”. L’album continua con “Che casino”, in cui una musica che esplode accompagna le riflessioni di Diodato, che racconta la matassa esistenziale di una mente che cerca di evadere alla ricerca di stimoli sempre nuovi. “Occhiali da sole” raccoglie le aspettative di una vita, le nostre e quelle delle persone che ci amano e osservano. “Buco nero” è il tuffo per eccellenza negli abissi interiori dell’uomo, è la spinta più profonda verso ciò che è più pericoloso, che al tempo stesso attrae. La tracklist prosegue con “Ci dobbiamo incontrare”, è quasi un segreto custodito gelosamente e una consapevolezza condivisa solo da chi è parte integrante di una storia, a scapito di chi crede di saperne di più. “Se mi vuoi” è un’immersione nella mutevole materia del desiderio, un tentativo riuscito  di tracciarne i chiaroscuri, di delineare i sussulti di una fiamma che brucia. Con “Lasciati andare” Diodato passa al vaglio le ragioni della testa e del cuore per comporre uno scanzonato dialogo in cui, in un sovvertimento dei ruoli canonici, la testa invita il cuore ad abbandonarsi ai piaceri dell’amore, nonostante le bastonate precedenti. Il viaggio musicale di Diodato si conclude con una bandiera bianca, “Vieni a ridere di me”, in cui canta un’anima che rimbalzando tra serie tv, cibo e stralci di quotidianità si rende conto di voler condividere tutto con l’unica persona che inizialmente desiderava dimenticare. 

Diodato mantiene la promessa del doversi incontrare e ad aprile partirà l’instore tour che lo porterà a Milano, Roma, Torino, Bari, Taranto e Palermo, questi gli appuntamenti: il 24 marzo a Milano (ore 18:30 – laFeltrinelli P.zza Duomo); il 25 marzo a Roma (ore 18:00 – laFeltrinelli Appia); il 27 marzo a Torino (ore 18:00 – laFeltrinelli Off Topic); il 28 marzo a Bari (ore 18:00 @ laFeltrinelli via Melo), il 29 marzo a Taranto (ore 20.00 – Mondadori presso Spazioporto) e il 30 marzo a Palermo (ore 18:00 @ laFeltrinelli via Cavour).

Dopo essere rientrato dal tour oltre confine in autunno 2021 che lo ha portato in Europa e negli Stati Uniti, Diodato torna live con dieci date, prodotte e organizzate da OTR LIVE, che porteranno il cantautore nei più prestigiosi club delle principali città europee, nella primavera 2023.

Intervista ai Nu Genea, dopo il successo di “Bar Mediterraneo” cosa c’è nel futuro della band: “Noi andiamo per la nostra strada e poi le cose accadono”

Con i Nu Genea ci eravamo già incrociati in tempi meno sospetti quando il loro nome era ancora Nu Guinea, “Nuova Napoli” e poi ancora il progetto Napoli Segreta. Ci siamo visti nuovamente la passata estate, durante il loro tour folgorante di “Bar Mediterraneo”, un successo che ha visto la band napoletana imporsi sul mercato discografico internazionale.

I Nu Genea sono diventati ormai un fenomeno, così come il loro suono ed il loro “linguaggio”. Non solo i portabandiera di una musicalità che vuole consacrare la napoli dei settanta ottanta, intrecciata con il jazz, il funk, il clubbing e la musica africana. Non ci sono limiti all’ispirazione, alle contaminazioni, tutto viene spontaneo e ogni nuovo ascolto si trasforma in una nuova idea, ed in questo bisogna ammetterlo sono stati molto bravi. Il “fenomeno” non smette di crescere e siamo tutti in attesa del prossimo disco. Nel back stage del Demodè Club abbiamo fatto due chiacchiere con Lucio Aquilina che insieme a Massimo Di Lena fanno, appunto, i Nu Genea.

