“La scortecata” di Emma Dante, sabato 9 e domenica 10 al Teatro kismet

Teatri di Bari

Teatro dRilevante Interesse Culturale

 LA SCORTECATA

di Emma Dante

Produzione Festival di Spoleto 60 e Teatro Biondo di Palermo

Sabato 9 e domenica 10 marzo – ore 21,  Teatro Kismet – Bari

Torna a Bari Emma Dante, con un nuovo e dirompente spettacolo con il quale ha debuttato al Festival Dei Due Mondi di Spoleto nel 2017. Si tratta de “La scortecata” liberamente tratta da una fiaba “La vecchia scotricata” presente nel “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile. Lo spettacolo è in programma sabato 9 e domenica 10 marzo, ore 21, al teatro Kismet – Opificio per le arti, per la stagione “Farsi Mondo”, a cura di Teresa Ludovico.

La regista siciliana, una delle più significative autrici di teatro contemporaneo, ancora una volta dà prova del suo certosino lavoro nella rivisitazione dei testi, alla regia e nella cura dei costumi e degli elementi scenici. Nella sua creazione Dante è abile nel reinterpretare e dare nuova forza al testo originale, presentando al posto delle protagoniste due uomini: Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola, in una storia senza lieto fine.

Non è la prima volta che la regista palermitana attinge dal patrimonio delle favole, popolare e  allo stesso tempo colto, come in passato aveva fatto con  Biancaneve, Cenerentola, Rosaspina, ricavandone pungenti rivisitazioni e riferimenti all’attualità. Questa volta Emma Dante non usa il siciliano a lei caro, ma si misura con il napoletano arcaico di Basile, che rimanda ad un Sud ancestrale e senza tempo.

Nel cunto del Basile due sorelle vegliarde suscitano con la loro voce le fantasie di un re che abita accanto, e quando egli si presenta alla porta lo traggono in inganno mostrando attraverso la serratura un mignolo che è stato levigato e ammorbidito succhiandolo con minuziosa cura. Una delle vecchie ottiene così di passare la notte con lui, a patto di restare sempre al buio. Ma il re, insospettito, accende un lume, e vedendola così vizza e malconcia la butta nel giardino di sotto. Qui la vecchia incontra una fata che, impietosita, la trasforma in una bellissima fanciulla, e il re subito la sposa. La sorella, invidiosa, per provare a sua volta a mutare il proprio aspetto si fa invece scorticare a morte dal barbiere.

emmadanteLascortecata

“La Scortecata” di Emma Dante si svolge in una scena vuota: due uomini, a cui sono affidati i ruoli femminili come nella tradizione del teatro settecentesco, drammatizzano la fiaba incarnando le due vecchie e il re. Le due vecchie, sole e brutte, si sopportano a fatica ma non possono vivere l’una senza l’altra. Per far passare il tempo nella loro misera vita inscenano la favola con umorismo e volgarità, e quando alla fine non arriva il fatidico: “e vissero felici e contenti…” la più giovane, novantenne, chiede alla sorella di scorticarla per far uscire dalla pelle vecchia la pelle nuova.

«La morale: il maledetto vizio delle femmine di apparire belle le riduce – spiega la regista – a tali eccessi che, per indorare la cornice della fronte, guastano il quadro della faccia; per sbiancare le pellecchie della carne rovinano le ossa dei denti e per dare luce alle membra coprono d’ombre la vista. Ma, se merita biasimo una fanciulla che troppo vana si da a queste civetterie, quanto è più degna di castigo una vecchia che, volendo competere con le figliole, si causa l’allucco della gente e la rovina di sé stesse ».

Note di regia

Lo cunto de li cunti overo lo trattenimiento de peccerille, noto anche col titolo di Pentamerone (cinque giornate), è una raccolta di cinquanta fiabe raccontate in cinque giornate. Prendendo spunto dalle fiabe popolari, Giambattista Basile crea un mondo affascinante e sofisticato partendo dal basso. Il dialetto napoletano dei suoi personaggi, nutrito di espressioni gergali, proverbi e invettive popolari, produce modi e forme espressamente teatrali tra lazzi della commedia dell’arte e dialoghi shakespeariani. Come una partitura metrica, la lingua di Basile cerca la verità senza rinunciare ai ghirigori barocchi della scrittura. La scortecata è lo trattenimiento decemo de la iornata primma e narra la storia di un re che s’innamora della voce di una vecchia, la quale vive in una catapecchia insieme alla sorella più vecchia di lei. Il re, gabbato dal dito che la vecchia gli mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui. Ma dopo l’amplesso, accorgendosi di essere stato ingannato, la butta giù dalla finestra. La vecchia non muore ma resta appesa a un albero. Da lì passa una fata che le fa un incantesimo e diventata una bellissima giovane, il re se la prende per moglie. In una scena vuota, due uomini, a cui sono affidati i ruoli femminili come nella tradizione del teatro settecentesco, drammatizzano la fiaba incarnando le due vecchie e il re. Basteranno due seggiulelle per fare il vascio, una porta per fare entra ed esci dalla catapecchia e un castello in miniatura per evocare il sogno. Le due vecchie, sole e brutte, si sopportano a fatica ma non possono vivere l’una senza l’altra. Per far passare il tempo nella loro miseria vita inscenano la favola con umorismo e volgarità, e quando alla fine non arriva il fatidico: “e vissero felici e contenti…” la più giovane, novantenne, chiede alla sorella di scorticarla per far uscire dalla pelle vecchia la pelle nuova.

                                                                     Emma Dante

 

La Scortecata. Liberamente tratto da: Lo cunto de li cunti Di Giambattista Basile. Testo e regia Emma Dante. Con Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola. Elementi scenici e costumi Emma Dante. Luci Cristian Zucaro. Assistente di produzione Daniela Gusmano. Assistente alla regia Manuel Capraro. Produzione Festival di Spoleto 60, Teatro Biondo di Palermo, in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma

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