A 21 anni dal debutto, torna in scena uno dei capolavori di Danio Manfredini. Sabato 14 dicembre 2019 alle ore 20.45 il palcoscenico dei Cantieri Teatrali Koreja ospita AL PRESENTE, spettacolo che gli valse il premio UBU come migliore attore nel 1999.

Regista di spettacoli memorabili e attore, in più occasioni, di Pippo Del Bono e del Teatro Valdoca, Danio Manfredini rappresenta un vero e proprio patrimonio del teatro contemporaneo. Folgorato da La classe morta di Kantor a soli 18 anni e dagli spettacoli di Pina Bausch, ha chiaro sin da subito il valore della maschera e si interroga su come dar forma materica alle immagini e alle emozioni. Al centro della sua poetica teatrale vi è l’uomo e l’eterna tensione tra incontro e solitudine; vi è l’incertezza e il “coraggio alla fragilità” come dichiara il suo quarto Premio Ubu. Non si può parlare di Al presente senza parlare del tempo. 20 anni sono quelli trascorsi dall’ultima volta che lo spettacolo è stato ospitato nella rassegna Strade Maestre: un’infinita ricerca incompiuta che forse, meglio di ogni altra, rappresenta il teatro di Danio Manfredini. Al Presente è un autoritratto che l’autore dipinge sulla tela: una scena totalmente bianca in cui, in compagnia del suo doppio immobile, Manfredini si muove, popolandola dei mille personaggi che abitano la sua mente. Un uomo doppio e diviso. Una parte è immobile, assente, passiva, in balìa di ciò che accade nel mondo: un manichino. L’altra parte è inquieta, angosciata, attraversata da movimenti e pensieri incontrollabili, dalla memoria di cose e di persone passate, ma ancora presenti nella sua mente.
Al presente vede ancora una volta protagonista la mente, la sua dimensione indefinita, oscura e inafferrabile. Un flusso ininterrotto di ricordi e associazioni lo conducono in luoghi e tempi diversi e lontani della sua vita, ma anche in pensieri e dialoghi interiori che non gli danno tregua. Sono inquietudini che emergono dalla memoria, dalle persone care, da un tempo remoto indefinito, eppure sempre presente, che si va ad intersecare con il mondo contemporaneo. Danio Manfredini si rifà alle patologie psichiatriche e a quelle forme e atteggiamenti fisici che evidenziano ed esprimono nervosismi, amplificandoli e portandoli all’estremo, fino a far emergere le pulsioni più recondite, provando a dare un equilibrio al vortice che agita la usa mente e gli dà corpo e anima. Come di consueto, dopo lo spettacolo Danio Manfredini incontrerà il pubblico. A cura dell’Associazione Dematà.