Stagione 2021.22 Teatro KismetOperA Bari

Tutto cambiaa cura di Teresa Ludovico: ventinove spettacoli in programma, tra debutti nazionali e regionali e appuntamenti dedicati ai ragazzi

Si intitola ‘Tutto cambia’ la Stagione 2021.22 del Teatro Kismet di Bari, a cura di Teresa Ludovico, con29titoli, tra anteprime nazionali, debutti regionali, spettacoli pensati per il pubblico di giovani e meno giovani, ospitati fino ad aprile nella rinnovata sala da 400 posti. La Stagione, con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Puglia (Programma Custodiamo la Cultura in Puglia 2021) e Comune di Bari, rientra nella programmazione di Teatri di Bari. La programmazione del TRIC Teatro di Rilevante Interesse culturale si completa poi con le Stagioni del Teatro Radar di Monopoli, della Cittadella degli Artisti di Molfetta, dello spazio teatrale ‘Sala Prove’ dell’Istituto penitenziario minorile ‘N. Fornelli’ di Bari e con la rassegna letteraria a cura del presidente onorario Nicola Lagioia.

Tutto cambia. Migrazioni, pandemia, disastri climatici, guerre, uomini che ammazzano donne… viviamo in un’epoca di grandi trasformazioni che disorienta, sposta e colloca in quella zona di penombra dell’essere reale al di fuori del reale. È come vivere in un sogno che sai di sognare. Mutazioni. Tutto cambia e già non siamo più mentre siamo, come il tempo della nostra vita! Il teatro per la sua natura effimera sembra essere quella forma d’arte che, più di altre, riesce a captare le difficoltà del nostro presente e a fare luce sulla condizione di disfacimento, di vuoto, di dissoluzione, di solitudine, nella quale viviamo brancolando. Il teatro e l’arte tutta, per la sua capacità di grande apertura alle possibilità e ai cambiamenti, spesso, anticipa quello che accadrà e suggerisce il giusto ritmo dell’andare. Ventinove spettacoli con grandi scritture, molteplicità di linguaggi e tanti appassionati artisti disegnano la nuova stagione del Teatro Kismet che tende a coinvolgere tutta la comunità. Teresa Ludovico

Ad aprire la Stagione martedì19 ottobre la nuova produzione Teatri di Bari | Rodrigo, Un’ultima cosa – Cinque invettive, sette donne e un funerale. La giornalista e scrittrice Concita De Gregorio dà voce in un’ultima orazione funebre a cinque donne – Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Maria Lai e Lisetta Carmi – che prendono parola per l’ultima volta. E dicono di sé, senza diritto di replica. Ritratti che prendono vita accompagnati dalla musica live della cantautrice Erica Mou, con la regia di Teresa Ludovico, in scena al Kismet per sei serate (dal 19 al 22 e dal 26 al 27 ottobre).

Il 6 e 7 novembre va in scena Il colloquio, con la regia di Marco Grossi. Un contesto professionale, quello del cosiddetto ‘assessment’, il colloquio di gruppo, che si trasforma presto in una sorta di gioco al massacro, in cui i colleghi di lavoro diventano nemici da abbattere, svelandone le fragilità davanti all’occhio attento dell’esaminatore. Dall’analisi della psicologia umana a un racconto sulle identità di genere che parte dalla Genesi, anzi da una personale Genesi: il drammaturgo e performer inglese Jo Clifford firma lo spettacolo Evǝ, che debutterà all’Opificio delle Arti il 13 e 14 novembre. Evǝ, diretto da Andrea Adriatico, porta in scena William, che al pubblico racconta come, ancora bambino, non amava essere chiamato William e voleva giocare con le bambine e spiega la sua storia a spettatori, spettatrici e a coloro che stanno “nel mezzo, o hanno un po’ degli uni e un po’ delle altre”.

Il dramma del caporalato va in scena il 20 novembre con Sammarzano (produzione Teatri di Bari) di Ivano Picciallo: attraverso gli occhi di Dino si intraprende un viaggio nella ‘più grande baraccopoli d’Italia’, tra le immense campagne coltivate a pomodori dove gli uomini lavorano a capo chino, senza sosta. Il 27 e 28 novembre con Bastardo Acusticoil performer Antonio Campobassoci fa immergere nella memoria inquieta e ‘pericolosamente’ creativa del personaggio forse più ‘molesto’ della storia del jazz, il contrabbassista nero americano Charles Mingus.

