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Intervista con Vera di Lecce: “Painfall” è il nuovo singolo dell’ artista salentina

Vera di Lecce, è ospite di Carlo Chicco su RKO per presentarci il suo nuovo singolo “Painfall”, un brano ispirato, profondo, una sorta di risposta italiana a Fever Ray, per intenderci. Porta con se tutti gli anni di sperimentazione dell’artista salentina: c’è l’elettronica, un pizzico di trip hop, la folktronica e, la tradizione, per non dimenticare la propria appartenenza. Un brano perfettamente in sintonia con le ultime uscite internazionali di musica elettronica e non solo per questo, esce per una etichetta americana.

Ciao Vera,  come stai? L’ultima volta che ti ho visto eri su di un palco del Primavera Sound a Barcellona con Cesare Basile. Prima di parlare della nuova produzione, dovendo tracciare i passaggi fondamentali della tua carriera artistica quali sono stati gli step, sei partita con i Nidi D’Arac per poi intraprendere il tuo percorso da solista

Ciao a tutti, è un piacere essere con voi. Si il mio percorso da solista è iniziato nel 2012 con una esplorazione e comprendeva anche altri strumenti,  perché prima lavoravo fondamentalmente con il corpo e con la voce, quindi cantando e danzando. Ho iniziato con i loop di voce utilizzando dei pedali e chitarra elettrica in solo, cioè “one girl band”, e così per un certo periodo, quindi  ho esplorato la forma canzone attraverso i loop, sono andata a registrare un album a Berlino con uno dei musicisti degli Efterklang. E’ stata una produzione interessante che mi ha formato, abbiamo registrato tutto live nel suo studio, è stata una bella esperienza, poi ho pubblicato dei singoli, sempre prodotti a Berlino, nello stesso studio dove lavorano gli Einsturzende Neubauten con Boris Wilsdorf,  che ha lavorato con me per questi brani ma stiamo parlando del 2017/2018, un po’ di tempo fa. Anche li è stato molto interessante, ho continuato la sperimentazione però attraverso l’elettronica, l’elettronica con l’aggiunta di altri musicisti, quindi non solo loop, una sperimentazione diversa. Poi ho iniziato un percorso di autoproduzione.

Parlando di sperimentazione, effettivamente tu nel tuo percorso da solista hai sempre in qualche modo mescolato la tradizione, molta sperimentazione ma anche il teatro, c’è una componente teatrale molto forte nella tua musica e nelle tue performance

Si effettivamente è vero, questo deriva dalla mia famiglia perché i miei genitori erano danzatori ed attori di teatro sperimentale e da lì mi è rimasto tutto addosso

Painfall è il tuo nuovo singolo, è uscito il 5 febbraio, il titolo lascia immaginare, appunto, un passaggio doloroso, che magari però nasconde una rinascita davanti a sé. Una canzone catartica che potrebbe essere anche essere autobiografica

In verità è una parola inventata, formata da due parole, “pain” dolore e “fall” caduta, la caduta del dolore quindi, come se fosse una preghiera perché io parlo al dolore come se fosse un’ identità e chiedo al dolore di prendermi e di portarmi più in fondo possibile nell’abisso. Cado insieme a lui e riesco a diventare pian piano, attraverso un processo di metamorfosi, il dolore stesso, quindi a superarlo. C’è qualcosa di autobiografico e qualcosa di vissuto soltanto nella mia mente, nella mia immaginazione, un’empatia con la sofferenza degli altri

Anche qui nel singolo hai sperimentato con l’elettronica, inserendo ed intrecciando percussioni giapponesi (Taiko), e non rinunciando alla tradizione, con il suono di tamburelli salentini,  quasi impercettibili nelle basi

Si infatti, quei trilli sono dei trilli di tamburello, filtrati e mescolati alle percussioni giapponesi, la scelta è perché sono nata e cresciuta nella world music,  nel “World Theatre”, quindi le tradizioni del mondo mi sono sempre appartenute

La Manimalvynil con cui esci, l’etichetta che ti produce è americana

L’etichetta è americana perché in Italia il genere a cui mi approccio, cioè un misto tra musica elettronica e cantautorato però sperimentale non attecchisce molto, non è proprio definito, non c’è una scena di questo genere, quindi ho provato a contattare, oltre che etichette italiane anche etichette estere e loro mi hanno risposto, mi hanno accolto, quindi il mio genere è più conosciuto, più seguito fuori dall’Italia. Ho deciso di pubblicare con loro e continuare il mio progetto con uno sguardo al mercato internazionale