Ci eravamo incontrati in occasione del primo disco, da allora sono cambiate tante cose, ma mi sembra che non sia cambiata quella spontaneità iniziale anche se, dopo l’incontro della scorsa estate, al Locus, mi siete sembrati ancora stupiti del successo internazionale che ha avuto il nuovo disco “Bar Mediterraneo”. Come avete vissuto questo passaggio importante?
Questo stupore ci è rimasto ancora, ma spero ci resti per tutta la nostra carriera, perché smettere di stupirsi significa che dai qualcosa per scontato e poi cade tutto il castello. È stata una crescita abbastanza lenta, piccoli passi, ed ogni volta ci fa sorridere perché questo è un progetto dove non puntiamo molto sulla comunicazione, sulle classiche sponsorizzazioni, è un progetto che si è diffuso per il passaparola, ad oggi io non ho ancora capito bene e stiamo indagando (nrd ride) per capire come mai abbiamo raggiunto numeri così elevati e importanti, ma ovviamente mi fa piacere. Come lo abbiamo affrontato poi è una bella domanda a cui non so rispondere esattamente, perché noi andiamo per la nostra strada se poi le cose accadono siamo contenti ma non c’è stato un nostro sforzo per raggiungere il successo e quindi da qui lo stupore, che si palesa ad ogni concerto che facciamo, lo stupore che ci fa capire che stiamo facendo bene. Noi siamo più o meno sempre gli stessi, non siamo cambiati.

Sul suono dei Nu Genea si è parlato tanto, Napoli, la ricerca dei vinili, tanto ascolto e scoperta sonora, l’Africa, tante fonti di ispirazione insomma che però hanno guardato soprattutto al passato, ma nel futuro della band cosa c’è?
Nel futuro c’è sempre il passato perché fa parte del nostro processo di scoperta musicale e sicuramente fonte di ispirazione e su questo io e Massimo siamo della stessa idea, è una cosa che arriva se sei pronto ad accoglierla e soprattutto se hai ascoltato tante cose del passato che spesso aiutano anche a “tizzare” questa ispirazione, perché se non hai stimoli è difficile che ti venga un’idea. Invece per noi è la fase che continua ad essere fondamentale nella nostra vita, cioè ascoltare più musica possibile scoprire nuove cose anche artisti minori per esempio, noi siamo specializzati in artisti minori, quei connubi che sono nati per esempio da quel chitarrista sconosciuto che però ha provato quella cosa particolare e così parte tutto, la scoperta è fondamentale.

Sicuramente oltre al passato effettivamente siete molto attenti anche a quello che vi accade intorno, è bello prendere ispirazione da tutte queste cose. Invece parlando del linguaggio dei Nu Genea, anche qui una mescolanza di suoni e nazionalità, il napoletano che si intreccia con l’africano ed il francese tanto da non distinguere più la differenza, potremmo persino dire che avete coniato “una nuova lingua, una lingua alla Nu Genea”
Si questo è il bello del napoletano (nrd ride) che è abbastanza duttile tanto da far sembrare un brano del Ghana come può essere “Tienatè”, che ha un tipo di flow particolare, da alcuni è visto come brano brasiliano altri ci vedono il centro Africa, alcune melodie o alcuni modi di cantare, come “Marechià” che è francese napoletano ma non te ne accorgi quando si passa da una lingua all’altra, ma perché il francese è nel napoletano, senza entrare nel merito o nella diatriba, alcuni la chiamano lingua, altri dialetto, per noi è ispirante perché si può giocare con le lingue ed i suoni, prendere qua e là ed avere un suono nostro che non è riconducibile ne là e ne qua.

A questo punto la conditio sine qua non è essere napoletani, cioè l’appartenenza è alla base del progetto, se voi non foste napoletani allora il progetto non esisterebbe
Beh effettivamente, noi abbiamo avuto una grande fortuna che non tutti hanno perché abbiamo un patrimonio culturale importante, è chiaro che bisogna valorizzarlo, noi portiamo avanti la nostra cultura e cercare di mescolarla con altre. Di base partiamo con un bagaglio che non è farina del nostro sacco ma abbiamo avuto la fortuna di ereditarla e vogliano promuoverla il più possibile per chi non la conoscesse, soprattutto all’estero per esempio e questo ci fa molto piacere.