Dicembre si apre con Venere / Adone, coproduzione Compagnia Licia Lanera – Teatri di Bari dove l’amore impossibile e la scoperta della propria identità diventano fil rouge che unisce il celebre poemetto di Shakespeare e un racconto tanto contemporaneo quanto personale. Lo spettacolo di e con Danilo Giuva è in programma il 4 dicembre. L’11 e 12 dicembre va in scena adattamento dell’omonimo romanzo di Giovanni Testori: In Exitu, di e conRoberto Latini,sperimenta con il linguaggio teatrale nel ricreare sul palco una vita di dolore e solitudine straziante nella Milano degli anni ’80, quella del tossico Gino Rimboldi. Un testo ‘drogato’, dove le parole sfidano pensiero e sintassi come nell’Ulisse di Joyce e nel Lucky di Beckett. Il 21 dicembre per la prima volta sul palcoscenico del Kismet arriva la nuova coproduzione Teatri di Bari | Seminal Film, Quanto Basta. Il regista Alessandro Piva ci fa così ‘sbirciare’ nel quotidiano di un’anziana coppia, interpretata da Paolo Sassanelli e Lucia Zotti, in una poetica narrazione degli equilibri dell’amore rafforzato in tanti anni di conoscenza. Un atto unico che alterna toni comici e surreali a momenti di malinconica poesia nel ritratto di due esseri umani con cui non ci si può che identificare. Quanto Basta sarà in replica dal 21 al 23 e dal 25 al 30 dicembre.

Torna al Kismet la compagnia Carrozzeria Orfeo con Miracoli Metropolitanidi Gabriele Di Luca, che ci immergel’8 e 9 gennaio in uno scenario apocalittico – una città allagata a cause delle fogne sature di rifiuti – dove si consuma una solitudine umana pervasa di sentimenti e contesti che sentiamo fin troppo vicini: la paura dell’altro (in questo caso l’immigrato), la fuga nel mondo del web, la dissoluzione delle relazioni e dell’amore, l’alienazione di un occidente decadente, la questione ambientale, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore. Debutto nazionale il 14, 15 e 16 gennaio per Ti faccio la festa: in scena Dino Abbrescia e Paolo Sassanelli, nella commedia sulla tentata fuga di Mimmuccio, affiliato del boss malavitoso ‘Mazinga’, e dell’amico Michele da quel sistema criminale che hanno vissuto sin dall’adolescenza.

La storia del ‘900 tra il dramma delle Guerre mondiali e l’olocausto, vissuto attraverso gli occhi di una donna straordinaria: Hannah Arendt. Apolide e rifugiata, un’intellettuale capace di raccogliere i tesori del pensiero e della tradizione e renderli attuali. Ecco perché era solita definirsi La pescatrice di perle, che dà il titolo allo spettacolo diretto da Valeria Simone, in programma il 27 gennaio. Il 29 e 30 gennaio va invece in scena L’Oreste di Francesco Niccolini, una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato, sulla vita che spesso non fa sconti e sia impietosa, attraverso il racconto dell’omonimo protagonista, internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola.

Non un omaggio alla celebre commedia di Aristofane, ma un’indagine moderna su quella che può essere definita una delle più antiche ‘operazioni metateatrali’: Marco Cacciola firma il progetto e la regia de Le Rane, spettacolo nato ‘on the road’ che il 5 e 6 febbraio impegna nel debutto in Puglia attori professionisti e cittadini. Le contraddizioni e i paradossi delle relazioni famigliari e sociali fanno da sfondo a Il dio del massacro, commedia di Yasmine Reza con Michele Cipriani, Arianna Gambaccini, Saba Salvemini e Annika Strøhm, che firmano anche la regia dello spettacolo in scena il 12 febbraio.

Il 26 e 27 febbraio l’atteso ritorno al Teatro Kismet di Emma Dante con Pupo di zucchero. Una drammaturgia che nasce da una tipica tradizione meridionale: i banchetti ricchi di dolci e biscotti che le famiglie realizzano il 2 novembre per omaggiare i parenti deceduti. Liberamente ispirato allo cunto de li cunti di Gianbattista Basile, lo spettacolo racconta la storia di un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena, nella loro antica dimora, i defunti della famiglia. Dal 4 al 9 marzo al Kismet la riscrittura curata da Teresa Ludovico di un capolavoro di Molière nel 500esimo anniversario della nascita del celebre drammaturgo francese: in Il Malato Immaginario ovvero Le Molière Imaginarie (produzione Teatri di Bari con Sara Bevilacqua, Michele Cipriani, Christian Di Filippo, Marco Manchisi, Lucia Raffaella Mariani, Augusto Masiello e Paolo Summaria) si sposta l’ambientazione dalla Francia del ‘600 a una casa del Sud Italia, in un bianco e nero da pellicola neorealista, tra fedeltà al testo originale, invenzioni registiche, ironia e sarcasmo.

L’11 e 12 marzo, poi, un gradito ritorno della satira dissacrante di Giorgio Montanini, con il suo monologo di stand-up comedy Undiceximo. Un titolo che nasconde un messaggio preciso: la consapevolezza di aver chiuso un percorso per iniziarne un altro, raccontando come l’umanità si è mostrata dopo essere stata travolta dalla pandemia. Colpevole, inadeguata, indifesa, incapace di affrontare un fenomeno banalissimo; ne emerge un ritratto che ci induce a riflettere, guidati dalla dialettica senza freni di Montanini. Gli appuntamenti di marzo si concludono con lo spettacolo prodotto da Teatri di Bari che ha vinto il Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti 2020: Diario di Pinocchio 20202065.Il 19 e 20 marzo Roberto Corradino ci porta a conoscere il destino dei personaggi vent’anni dopo la celebre storia collodiana, a partire dalla scuola dove Pinocchio è stato bambino, ragazzo, adolescente. Il 2 e 3 aprile va in scena Bahamutcon Antonio Rezza e Ivan Bellavista, Neilson Bispo Dos Santos, habitat Flavia Mastrella – dove si assiste, in una scatola appena accennata, alla lenta agonia che porterà un trascorrere una nuova vita fatta di rigurgiti tribali e storie passate, inquinate da problematiche contemporanee. Chiude la Stagione serale del KismetIl bacio della vedovadi Israel Horovitz, con la regia di Teresa Ludovico, il 9 e 10 aprile: i dialoghi pungenti dell’autore, le grottesche e vibranti partiture fisiche degli attori e le livide scansioni luminose e sonore dello spazio scenico accompagneranno lo spettatore in quel cono d’ombra che ci abita. In scena Diletta Acquaviva, Alessandro Lussiana, Michele Schiano Di Cola.