Il singolo è molto valido, anche il video è molto interessante, come dici tu è una produzione internazionale che guarda oltre i confini italiani. Ho notato che anche durante il lockdown hai continuato a lavorare, non ti sei fermata

 Si è vero, ho sfruttato il lockdown per produrre il più possibile, infatti ho prodotto un pezzo per una compilation di musica elettronica un po’ estrema senza cantato, senza lyrics, e sono state delle esperienze che mi hanno convinto a continuare in una produzione autonoma perché ho iniziato a lavorare con Ableton, con dei suoni nuovi e a lavorarli personalmente. Mi diverto molto e sono più soddisfatta perché alla fine è una mia creazione in tutto e per tutto e avendo avuto dei feedback positivi voglio continuare in questa direzione

Dopo il singolo hai in cantiere un album?

Al momento ho in lavorazione dei brani ma non sono ancora sicura sul farli uscire, cioè nel senso come singoli o in una raccolta, vedremo. Poi oggi non c’è più la distinzione che c’era un tempo di singolo / album, cioè dopo il singolo esce un album, oggi alcuni artisti producono solo singoli, quindi è una specie di working progress, si decide poi andando avanti

Per seguirti sul web, notizie, musica, video

Il video uscirà il 12 febbraio, il giorno del mio compleanno, quindi mi faccio questo regalo! Sotto “Vera di Lecce” si trova tutto, mi potete cercare sul web, facebook, instagram, twitter che uso molto perché in America va per la maggiore, poi c’è Bandcamp, Spotify etc …

Il video uscirà ufficialmente il 12 febbraio, ve lo facciamo vedere in anteprima

Il 5 febbraio esce Painfall, ultimo singolo dell’artista Vera Di Lecce.    

Prodotto da Vera Di Lecce, mixato e masterizzato da Paolo Panella ad Altipiani Studio (Roma) distribuito dall’etichetta americana Manimal Vinyl (che ha lanciato le Warpaint e Bat For Lashes) racconta di caduta e metamorfosi, distruzione e rinascita, di un incontro con il dolore.    

Painfall, da “pain” dolore e “fall” caduta, ci trascina in un’atmosfera onirica, di danze primordiali facendo riemergere echi di tradizione all’orecchio dell’ascoltatore, quasi a richiamare le origini pugliesi dell’artista che nonostante le diverse esperienze in giro per il globo rimane da sempre legata alla sua terra.   

Percussioni giapponesi Taiko si intrecciano a trilli di tamburelli salentini, percorrendo onde elettroniche che sembrano non fermarsi, fino a una vertigine colmata dal suono di una voce nel vuoto, che si moltiplica e ricade su un synth di basso avvolgente e destabilizzante.   

La traccia ci accompagna in un viaggio dentro noi stessi, alla scoperta dell’IO e della realtà che percepiamo quotidianamente portandoci a vederla in modo diverso, in una notte di luna piena davanti ad un fuoco ardente.   

Nel 2012 nasce il nuovo progetto Vera di Lecce dove l’artista inizia ad esprimere sé stessa attraverso le contaminazioni degli anni precedenti.   La ricerca su voce e ambientazioni elettroniche che oscillano tra SalentoOriente Nord Europa, prosegue nel 2020 con la produzione di “Visarga”, concepito per la compilation Klaustrophobie, firmata Klang Roma e con l’EP “Fragments”, co-prodotto con gli Entropia, duo storico dell’elettronica italiana.  Vera Di Lecce è una cantante, producer e performer.   Figlia d’arte, Cristina Ria e Giorgio Di Lecce sono stati attori di teatro sperimentale e ricercatori nell’ambito della tradizione salentina, inizia ad essere conosciuta come voce femminile e danzatrice del gruppo di world music Nidi d’Arac.  Dopo diversi anni nella band intraprende una carriera da solista sperimentando con voce e chitarra elettrica in loop e pubblicando un primo EP autoprodotto (Heavy Butterflies, 2012) e un LP (29 Seconds, 2015) al fianco di Martyn Heyne (Efterklang), uscito per l’etichetta romana Eclectic Productions.    

Apre i concerti di Anna CalviBalmorheaLisa GermanoShannon WrightAfterhours Kaki King e partecipa agli spettacoli di Arakne Mediterranea.   Nel 2017, escono i singoli “Mirror”“30 Tree”, prodotti da Boris Wilsdorf nell’andereBaustelle Tonstudio di Berlino.   

Il sound accoglie contaminazioni elettroniche e collaborazioni con diversi musicisti della scena sperimentale italiana ed europea.  Entra a far parte della band di Cesare Basile durante il tour del 2018, con un un concerto al Primavera Sound di Barcellona.    

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