Il vostro rapporto con la Puglia? Siete venuti qui spesso e avete un pubblico enorme che vi segue da sempre
Si la Puglia è una delle regioni più calde, si dai primi concerti di Nuova Napoli c’è stato un riscontro importante, ricordo ad Ostuni per esempio non ci aspettavamo questa calca c’era gente anche oltre le transenne che stava li fuori ad urlare, è stato incredibile, ma anche la data all’Anchecinema o le due al Locus sono state incredibili. La Puglia è speciale, c’è anche un feeling particolare, una vicinanza o “cugginanza” no? Voi fate la burrata noi facciamo la mozzarella, quando facciamo noi la burrata ci criticate quando fate voi la mozzarella vi critichiamo noi, però ci vogliamo bene!!

Marco Ancona, in anteprima qui il suo nuovo singolo “Dentro di lei che dorme”: il brano e la video intervista

Lancio ufficiale del nuovo singolo di Marco Ancona “Dentro di lei che dorme”. In anteprima su RKO l’intervista e l’ascolto del brano musicale.

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“Ama il prossimo tuo come te stesso”, intervista con Manuel Agnelli

Abbiamo seguito passo per passo ogni evoluzione della carriera solista di Manuel Agnelli, con i suoi trent’anni o forse più di carriera come Afterhours, ora alle prese con un disco tutto suo, lo abbiamo raggiunto durante il tour che lo vedeva impegnato in tutta l’Italia con la sua nuova band speciale dove ha proponeva già qualche anticipazione di quello che sarebbe stato “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Il disco è uscito il 30 settembre 2022.

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FAST ANIMALS AND SLOW KIDS, live al Cinzella Festival con “È GIÀ DOMANI ORA – TOUR”. Qui la nostra intervista.

Dopo lo straordinario successo del club tour di aprile e maggio, i FAST ANIMALS AND SLOW KIDS sono pronti a tornare sul palco per un’estate all’insegna del rock con una serie di appuntamenti live nei principali festival e rassegne . Arrivano in Puglia il 15 luglio al Cinzella Festival (Cave di Fantiano – Grottaglie TA)

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Hekima & Radikation Band presentano il nuovo album “Rise up your culture” su Puglia Connection. Il 6 maggio lo showcase in diretta radio.

Hekima su RKO per il lancio dello showcase di presentazione del suo nuovo lavoro discografico Rise up your culture”. Ospite di Puglia Connection con Carlo Chicco

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Oggi esce il nuovo singolo di Marco Ancona “La Rivoluzione” per la Nos Records. Intervista su Puglia Connection

Terza attesissima uscita per il progetto solista di Marco Ancona con il nuovo singolo “La rivoluzione”, scritto e interpretato insieme alla cantautrice Francesca Romana. Prodotto dallo stesso Marco Ancona per NOS Records/Believe, dal 2 Maggio sarà disponibile in tutti i digital stores. Ne parliamo con Marco su Puglia Connection ospite di Carlo Chicco.

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Festeggiando 25 anni di carriera, “A Raccolta” dei 24 Grana e un album solista: intervista con Francesco Di Bella!

Intervista con Francesco Di Bella voce dei 24 Grana che festeggia 25 anni di carriera con una raccolta di brani, anzi “A Raccolta”, insieme alla sua band e con un album solista “Play with Me” insieme a tantissimi amici e colleghi.

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“Miracoli e Rivoluzioni” il nuovo viaggio sonoro dei Foja. Ne parliamo con Dario Sansone.

È uscito “Miracoli e Rivoluzioni” il nuovo disco dei FOJA. Ne abbiamo parlato con Dario Sansone. È l’album della maturità artistica di questa band, napoletana per nascita, lingua e passione, ma aperta al mondo per vocazione. Dodici tracce dove i “Miracoli” e le “Rivoluzioni” scandiscono lo svolgersi di un disco che si muove con temperamenti diversi su binari che vanno dal rock al blues, alla canzone d’autore, all’elettronica, alle incursioni rap, a ballate acustiche e cavalcate up-tempo elettriche, con testi che raccontano storie di alienazione e di riscatto, di dolore e di necessità di rivoluzione di noi stessi e infine di Amore, quello vero, universale, a fare da sfondo a un lavoro corale e magnetico.

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