Sono 9 gli appuntamenti dedicati ai più piccoli inseriti nella Stagione Famiglie a teatro del Kismet in programma alle ore 18. Si parte il 24 ottobre con Kirikù e la strega Karabà (Teatri di Bari | Sudjembè): la voce di Teresa Ludovico e la musica dei Sudjembè accompagnano il pubblico alla scoperta di una delle più belle leggende africane, la lotta del piccolo Kirikù per salvare il suo villaggio della strega Karabà. Il 21 novembre è la volta della produzione Teatri di Bari Ahia! di Damiano Nirchio, favola con Lucia Zotti / Monica Contini e Raffaele Scarimboli ambientata nell’Ufficio nascite, dove una piccola anima proprio non ne vuole sapere di venire al mondo. Dopo il debutto al festival Maggio all’Infanzia, il 5 dicembre va in scena Tarzan Ragazzo Selvaggio(Teatri di Bari | Inti)con Luigi D’Elia, racconto teatrale ispirato al romanzo Tarzan of the Apes di Edgar Rice Burroughs. Il 19 dicembre è la volta di un racconto sulla forza delle bambine e sui progetti apparentemente irrealizzabili che ci aiutano a crescere: Celestina e la luna, una produzione Teatri di Bari e Crest con la regia di Damiano Nirchio e Anna de Giorgio. Ispirato alle opere di Gianni Rodari, il 6 gennaio – con doppia replica alle 10.30 e alle 18Esercizi di fantasticaracconta, con il linguaggio della danza e del movimento, il potere dell’immaginazione che trasforma cose e persone in qualcosa di sempre inaspettato e straordinario. Il 23 gennaio riscopriamo con Maria Pascale l’antica fiaba inglese di Jack e il fagiolo magicoe, attraverso le avventure del piccolo Jack e del temibile gigante, rispondiamo a un dubbio emblematico: “Avere tutto non significa avere la felicità?”. Il 13 febbraio ci addentriamo in una lunga e inaspettata passeggiata, che ha la dimensione di un sogno, con Mattia e il nonno: nello spettacolo di Roberto Piumini si impara a guardare il mondo, a scoprire luoghi misteriosi agli occhi di un bambino, costellati diincontri magici e piccole avventure pescate tra i ricordi. La classica fiaba de La principessa sul pisellorivive il 13 marzo in una versione ‘rock’ con Monica Contini, Deianira Dragone e Giacomo Dimase. Chiude la Stagione Famiglie a teatro Nel castello di Barbablù(Kuziba Teatro) il 27 marzo: un viaggio avventuroso dentro ciò che non conosciamo ancora di noi e del mondo che ci circonda, ricordando come a volte la disobbedienza può essere un passaggio importante per diventare grandi. Sempre per il pubblico più giovane sono poi in programma una serie di matinée fino ad aprile, con spettacoli dedicati agli studenti delle scuole sul territorio.

Ritorna poi la rassegna a cura di Nicola Lagioia, con quattro appuntamenti aperti al pubblico che vedono ospiti grandi personalità del mondo della cultura. Confronti che su temi importanti, con uno sguardo che spazia dal passato al contemporaneo,per analizzare il quotidiano in maniera analitica.

Nuova stagione anche per il progetto diSala Prove – spazio di formazione, produzione e programmazione teatrale dell’Istituto Penale per i Minorenni ‘Fornelli’ di Bari – curato da Lello Tedeschi – intitolataAndiamo. I giovani detenuti-attori che partecipano alle attività incroceranno il percorso che Tommaso Scarimbolo con Bembè, la sua Scuola delle Arti Musicali e Performative, svolge in Sala Prove sempre con i detenuti. Un lavoro comune, con l’apporto di artisti esterni, che porterà alla realizzazione di spettacoli tra teatro e musica dal vivo aperti al pubblico. Piera Del Giudice, attrice della Compagnia Casateatro, sarà poi in residenza con un detenuto-attore su un proprio progetto teatrale, che diventerà anch’esso una proposta per il pubblico esterno. Previsti, inoltre, incontri con artisti, allievi dei laboratori di formazione per attori del Teatro Kismet, operatori e educatori, per dialogare sulle pratiche e il senso del teatro carcere e della Sala Prove, in una prospettiva formativa di approfondimento di quanto finora messo in campo. 

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